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BASEBALL PAOLO 2 R 5
 

 

 

 

Partita fermata da un pugno

18 Giugno del 1941: New York Giants contro i Pittsburgh Pirates in una partita in notturna al Forbes Field. Nel terzo inning, la partita venne interrotta 56 minuti per seguire la radiocronaca dell’incontro di box Billy Conn - Joe Louis per il campionato dei pesi massimi. Conn, un figlio della città dell'acciaio, perse in 15 rounds e dopo di che il gioco continuò. Per quanto noto, questa è l'unica volta nella storia della MLB che una partita è stata interrotta in questo modo.

Le squadre combatterono 11 inning per un pareggio 2-2 davanti a 24000 spettatori. Le regole della National League decretavano che nessun inning poteva iniziare dopo le 23:50. Mel Ott colpì il suo 17° fuoricampo per i Giants e Bob Elliott mise a segno il primo punto, dei due, segnati dai Pirates nel primo inning con un triplo. Altri giocatori famosi che giocarono la partita: per i Giants - Dick Bartell SS, Burgess Whitehead 2B; per i Pirates - Arky Vaughan SS, Vince DiMaggio (fratello di Joe) CF, Al Lopez C.

Baseball Digest agosto 2007

Un vecchio cavallo aiuta Old Hoss

Charles Radbourn

Nel 1882, Charles Radbourn giocava in casa per Providence. Conosciuto più per i suoi lanci che per la sua battuta (aveva vinto 59 partite nel 1884), colpì un lancio sull’esterno sinistro. La palla cadde e rotolò verso un gruppo di carrozze che formavano de facto il confine, fermandosi vicino a un cavallo. Quando l'outfielder di Detroit, George Wood, raggiunse la palla, il cavallo scalciò. Wood cercò ancora una volta di raccogliere la palla ma il cavallo continuò a calciare. Radbourn, il cui soprannome, appropriatamente, era Old Hoss, continuò a correre attorno alle basi. Wood cercò di distrarre il cavallo con dell’erba ma senza fortuna. Infine, un altro outfielder tirò verso di sè la palla con un bastone, nel momento in cui Old Hoss era oramai diretto a casa base.

Crazy '08: How a Cast of Cranks, Rogues, Boneheads, and Magnates Created the Greatest Year in Baseball History, di Cait Murphy

Infield Fly Confusion

Ron Santo

25 luglio 1961 - Cubs alla battuta nel secondo inning contro i Cardinals. Ron Santo in seconda base e Jerry Kindall in prima, quando Ed Bouchee colpì un pop fly. Con meno di due out, era in vigore la regola dell’infield fly, Bouchee era eliminato. Tuttavia, il seconda base dei Cardinals, Julian Javier, intenzionalmente fece cadere la palla. Secondo le regole, i corridori possono avanzare a loro rischio, e Santo abboccò. Javier sparò la palla a Ken Boyer, che toccò la terza base, anche se egli era tenuto a toccare Santo in quanto la base forzata era stata rimossa dall’eliminazione del battitore. Santo, 21 anni alla sua seconda stagione nelle major league, si diresse verso la panchina pensando di essere eliminato. Il lanciatore dei Cardinals Ray Sadecki avvisò urlando Boyer, che raggiunse Santo quando questi cercò di rientrare in terza base dopo che i suoi compagni lo avevano allertato.

Baseball Digest, agosto 2007

L’addio dei Tigers a Mickey

Denny McLain

I Detroit Tigers ospitarono il 19 settembre 1968 i New York Yankees. I Tigers, che avevano già conquistato il pennant dell’AL, schierarono contro gli Yankees il pitcher Denny McLain che aveva vinto la sua 30a partita cinque giorni prima e stava vincendo nella parte superiore dell'ottavo inning per 6 a 1. Mickey Mantle arrivò nel box con un solo out e nessuno sulle basi. Mickey aveva già annunciato il suo ritiro alla fine della stagione. Questa era la sua ultima apparizione alla battuta al Tiger Stadium.

Denny McLain

Così McLain fece capire a Mantle che gli avrebbe tirato qualunque lancio lui volesse. Mantle gli segnalò una fastball all’altezza della scritta della sua casacca. McClain lanciò quello che lui aveva chiesto, e Mantle la spedì nelle tribune per il suo 535° fuoricampo in carriera. Nella cabina di trasmissione, il commentatore sportivo Ernie Harwell aveva capito cosa stava succedendo e disse: "Credo che stia cercando di dire a Mantle di colpirla fuori". Dopo la partita, McLain  fu evasivo nel riconoscere che aveva dato a Mantle un lancio grasso (facilmente battibile). Tuttavia, era evidente che lo aveva fatto apposta. Mickey colpì ancora un fuoricampo prima che la stagione si concludesse, per un totale finale di 536 in carriera.

Mickey Mantle

Baseball Digest agosto 2007

Germany chiama il suo colpo

Herman "Germany" Schaefer

Herman "Germany" Schaefer fu il seconda base dei Detroit dal 1905 al 1909. Chiamato "The Prince" per la sue arti da showman, è famoso per diversi episodi singolari. Ecco ciò che successe il 24 giugno del 1906 quando fu autore di un singolare “Called Shot” a Chicago contro i Sox. I suoi Tigers erano sotto due a uno al nono attacco, con un corridore in prima, quando Germany fu scelto dal suo manager quale pinch-hitter. Nei primi anni del '900 non erano ancora utilizzati gli altoparlanti negli stadi, ed era compito degli arbitri segnalare alla folla l’avvenuta sostituzione. Schaefer, evidentemente poco soddisfatto dell’introduzione dell'arbitro capo Evans, si inchinò maestosamente ai tifosi della sua città natale e proclamò a gran voce: “Signore e signori, permettetemi di presentarmi. Sono Germany Schaefer, il migliore battitore del mondo che vi darà ora dimostrazione delle proprie abilità offensive”. Gli spettatori, forti del fatto che Schaefer batteva un anemico .238 senza aver colpito un solo fuoricampo, scoppiarono in un frastuono di ululati, fischi ed insulti, ma furono zittiti sul primo lancio che Germany mandò oltre le barriere di sinistra. Così raccontò alcuni anni più tardi il suo compagno di squadra Davy Jones: Giunse in prima scivolando in avanti, si spolverò e annunciò “Schaefer conduce ad un quarto di gara”; si fermò in seconda per dire “a metà Schaefer è avanti di una lunghezza”; in terza proclamò “Schaefer conduce ora di un miglio”, a casa scivolò di nuovo, si scrollò la polvere, levò il cappello alla folla e sentenziò: “con questo, signore e signori, si conclude la mia prestazione per questo pomeriggio”.

Deadball Stars of the American League, The Society for American Baseball Research

Io ora non sono solo il tuo manager

Lynwood "Schoolboy" Rowe e Mickey Cochrane a Great Lakes

Il catcher Mickey Cochrane e il pitcher Lynwood "Schoolboy" Rowe formarono un’eccezionale batteria per Detroit dal 1934 al ‘37.

• Rowe vinse 43 partite nel 1934 e 1935 con i Tigers che vinsero il pennant in entrambi gli anni.

• Cochrane fu il manager-giocatore della squadra per tutta la stagione del '37 quando subì una triplice frattura al cranio da un lancio alla testa che concluse la sua carriera di giocatore. Rimase ancora un anno come skipper prima di essere sostituito.

Alla fine, Cochrane e Rowe si ritrovarono di nuovo in Marina durante la Seconda Guerra Mondiale.

• Mickey venne integrato come tenente nella Marina degli Stati Uniti il ​​1 aprile 1942, e nominato Baseball Officer presso la Great Lakes Naval Training Center sul lago Michigan. Organizzò e diresse un team vincente che consisteva quasi interamente di ex professionisti. Giocarono moltissime partite contro le squadre della major league, minor, college e semipro.

• Dopo aver lanciato per i Philadelphia Blue Jays (sì, quello fu il loro nome ufficiale in quella stagione), Rowe fu arruolato nella Marina Militare e assegnato ai Great Lakes dove Cochrane divenne non solo il suo manager, ma anche il suo militare superiore.

Cochrane approfittò della sua autorità extra in diverse occasioni.

• Il 5 luglio 1944, Great Lakes giocò contro la Ford Motors All Stars a Dearborn, MI. Con grande sorpresa il ​​team di casa era in vantaggio 1 a 0 per entrare nel nono prima che i Bluejackets segnassero il punto del pareggio. Cochrane, che raramente giocava, entrò come pinch hitter nella parte superiore dell’inning, e si mise dietro il piatto per ricevere Rowe. Dopo aver eliminato il primo battitore, Schoolboy inspiegabilmente lanciò, come Rip Sewell, un blooper ball al battitore successivo che depositò al di là del recinto di gioco un HR vincente. Virgil Trucks, un altro ex pitcher dei Tigers e del team dei Great Lakes, ricordava: "Pensavo che Cochrane avrebbe ucciso Rowe quando siamo saliti sul pullman per andare via. Cochrane disse a Rowe: Non so se riuscirò a riceverti ancora una volta. Ma se segnalo e chiedo una palla veloce e lanci un Sewell Blooper pitch, ti mando per sempre oltremare tanto che non tornerai mai più indietro!". La sconfitta fu una delle sole due contro le 48 vittorie dei Great Lakes in quell'anno.

• Il 7 agosto, i Bluejackets ospitavano i Chicago White Sox. Prima della partita, Cochrane e Rowe fecero visita agli avversari che conoscevano. Rowe, nativo di Waco TX, si lamentò del clima freddo all'inizio della stagione dei Great Lakes. Eddie Carnett, esterno degli White Sox, ricordò così il dialogo tra i due: Mickey rise guardando Schoolboy. Gli disse che voleva che fosse lui a lanciare la partita, e Rowe rispose che il suo braccio non era molto a posto e non poteva fare troppo bene con quel freddo. Mickey disse: "Bene, mi dicono che fa un maledetto caldo nel Sud del Pacifico. Poi Schoolboy rispose: "Io lancio". Rowe che era un buon battitore giocò quel giorno come esterno. Virgil Trucks (che dovrebbero essere menzionato assieme ad artisti del calibro di Ted Williams e Bob Feller nelle discussioni dei giocatori le cui carriere sono state gravemente ridotte dalla seconda guerra mondiale) lanciò una two-hit shutout, 1-0.

Virgil Trucks

Domanda: Perché Rowe fu chiamato "Schoolboy"?
Risposta: Ricevette il suo nickname durante una partita mentre giocava per una squadra maschile ed era uno studente di quindici anni della scuola superiore.

Bluejackets of Summer, di Roger S. Gogan  

 
Quale modo per perdere

• 26 giugno 1930: Forbes Field, Pittsburgh. I Pirates sconfiggono i Phillies 1-0. I punto arriva solo nel terzo inning quando il pitcher Phil Collins lascia cadere la palla durante il suo windup con un uomo in terza.

Phil Collins

• 29 settembre 1959: Los Angeles Coliseum. Gara 2 dei playoff  della NL è in parità nella parte inferiore del 12° inning. Gil Hodges dei Dodgers segna il punto vincente quando il seconda base Felix Mantilla dei Milwaukee Braves prende il grounder di Carl Furillo ed effettua un tiro sbagliato.

Felix Mantilla

• 11 ottobre 1972: Riverfront Stadium, Cincinnati. La quinta e ultima partita della NLCS tra i Pirates e i Reds sono in parità, alla fine del nono, dopo che Johnny Bench aveva salutato il rilievo Dave Giusti con un solo HR. Dopo aver concesso un singolo a Tony Perez e Denis Menke, Giusti lascia il posto a Bob Moose. Il pinch runner George Foster avanzò in terza sul flyout all’esterno destro di Cesar Geronimo. Ma Darrel Chaney fu eliminato con un pop dall’interbase. Con Hal McRae al piatto, Moose effettua un lancio pazzo che permette a Foster di attraversare il piatto segnando il punto che manda i Reds alle World Series.

Bob Moose

• 22 agosto 1982: Busch Stadium, St. Louis. Il gioco è in parità, 4 a 4, nel fondo del 12° inning con due out, le basi cariche, e David Green al piatto. La riserva Glenn Brummer ruba casa base al pitcher dei Giants Gary Lavelle - un raro walk-off di rubata della casa base.

Glenn Brummer

Strana rubata a casa base

8 Agosto del 1903: come spesso faceva, "Iron Man" Joe McGinnity dei New York Giants lanciava la seconda partita di un doubleheader dopo aver vinto quella di apertura, 6 a 1. Gli avversari erano i Brooklyn Superbas. Record di folla con 31647 spettatori riuniti al Polo Grounds per vedere una rubata di casa base fuori dall'ordinario.

Joe McGinnity

• Nel terzo inning, McGinnity colpì un singolo. Quando cercò di rubare la seconda base, il tiro del catcher Fred Jacklitsch fu impreciso. L'arbitro unico, Tim Hurst, premiò McGinnity  dandogli la terza, a causa dell’ostruzione di un difensore dei Brooklyn (presumibilmente il seconda o l’interbase) mentre Joe cercava di avanzare.

Tim Hurst

• Più della metà della squadra di Brooklyn cominciò a protestare contro la chiamata, circondando l’arbitro. Il pitcher Henry Schmidt si diresse verso il suo box, lasciandosi la palla alle spalle. In piedi sulla terza McGinnity, sapientemente allenato da John McGraw [manager e coach di terza base], facendo finta di sfregarsi una gamba apparentemente ferita, approfittò di questa opportunità e rubò casa base.

• I giocatori dei Brooklyn guardarono timidamente la vicenda, e quindi protestarono con maggior vigore, mentre la folla applaudiva in modo derisorio. Schmidt fu il più turbolento rispetto agli altri e venne espulso dal gioco. Sammy Strang, che era stato l'ultimo uomo a toccare la palla prima che McGinnity rubasse casa base, fu chiamato in panchina dal manager Ned Hanlon e Dutch Jordan entrò al suo posto in terza base. Un racconto dice che Schmidt era così arrabbiato che lanciò la palla fuori dal parco, e questo causò la sua espulsione da parte di Hurst.

• L’eclettico skipper Ned Hanlon aveva allenato il team dei Baltimore Orioles dal 1892 al 1898 lasciando un segno indelebile per il suo gioco furbo e spesso illegale. Così era senza dubbio addolorato che i suoi giocatori avessero consentito a McGraw, che aveva giocato in quella squadra per Hanlon, di segnare il punto del vantaggio in questo modo. Questo potrebbe essere stato il motivo per cui tirò fuori Strang, probabilmente perché aveva dovuto chiamare tempo prima che la palla tornasse sul monte. I Giants vinsero anche la seconda partita per 5 a 4, segnando due punti nella parte bassa del nono. Così, per la seconda domenica di fila, Iron Man aveva vinto entrambi i giochi di un doubleheader.

"McGinnity Pitched in the Two Games New Yorks Won from Brooklyn", The New York Times, 9 agosto 1903


 
Tattiche dilatorie per perdere dei giocatori di Mack

Questo è ciò che riporta il The New York Times del 15 luglio 1915, oltre al racconto della vittoria dei Chicago White Sox sui Philadelphia Athletics avvenuto il giorno precedente nella Windy City.

Con previsioni di pioggia, la partita cominciò cinque minuti in anticipo.

• Chicago era in testa di due punti, quando il rombo del tuono ispirò i visitors ad utilizzare quasi tutti i mezzi conosciuti al baseball per ritardare il gioco prima che il numero legale dei cinque inning fossero effettuati.

• Nel quarto [con gli White Sox avanti per  4-2], il pitcher Joe Bush rallentò volutamente i lanci della palla e mai in zona strike, ma i battitori locali giravano ugualmente, al fine di finire in fretta la partita. Non riuscendo nel tentativo di concedere la base ai battitori, Bush fece ricorso ad una tattica diversa.

Joe Bush

• Il pitcher Red Faber, degli White Sox,  venne colpito da uno di questi lanci pazzi e andò in prima. Continuò ad avanzare sulle basi, e ottenne il punto che alla fine si rivelò quello vincente. Gli venne accreditato la rubata della seconda, terza e casa base. In altre parole, Faber stava cercando di farsi eliminare nelle rubate, ma gli A’s non fecero alcun sforzo per eliminarlo.

Red Faber

• Pochi istanti dopo Buck Weaver colpì un "Texas Leaguer" a destra e quasi raggiunse la terza prima di venir eliminato. L’esterno destro Eddie Murphy, il seconda base Nap Lajoie, l’interbase Larry Kopf e il terza base Wally Schang si passarono la palla prima che fosse eliminato, quando avrebbe potuto facilmente essere messo out da Lajoie.

Buck Weaver

• Quando fu evidente che gli arbitri, R.J. Wallace e Tom Connolly, erano decisi a continuare a giocare la partita, gli Athletics ricominciarono a giocare, ma non riuscirono a superare lo svantaggio che loro stessi avevano regalato ai Chicago.
La pioggia non si materializzò mai, e Chicago vinse 6 a 4 in 1 ora e 40’.

Strani infortuni

Questa è una raccolta dei modi bizzarri con cui i giocatori si infortunarono.

• Steve Sparks stava concludendo lo spring training con i Milwaukee Brewers nel 1994. Il knuckleballer era pronto ad entrare nel big show, ma un infortunio rinviò il suo debutto nella MLB. Sparks e alcuni compagni di squadra decisero di partecipare al Radical Reality, uno spettacolo dove i partecipanti piegavano barre di ferro con le mani, strappavano elenchi telefonici a metà, gonfiavano le bottiglie d'acqua calda come palloncini fino a quando scoppiavano, ecc.. Sparks e i compagni di squadra decisero di tentare l'impresa delle rubriche telefoniche. Steve aveva quasi strappato a metà la voluminosa rubrica di Phoenix quando si slogò la spalla sinistra. Dopo essere stato fuori diverse settimane, fu mandato ai New Orleans Zephyrs, AAA, per una stagione in più. La sua "impresa" venne riportata negli articoli dei giornali e su Sports Illustrated, e rimase impressa nella mente del pubblico per il modo in cui egli stesso si ferì. "Da quel giorno, andavo a Boston e a New York, e ... sempre mi chiedevano di firmare gli elenchi telefonici della città", disse Sparks anni dopo.

Steve Sparks

• Nello stesso anno (1994), un altro rookie, Bob Hamelin dei Kansas City Royals, mise pure lui quasi a repentaglio il suo posto nel roster. Era previsto che sostituisse George Brett come DH, ma Bob si strappò un muscolo a gennaio in un torneo di braccio di ferro a Las Vegas. "Sembrava un cosa divertente e spensierata, e non era molto intensa", spiegò Hamelin quando lo disse nello spring training. Venne pagato 200 dollari per partecipare alla manifestazione ESPN. Bob vinse entrambe le sue partite, ma si strappò il tendine flessore del gomito destro al secondo turno. "Fu imbarazzante. E’ stato stupido. Ero  troppo vicino allo spring training, con la possibilità di diventare titolare. Riportai delle lesioni ma non da tenermi fuori dal campo. Sono sicuro che nessun braccio di ferro sarà nella mia prossima clausola del contratto". Hamelin disse che la ferita sembrò peggiore di quella che fu in realtà. "E’ andata bene. Non impedì il mio swing". E, come DH, egli non doveva tirare. Fortunatamente, il suo ottimismo circa la sua guarigione fu giustificato quando vinse il Rookie of the Year colpendo .282 con 24 HR e 65 RBI.

Bob Hamelin

 
Triplo gioco senza assistenza

Bill Wambsganss

10 Ottobre 1920: quinta partita delle World Series tra i Cleveland Indians e i Brooklyn Robins (chiamati anche Dodgers). Al meglio delle nove partite le due franchigie erano due game a testa. Gli indians conducevano 7 a 0 nella parte superiore del quinto davanti a 26884 tifosi al League Park di Cleveland. Il leadoff dei Brooklyn, Pete Kilduff colpì un singolo contro Jim Bagby. Otto Miller, che lo seguiva, mise a segno anche lui un singolo e adesso c’erano corridori in prima e seconda. Clarence Mitchell, che era entrato nel quarto a sostituire il pitcher partente Burleigh Grimes, colpì un line drive incredibile verso l’esterno centro che fu preso dal seconda base Bill Wambsganss, il quale toccò il sacchetto di seconda eliminando Kilduff, staccatosi, e toccò Miller che arrivava dalla prima. Wambsganss così registrò quello che rappresenta ancora l'unico triplo gioco senza assistenza nella storia delle World Series.

Bill Wambsganss nel Triple Play durante le World Series del 1920
(Source: Hall of Fame Collection)

Il triplo gioco senza assistenza è più raro dei perfect game e dei quattro fuoricampo in un partita. Dal giugno 1927 al settembre 1992, ci fu solo un triplo gioco senza assistenza nelle Major Leagues (nel 1968).  

Gli Indians vinsero la fondamentale quinta partita per 8-1. Vinsero poi la sesta partita per 1 a 0 e chiusero le Series con un’altra per shutout, 3 a 0, in gara 7. Per ridurre i viaggi, le prime tre partite erano state giocate all’Ebbets Field a Brooklyn. Le quattro successive furono giocate a Cleveland. Se i giochi otto o nove fossero stati necessari, sarebbero stati giocati a Brooklyn.

Dopo le Series, a "Wamby" venne consegnata una medaglia dagli Indians per commemorare il suo "triple play". Purtroppo, nell’aprile del 1921, durante un viaggio verso il nord con la sua squadra dopo lo spring training, perse la sua meritata medaglia sul treno.

"Il pomeriggio più selvaggio"

In un articolo del 1947 di Baseball Digest, l’arbitro veterano della National League George Barr ricordava "il pomeriggio più selvaggio del baseball" che avesse mai sperimentato. Era il 19 maggio 1937, quando i Cardinals incontrarono i Giants al Sportsman Park di St. Louis. Gli aces delle squadre, Dizzy Dean e Carl Hubbell, si scontrarono davanti a una folla gremita nel Ladies Day.

George Barr

Quella mattina, gli arbitri avevano ricevuto una lettera dall'ufficio della League in cui si ordinava loro di far rispettare la Regola 27, che richiedeva che il lanciatore nella fase di stretch arrivasse ad un completo arresto prima di lanciare la palla. Come arbitro capo quel giorno, Barr avvertì i due manager che sarebbe stata applicata rigorosamente la regola. Egli ricordò come Dizzy mentre si scaldava prima della partita provasse a fermarsi completamente come se avesse i corridori in base.

Dizzy Dean

Il gioco iniziò con il duello dei pitcher, da tutti previsto. Per due volte con gli uomini in base, ricordò Barr, il catcher Mickey Owen uscì per mettere in guardia Dizzy circa la regola del balk. Tuttavia, si scatenò l'inferno nel sesto inning. I Giants erano alla battuta in svantaggio 1-0. Burgess Whitehead colpì un singolo, e ancora una volta Barr disse a Owen di ricordare a Dizzy la regola. Hubbell si sacrificò e Whitehead andò in seconda, mentre Dick Bartell andava al piatto. Diz effettuò lo stretch, ma non si fermò prima di lanciare al piatto. Bartell battè una volata sull’interbase Leo Durocher. Nello stesso tempo, Barr aveva alzato le braccia, gridando: "Questo è un Balk". Negò l’out di Bartell e mandò Whitehead in terza.

Carl Hubbell

I Cardinals entrarono in campo protestando con veemenza. Dopo dieci minuti, l'ordine fu ripristinato e il gioco riprese. Bartell poi colpì una volata corta al centro. Pepper Martin corse per prenderla e la lasciò cadere, poi la prese a calci. Whitehead segnò facilmente. Due valide ancora e un altro errore su una presa al volo diede ai Giants quattro punti in un inning.

Naturalmente, Dean e i Redbirds non erano per nulla allegri. Diz tirava molto vicino ai battitori, e i due dugout erano pronti a scatenarsi. Tutta la tensione esplose nel nono. Jim Ripple dei Giants mise a terra un bunt lungo la linea della prima base. Il seconda base Jimmy Brown corse a raccoglierla e la passò a Johnny Mize in prima. Dean corse anche lui per coprire il sacchetto di prima e andò a sbattere contro Ripple, scaraventandolo per terra. I dugout immediatamente si svuotarono e scoppiarono almeno dieci diversi combattimenti. Dopo 15 minuti, l'ordine fu ristabilito di nuovo. Conclusione, Don Gutteridge dei Cards sfoggiava un occhio nero. Frisch chiese che Mel Ott venisse espulso per aver colpito Gutteridge, ma Barr disse di non aver visto. "Ah no, ma hai potuto vedere il balk", replicò Frank. Poi arrivò Leo the Lip, sostenendo che Dolph Luque aveva colpito Gutteridge e che doveva essere espulso. Altri Cardinals diedero nomi diversi per l’autore del pugno.

Quando la partita terminò con la vittoria dei Giants per 4 a 1, i tifosi circondarono lo spogliatoio degli arbitri. La polizia dovette cacciarli via per consentire agli umpires di tornare al loro albergo. Poi la camera di Barr venne bombardata da telefonate e arrivarono telegrammi per tutta la sera, pochi per complimentarsi della sua direzione, molti per lamentarsi. Barr infine chiese al gestore dell'hotel di respingere tutte le chiamate.

The Best of Baseball Digest, di John Kuenster

Il terremoto aprì la porta a Doerr

Bobby Doerr

Nel 1934 Odie Brannon giocava seconda base per gli Hollywood Stars della Pacific Coast League. Un giorno, un terremoto rovesciò un palo del telefono che sfiorò Odie. Sebbene non fosse stato gravemente ferito, giocò sempre con molta paura come se si aspettasse sempre un’altra scossa. Il manager degli Stars, Oscar Vitt (che andò agli Indians pochi anni dopo) aveva chiesto al suo capo, per sostituire Brannon, di far firmare un giovane giocatore che era una star dell’American Legion nella zona di Los Angeles. Così venne contattato il padre del ragazzo, che aveva allenato dei team dell’American Legion (e che vantava anche importanti futuri major leaguers come Mickey Owen e Steve Mesner). Mentre il figlio maggiore era già un giocatore pro, si era sempre rifiutato di consentire al ragazzo più giovane di fare altrettanto. Dopo tutto, aveva solo 16 anni! Vitt insistette fino a quando il padre cedette, accettando un contratto garantito di due anni a 200 dollari al mese. Entro tre anni, Bobby Doerr era diventato un battitore con una media battuta di .342 per San Diego, che era diventata la nuova dimora degli Stars.

Tale produzione attirò l'attenzione del General Manager dei Red Sox, Eddie Collins, lui stesso un seconda base Hall of Fame. Eddie viaggiò nella West Coast per vedere il giovane Bobby. Collins perdonò l’incostante difesa di Doerr nella prima gara, attribuendola al nervosismo, perché sapeva di essere guardato. Poco dopo Collins tornò a Boston, con un contratto firmato da Doerr.

Giocò a Boston nella stagione del 1937, e fu utilizzato nelle partite dimostrative ma giocò in solo 55 partite della regular season. Dopo di chè, divenne una colonna portante in seconda base dal 1938 fino al suo ritiro nel 1951.

• Sporting News lo elesse American League Player of the Year nel 1944.

• Nelle sue sole World Series del 1946, Bobby colpì .409 in sette game perse contro i Cardinals.

• Doerr ruppe non uno ma due no-hitters di Bob Feller (25 maggio 1939 e il 31 luglio 1946) con singoli nel secondo inning. Doerr minimizzò la sua valida del 1939: "Ho colpito la palla all’altezza del mio orecchio e ho rotto la mazza".

• Quando Joe McCarthy andò ai Red Sox, dopo aver diretto gli Yankees per molti anni, cambiò idea circa il migliore seconda base che avesse visto da Joe Gordon a Doerr.

• Un fatto interessante è che Bobby Doerr non venne mai espulso da una partita in 15 anni nella major league.

Baseball's Hall of Fame Cooperstown, Where the Legends Live Forever, di Lowell Reidenbaugh

Cal e Rex

Rex Hudler giocò per 13 anni nelle major leagues con sei squadre diverse. Noto per la sua frenesia e capacità di giocare in qualsiasi posizione, "Rex the Dog Wonder" realizzò una media battuta vita di .261 con 56 HR.

Al contrario, durante la sua carriera durata 21 anni in ML con i Baltimore Orioles, Cal Ripken superò uno dei record più famosi della storia, quello di Lou Gehrig delle 2130 partite giocate consecutivamente. Cal è stato eletto nella Hall of Fame nel suo primo anno di eleggibilità nel 2007.

Cal Ripken

Perché questi due giocatori sono collegati tra di loro?

• Hudler venne scelto al primo round del draft del 1978 dai New York Yankees. Gli Orioles non selezionarono Ripken fino al secondo round. Quando Rex giocò per gli Yankees e poi, brevemente, per gli Orioles, non mancò occasione per ricordare a Cal che era stato scelto prima di lui. Ma Hudler confessò di aver imparato molto da Cal sul gioco degli interni, specialmente durante le poche partite che giocarono insieme, come la combinazione del doppio gioco.
Il miglior consiglio che Cal diede a Rex influì sulla sua vita fuori dal campo. Durante l'allenamento primaverile in Florida nel 1987, Ripken allenò Rex su come chiedere la mano alla fidanzata Jennifer. Su suggerimento di Cal, Hudler noleggiò una barca a vela a Key Biscayne. Poi aspettò fino al tramonto per chiedere a Jennifer di sposarlo. Lei accettò, e si sposarono l'anno successivo.

• Ma la connessione tra Cal e Rex non finì lì. Nella notte che Cal superò il record di Gehrig, Rex giocava seconda base per la squadra avversaria, i California Angels. Quando Rex ritornò alla clubhouse dopo la partita, trovò una mazza nel suo armadietto. Su di essa Cal aveva scritto:

Rex, lo sai che è passato molto tempo da quando abbiamo rotto, perchè tu sei stato scelto prima di me nel draft, fino ad oggi. In questo momento mi sento come quando si batte con le basi cariche: VISIBILMENTE SCOSSO - Cal Ripken, Jr., 6/9/95

Amazing But True Stories Sport, di Riach Steve

Non lasciare che il fuoco ti fermi

Questo incidente ebbe luogo il 15 maggio 1894, in una partita tra i Baltimore Orioles e i Boston Beaneaters al South End Grounds di Boston.

• Tommy Tucker della squadra di casa aveva costruito la sua reputazione come bench jockey e comico. Era particolarmente odioso quando suggeriva in prima base. Egli non solo trasmetteva i segnali ai corridori ma faceva anche di tutto per distrarre il pitcher avversario. Il suo soprannome "Foghorn" (Sirena) la dice lunga su quanto lui fosse un agitatore. Come risultato, aveva giocato per molti club e in particolare per i Baltimoreans, che aveva una dugout pieno di agitatori guidati dal terza base John McGraw, futuro Hall of Fame e manager dei New York Giants.

Tommy Tucker

• Nella seconda metà del terzo inning, Boston conduceva per 5 a 3. Il quotidiano Boston Daily Globe così scrisse:

La partita è stata piena di emozioni, e il gioco sporco di McGraw dei Baltimora ha creato una grande quantità di malumori a causa delle sue intenzionalità. Nel terzo inning Tucker era in terza e Ganzel è partito per la seconda, la palla è stata tirata in terza e Tucker è scivolato sul sacchetto mentre McGraw deliberatamente lo prendeva a calci in faccia. Tale comportamento deve essere interrotto immediatamente e per sempre, perchè non appartiene né a questo sport né agli altri.

John McGraw

McGraw e Tucker iniziarono a litigare. Ma i fan che incitavano la rissa sul campo tirando frutta, spazzatura e bottiglie di birra furono ben presto distratti da un incendio scoppiato nella tribune dell’esterno destro. Secondo il Daily Globe:

Uno degli spettatori ... ha lasciato cadere una sigaretta accesa sui sedili del lato inferiore destro del campo. Era caduta tra alcuni rifiuti infiammabili [un’altra versione, dice legname], originando una fiammata che ha originato un incendio, che si è velocemente propagato, tra i più disastrosi che Boston ha avuto dopo l'incendio di Lincoln Street nel marzo scorso di un anno fa.

Favorito da una "vivace brezza", l'incendio distrusse le gradinate, la tribuna da 75 mila dollari, e più di 170 edifici, che coprivano 12 ettari - un valore stimato 300 mila dollari di danni dei quali l'assicurazione coprì solo la metà. Fortunatamente, non ci furono vittime.

South End Grounds di Boston

Il seguente avviso apparve sul Boston Daily Globe il 17 maggio:

Le persone che sono andate a vedere martedì la partita al South End Grounds, non hanno avuto il rimborso dei soldi del biglietto, anche se non hanno visto la partita. I guardiani sono stati impegnati in altro modo, e, inoltre, gli spettatori hanno assistito ad uno spettacolo che vale più di un dollaro.

La serie tra Baltimore-Boston continuò il giorno dopo l'incendio al Congress Street ground, mentre il club di Boston pianificò la ricostruzione della tribuna al South End Grounds.

Field of Screams, di Richard Scheinin

Il catcher mancino

Dale Long è meglio conosciuto per aver colpito almeno un fuoricampo in otto partite consecutive (19-28 maggio) per i Pittsburgh Pirates durante la stagione del 1956.

Dale Long

• Dale ruppe il precedente record di sei detenuto da cinque giocatori, l'ultimo dei quali fu Willie Mays.

• Il record di Long da allora è stato eguagliato da Don Mattingly (1987) e Ken Griffey Jr. (1993).

Comunque, Dale divenne famoso per un'altra caratteristica come difensore.

• Giocando per i Cubs nel 1958, Long divenne il primo catcher mancino dal 1905. Giocò di fatto in due partite. In entrambi i casi, venne spostato dalla prima base a ricevere al nono inning.

• Il manager dei Chicago, Bob Scheffing, mise Dale a ricevere, nella prima partita di un doubleheader contro la sua vecchia squadra, i Pirates, al Wrigley Field il 20 agosto. Utilizzò il suo guantone da prima base per ricevere il destro Don Elston per 1/3 di inning e il mancino Bill Henry per 2/3 nella sconfitta per 4 a 2.

• Long tornò nuovamente a ricevere il 21 settembre in una sconfitta per 2 a 1 al "The Friendly Confines" (nickname del Wrigley Field) contro i Dodgers (nel loro primo anno a Los Angeles). Questa volta utilizzò un guantone da catcher mancino fatto arrivare espressamente per lui.

Altri due giocatori hanno ricevuto da mancini nelle major leagues:

• Mike Squires lo fece per i Chicago White Sox in due partite nel 1980.

Mike Squires

• Nel 1989, Benny DiStefano ricevette da mancino tre partite per i Pirates.

Benny DiStefano

Nota finale: Dale Long giocò la stagione 1952 per i New Orleans Pelicans della AA Southern Association.

Brutte divise ma illegali?

I Chicago White Sox del 1976, del nuovo proprietario Bill Veeck, sfoggiarono alcune delle divise più controverse della storia della MLB. Dopo aver rilevato un team che era finito 75-86 nel '75, Veeck applicò le sue famose capacità promozionali alfine di generare una certa eccitazione per la nuova stagione.

Il 4 marzo, Veeck tenne una delle sue celebri conferenze stampa improvvisate in un pub di Chicago.

• Delle indiscrezioni erano già circolate sui Sox che avrebbero indossato delle nuove divise. Così i giornalisti sportivi torchiarono Veeck su questo argomento.

"Stiamo aggiungendo eleganza agli stili del baseball", rispose il proprietario, "Non può essere la più grande squadra di baseball, almeno non per alcuni anni, ma saremo subito la squadra più alla moda del gioco".

• Gli ricordarono che Charley Finley degli Oakland A's aveva già eliminato le casacche e pantaloni tradizionali bianchi e grigi, e Bill osservò: "I Chicago White Sox non hanno intenzione di essere vestiti come un gruppo di pavoni. C'è una differenza tra il colore e l'eleganza ... Sarete impressionati ... Comiskey Park sostituirà Parigi e New York come il centro mondiale della moda".

Le uniformi degli OaklandAthletics del 1972/73

• Un intervistatore domandò: «Hai intenzione di far indossare ai White Sox dei pantaloncini ... come usano le stelle di Hollywood?" Bill: "Noi non prendiamo in prestito le idee di tutti, tuttavia, credo che sicuramente escluderemo pantaloncini ... e collant..".

Quando presentò le uniformi non erano colorate, solo navy e nere. Ma erano diverse, ricordavano alcune delle uniformi del primo decennio del 20° secolo.

1976 - I giocatori dei White Sox con il proprietario Bill Veeck

Quando i White Sox andarono per la prima volta nella stagione nel rinnovato Yankee Stadium il 20 aprile del 1976, il manager di New York Billy Martin mise in dubbio che le uniformi fossero del tutto legali.

• In particolare, Billy pensava che ci doveva essere qualcosa nelle norme contro le canottiere bianche, soprattutto se indossate da un pitcher.

• Martin presentò una protesta all’arbitro Marty Springstead, che l’accettò ma non ne era molto sicuro.

• Dal momento che era troppo tardi per verificare con l'ufficio dell’AL, Springstead ordinò al pitcher dei Sox, Bart Johnson, di rimuovere la manica bianca della sottocasacca. Dopo che l’operazione venne fatta con un paio di forbici, Johnson cominciò a lanciare. Diede cinque punti agli Yankee in soli due innings.

• Prima che Clay Carroll lo rilevasse nel terzo, sostituì la sottocasacca bianca con una blu.

• Quando gli Yankees vinsero per 5 a 4, il manager di Chicago Paul Richards mise la partita sotto protesto.

• Il presidente dell’AL, Lee MacPhail, stabilì che le sottocasacche bianche erano utilizzabili, ma confermò il risultato della partita.

Le uniformi includevano anche un set con degli shorts.

Gli Withe Sox in calzoncini l'8 agosto 1976

• I pantaloni corti furono indossati una sola volta, durante la prima metà di un doubleheader l’8 agosto 1976, contro i Kansas City.

• Il prima base dei Royals, John Mayberry, disse ai suoi avversari: "Voi ragazzi siete il miglior team che abbiamo visto finora".

• I Sox vinsero la partita 5 a 2 con quattro basi rubate (e quattro ginocchia sbucciate?).

• Chicago abbandonò le divise per la seconda partita e non li indossò mai più.

• I White Sox persero la seconda partita per 7 a 1 e realizzarono un record di 24-37 nel resto della stagione.

The Rules and Lore of Baseball, di Rich Marazzi

Shutout di 18 inning

17 Agosto 1882: In una delle classiche partite del 19° secolo, i Providence Grays sconfissero i Detroit Wolverines 1-0 in 18 inning in una partita della National League a Providence.

La squadra dei Providence Grays del 1882

• Il punto vincente fu un HR dell’esterno destro Charles "Old Hoss" Radbourn, che entrò nella Hall of Fame come lanciatore.

• Entrambi i lanciatori partenti, il vincitore Montgomery Ward (un altro futuro Hall of Famer, ma come interbase) e il perdente Stump Weidman, lanciarono tutta la partita.

• Providence quasi vinse nel 16° inning, quando George Wright "ha colpito un line sopra la testa di George Wood ed è uscito oltre le carrozze trainate da cavalli (in quei tempi le carrozze formavano de facto il confine degli esterni), ma Wood ha recuperato la palla e l’ha tirata a casa base eliminando Wright" (Detroit Free Press).

• Wright aveva giocato per la prima squadra "pubblicamente professionista", i Cincinnati Red Stockings, nel 1869. Egli è nella Hall Of Fame come dirigente/pioniere. Suo fratello Harry fu manager dei Grays che arrivarono secondi in quella stagione dietro ai Chicago White Stockings.

• Detroit finì sesta nel campionato a otto squadre.

• Questa partita si classificò come la più lunga shutout nella storia della MLB fino al 1 settembre 1967, quando San Francisco oscurò Cincinnati 1-0 in 20 inning.

 
Trade con un annunciatore

L’Hall of Famer, Ernie Harwell è l'unico annunciatore di sempre ad aver fatto parte di una trade del baseball. Nel 1948, Ernie era l’uomo play-by-play per gli Atlanta Crackers del AA nella Southern Association. Branch Rickey, General Manager dei Brooklyn Dodgers, aveva bisogno di qualcuno per sostituire il suo presentatore, Red Barber (un altro futuro Hall of Famer), che si stava riprendendo da un ulcera perforata. Quando Rickey chiese a Earl Mann, presidente dei Crackers, la disponibilità di cedergli Harwell, Mann vide subito la possibilità di fare un affare. Avrebbe lasciato andare Harwell a Brooklyn se Rickey gli avesse dato il catcher della loro farm di Montreal Cliff Dapper per allenare il club. Rickey concordò e il resto è storia. Ernie fece il suo debutto in MLB il 4 agosto, quando i Dodgers sconfissero i Cubs all’Ebbets Field per 5 a 4.

Ernie Harwell

Harwell si spostò dall'altra parte della città per i New York Giants e fece parte del team di commentatori, con Russ Hodges, che raccontarono la famosa terza partita dei playoff del 1951 vinta dall’HR di Bobby Thomson. Harwell divenne il primo annunciatore a Baltimora e, nel 1960, andò a Detroit, dove trascorse il resto della sua carriera commentando le partite dei Tigers. Fu eletto a Cooperstown nel 1982. Si ritirò nel 2002, anche se fu costretto a ritirarsi per un anno su richiesta del management  dei Tigers nel 1992 in quello che è stato definito "il più ridicolo licenziamento della storia della radiotrasmissione". Venne reintegrato l'anno successivo dopo che i fan si rifiutarono di accettare il giovane annunciatore della squadra.

L'ultima partita dei Browns

Domenica 27 settembre del 1953, i St. Louis Browns giocarono la loro ultima partita allo Sportsman's Park. Incapaci di competere con i Cardinals, pur avendo l’eroe dei Cards Marty Marion come manager, il proprietario Bill Veeck decise di spostare la squadra. Tuttavia, egli aveva così alienato gli altri proprietari dell’AL che avrebbero accettato lo spostamento solo se avesse venduto prima la squadra. La squadra inizierà la stagione del 1954 come Baltimore Orioles.

Erano presenti 3174 fans per la finale contro i Chicago White Sox. Questi numeri potrebbero non sembrare molto per una folla dell’ultima partita, ma sono molti se si pensa alle 2068 persone che avevano assistito il venerdì e alle 1937 del sabato notte (Questi numeri avevano portato il totale dei partecipanti per l'intero anno a 297238, che era circa un terzo della media della League). La partita andò agli extra inning. Quando l’arbitro di casa base Art Passarella chiese delle palle nuove, gli fu detto che erano esaurite. Di fronte all'impossibilità di poter continuare la partita, Passarella scelse le palle meno danneggiate che erano state precedentemente eliminate durante la partita. Purtroppo per la squadra di casa il gioco continuò, e i White Sox vinsero 2 a 1 e completarono una sweep di tre partite. I Browns avevano perso la 100a partita per finire ultimi (8°), a 46,5 partite dietro gli Yankees.

Niente altro che curve lente

Bill Lee

Bill "Spaceman" Lee racconta questa storia nel suo libro Baseball Eccentrics. Stava lanciando per i Red Sox contro gli White Sox sotto una pioggia battente. Lee decise di lanciare nulla che non fossero curve lente, immaginando che i battitori avrebbero dovuto cercare la palla tra la pioggia e i lampi. Dopo 14 consecutive curve lente, i managers cominciarono a gridare contro di lui.

• Chuck Tanner dei Chicago: "Tu figlio di una cagna, fatti vedere dai miei battitori!"

• Il manager di Lee, Eddie Kasko: "Non puoi lanciare molte curve di seguito!"

L’ultimo out della partita fu quello di Bill Melton, che aveva colpito un line drive contro il petto di Lee che lasciò cadere la palla a terra, la raccolse e tirò sottomano in prima per l’out. Questo colpo lo lasciò sdraiato sull'erba fradicia del diamante. Ricevette una standing ovation per una vittoria e complete game in cui aveva lanciato solo curve lente negli ultimi tre inning.

Eliminazione per la via 1-2-7-6-7

25 aprile 1970: Tigers contro Twins al Metropolitan Stadium, Bloomington, MN. Settimo inning, 2 out e nessuno in base.

Il lanciatore dei Tigers Earl Wilson alla battuta. Wilson prende il terzo strike ma la palla aveva toccato terra. Il coach di terza Grover Resigner, che aveva notato che al catcher dei Twins Paul Ratliff si era intrappolata la palla, disse a Wilson di correre in prima visto che Ratliff non lo aveva nè toccato nè tirato in prima. Invece Ratliff fece rotolare la palla verso il monte (Come fece il catcher degli Angels Josh Paul quando A.J. Pierzynski dei Chicago White Sox andò strikeout nel 2005 nelle Championship Series dell’AL). La maggior parte dei Twins avevano lasciato il campo quando Wilson cominciò a correre. Corse attorno alle basi e girò per casa quando l’esterno sinistro Brant Alyea, sulla strada per il dugout, recuperò la palla e la tirò all’interbase Leo Cardenas al piatto. Wilson si fermò e cercò di tornare in terza ma Alyea coprì il sacco e prese il tiro di Cardenas in tempo per eliminare per toccata Wilson. Così il gioco fu 1-2-7-6-7.

Baseball Digest, agosto 2007

Zeke ruba casa base

Zeke Bonura

Il primo paragrafo dell'articolo del New York Times del 27 agosto 1935, doubleheader:

"Gli Yankees hanno combattuto la loro battaglia più lunga dell'anno, oggi davanti a 15000 fans al Comiskey Park hanno perso con i Chicago White Sox. Nel quindicesimo inning della prima partita della loro seconda consecutiva doubleheader, il lento corridore Zeke Bonura con una sorprendente esplosione di velocità ha preso il tempo al pitcher Jimmy De Shong nel bel mezzo di un lungo wind-up e ha rubato casa conquistando il punto che ha fatto vincere i Sox, 9 a 8".

Con i suoi 95 chili Bonura rubò tutte le quattro basi per Chicago in quella stagione (e 19 nei suoi sette anni nella big league). Zeke stabilì il record dei White Sox con 27 HR nella sua stagione da rookie nel 1934 e poi 21 nel 1935. Tuttavia, il suo atteggiamento disinvolto verso il gioco difensivo in prima base inacidì il manager Jimmy Dykes, e Zeke fu ceduto a Washington per la stagione 1938.

Nel 1925, a 16 anni al St. Stanislaus College di Bay, St. Louis MS, Zeke aveva vinto il Campionato Nazionale AAU nel giavellotto con un record di 65,18 metri. Anche se il suo record è da tempo superato, resta il più giovane atleta di sempre a vincere un evento al Track & Field National Championship Meet.