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Si dovrebbe mangiare il barbecue ogni notte

Willie Mays

Willie Mays era senza valide nei primi due giochi della serie dei San Francisco Giants a Milwaukee il 28 e 29 aprile del 1961. A peggiorare le cose, la seconda notte aveva mangiato del barbecue per cena ed era stato male, restando sveglio tutta la notte.

• Willie disse al manager Alvin Dark di toglierlo dal line-up contro Lew Burdette per la partita di domenica 30 aprile al County Stadium.

" Non sapevo se sarei riuscito neanche a sventolare", Mays ricordava, "Ma durante il batting practice, ... Joey Amalfitano, mi venne vicino e mi disse: 'Prova questa mazza'. E ogni lancio l’ho colpito cacciandola fuori dal campo di baseball. Così dissi: 'OK, posso giocare' ".

• E cosa fece? Battè la bellezza di 4 fuoricampo. A quel tempo, Mays divenne il nono uomo a compiere l'impresa. Realizzò otto RBI. Dopo la partita, Willie naturalmente lo definì "il più bel giorno che abbia mai avuto". I 13144 spettatori che assistettero all'impresa furono certamente d'accordo.

• I primi due li colpì contro Burdette. Il terzo contro Seth Morehead e l'ultimo opposto a Don McMahon, con i Giants che vinsero 14 a 4.

• Mays disse: "Avrei potuto averne cinque. Aaron ha preso una palla che stava andando oltre il recinto dell’esterno centro". Il box score confermava che Hank stava giocando quel giorno all’esterno centro, che non era la sua posizione normale. E Willie colpì al centro contro Moe Drabowsky nel quinto, l'unica volta che i Braves lo eliminarono.

• Altri Giants si unirono alla slugfest: l’interbase Jose Pagan batté due fuoricampo, i suoi primi nella Big League. Orlando Cepeda e Felipe Alou ne aggiunsero uno ciascuno per aiutare Billy Loes ad aggiudicarsi la sua seconda vittoria della stagione.

• Gli otto homers dei Giants eguagliarono il record della Major League per il maggior numero in una partita. Dal momento che ne avevano colpiti cinque anche sabato, san Francisco eguagliò anche il record della Major League di 13 in due partite consecutive.

• Hank Aaron batté due fuoricampo segnando tutti i quattro punti dei Braves. I dieci HR fatti dai due club eguagliarono il record della NL in un partita.

I Giants ebbero una giornata campale a spese dello staff di Milwaukee nelle ultime due partite della serie. Certamente tutto era partito dalla no-hitter che Warren Spahn aveva lanciato contro di loro nella notte di venerdì. Complessivamente, fu una delle serie più interessanti nella storia del baseball.

"Willie Mays, at 78, Decides to Tell His Story" di Bruce Weber, The New York Times, 31 gennaio 2010

58 Innings in tre giorni

Sabato 1 maggio 1920, i Brooklyn Robins e i Boston Braves giocarono una delle partite più famose della storia. Inoltre, il concorso diede inizio ad un’estenuante odissea di tre giorni per i Robins.

• Questa partita fu fatta cessare per il buio dopo 26 inning con il punteggio in parità, 1-1. Sorprendentemente, entrambi i lanciatori, Joe Oeschger dei Braves e Leon Cadore dei Robins, andarono alla distanza! Il duello era durato 3 ore e 50 minuti, un tempo eccessivamente lungo per l’epoca in cui le partite di nove inning erano regolarmente completate in meno di due ore. Rimane la più lunga partita per numero di inning nella storia delle major league.

Joe Oeschger
Leon Cadore

Come spesso accade, la maratona prese il suo pedaggio su alcune medie battuta. L’interbase Chuck Ward dei Robins andò 0-10 mentre il seconda base Charlie Pick dei Braves andò peggio con 0-11.

Cadore non lanciò di nuovo per i Robins fino al 9 maggio. Oeschger rimase fermo di più, tornando sul monte il 13 maggio.

• Poiché il baseball alla domenica era vietato a Boston, i Robins presero un treno per tornare a Brooklyn dove affrontarono i Philadelphia Phillies il giorno successivo in un unico gioco della serie. Anche le "blue laws" di Philadelphia vietavano eventi sportivi alla domenica.

• La sfortuna volle che i Robins faticassero altri 13 inning prima che i Phillies prevalessero per 4 a 3. Questa volta il pitcher George Smith dei Philadelphia ebbe la meglio su Burleigh Grimes dei Brooklyn.

• I Robins poi salirono su un altro treno per tornare a Boston. Lunedì, le due squadre diedero vita ad un'altra maratona con i Robins che persero 2 a 1 in 19 inning. Ancora una volta, i partenti perseverarono per tutto l’incontro: Sherry Smith per i Brooklyn e Dana Fillingim per Boston.

Sherry Smith
Dana Fillingim

Smith tornò in azione 17 giorni dopo. Fillingim, invece, lanciò un 3 a 2 a St. Louis l’11 maggio.

• Per fortuna, gli stanchi Robins godettero di una giornata di riposo il 4 maggio prima di aprire una serie di tre partite con i New York Giants al Polo Grounds.

Così i Robins giocarono 58 inning in tre giorni con solo un pareggio e due sconfitte per dimostrare il loro record. A peggiorare le cose, quando i 26 inning in parità furono rigiocati il 25 giugno, i Braves si imposero per 5-1.

Tuttavia, i Robins di Wilbert Robinson ebbero l'ultima risata quando vinsero il pennant della NL con 7 partite sui New York Giants.

"Shouldn't There Be a Curfew?" di Bob Broeg, Baseball Digest, Giugno 1968

Se tutto il resto fallisce, provate con l’umorismo

Il manager degli Atlanta Bobby Cox detiene il triste primato di essere stato il più espulso rispetto a qualsiasi altro manager nella storia. Le sue 154 espulsioni fino alla stagione 2010 - l'ultima prima del pensionamento - superano il record di John McGraw.

Alcune delle esplusioni di Cox

• Anche se gli arbitri potevano fare a meno delle invettive di Bobby, non avevano quell'animosità verso di lui che avevano, invece, verso Earl Weaver o Billy Martin.

Dale Scott

• L’arbitro Dale Scott, con  25 anni di carriera, disse: "Io rispetto molto Bobby, e anche se non so se gli piacciono davvero gli arbitri, lui comunque ci rispetta".

• Scott aggiunse: "E' un dato di fatto che entri in conflitto con noi, e i suoi giocatori sanno che se c'è un problema con gli arbitri, ci sarà lui a prendersi cura di loro. Noterete che con i Braves non ci sono un sacco di espulsioni di giocatori".

Scott racconta la storia di un incidente in cui guadagnò il rispetto per Cox.

"Fu un errore di Bobby che scatenò il mio scambio più memorabile con lui. Un battitore dei Braves aveva colpito un pop sulla linea dell’esterno destro che il mio partner Ron Kulpa chiamò foul. Bobby uscì fuori dal dugout per discutere, senza alcun risultato".

Esasperato, si rivolse a me e gridò: "Vieni, Sam! Sai che ha sbagliato!".

Ron disse: "Um, Bobby? Il suo nome è Dale". Quello che è successo dopo è stato dolorosamente divertente perché tutti e tre stavamo cercando faticosamente di non ridere - le telecamere erano accese. Passarono alcuni secondi prima che Bobby alla fine dicesse: "Oh Dio, mi dispiace". Gli dissi che andava tutto bene, ero stato chiamato in modi peggiori. Poi impassibile disse: "Sono sicuro che avete capito". Era stato assolutamente esilarante.

"Umpire's Worst Enemy", Sporting News, 24/05/2010

Due fuoricampo e loro hanno messo un pinch-hit per me!

Randy Lerch

Randy Lerch era stato un All-American OF/P nella High School di Cordova (CA), quando i Phillies lo presero in occasione dell'ottavo round del draft del 1973.

• Randy arrivò ai Phils nel 1975. Realizzò il maggior numero di vittorie dei suoi 11 anni di carriera in MLB nel 1978, quando vinse 11 partite. E' dell’ultima di queste undici vittorie che ci occupiamo ora:

• Lerch affrontava Pittsburgh il 30 settembre 1978, nel penultimo giorno della stagione. Philadelphia aveva quattro partite di vantaggio nella East Division, e all'inizio della settimana si era ridotto a sola 1 e 1/2 davanti ai Pirates, che si trovavano ora di fronte al Three Rivers Stadium. Eppure, una vittoria in più voleva dire la vittoria nella division per i Phillies di Danny Ozark.

Lerch ebbe un inizio traballante.

• Willie Stargell colpì un grand slam nel primo inning per portare i Pirates in vantaggio 4 a 1.

Willie Stargell

• Lerch battè un HR con due out e nessuno in base al secondo e ridusse il deficit a due. Randy ricordava: "Avevo visto Willie battere, in quei giorni, durante il batting practice un sacco di palle fuori dal park, e Willie mi disse più tardi che aveva detto al partente dei Pirates, Don Robinson, di fare attenzione a lanciarmi perché mi aveva visto girare la mazza molto bene durante il riscaldamento. Robinson gli rispose: Lascia perdere, non può colpire. Willie mi disse che dopo il primo HR, si recò sul monte a parlare con Robinson e gli disse: Ricorda cosa ho detto, questo ragazzo può colpire, quindi stai attento".

• Fu un deja vu, tutto da capo, quando Lerch andò a battere con due out e nessuno in base nel quarto inning. Colpì il suo secondo fuoricampo. Stargell andò da Robinson sul monte di nuovo, ma questa volta il lanciatore diede un pugno a Willie e disse: "Questo ..... è in grado di colpire".

• Nel frattempo, Randy aveva ritrovato il controllo e aveva tenuto i Pirates a secco di punti per quattro inning consecutivi. Tuttavia, erano ancora in ritardo 4 a 3, e Ozark mandò Jose Cardenal a battere per Lerch alla fine dal sesto. "Questo mi fece impazzire", ricorda Randy. "Cardenal pinch-hit per me e Grant Jackson dei Pirates lo mise strikeout. Questo non fa di me una persona soddisfatta. Era una cosa che non riuscivo a credere, perché mi avrebbe dato la possibilità di avere tra le mani la partita di tutti i tempi. Se avessi fatto qualcosa in quella situazione, wow! Sarebbe stato qualcosa di speciale. Ma non lo sapremo mai".

• L’esterno sinistro Greg Luzinski colpì un HR da tre nell’inning e i Phillies passarono in vantaggio. Altri quattro punti nell’ottavo li aiutarono a sopravvivere al recupero dei Pirates nel nono con quattro punti.

Philadelphia conquistò la East Division ma perse il pennant della NL per 3 giochi a 1 con i Los Angeles Dodgers.

"Pitchers Recall Two-HR Games" di Bob Kuenster, Baseball Digest, May/June, 2010

Le hits perse di Lou

Lou Gehrig

Lou Gehrig è stato uno dei più grandi battitori nella storia del baseball. Il prima base degli Yankees totalizzò a fine carriera:

• 534 doppi

• 163 tripli

• 493 HR

Eppure, i suoi 17 anni di carriera includono due casi di valide perse, entrambe avvenute al Griffith Stadium di Washington.

• Nel mese di aprile del 1931, Lou colpì la palla in tribuna con il compagno di squadra Lyn Lary sulla base. La palla stranamente rimbalzò di nuovo in campo e, quando Lary vide l’esterno dei Senators prendere la palla, pensò che l’inning fosse finito e se ne andò dalla 3a base alla panchina piuttosto che completare il giro. Gehrig fu eliminato per regola per aver superato Lary e gli venne accreditato solo un triplo. Lou continuò a competere con il compagno di squadra Babe Ruth per il titolo degli HR dello stesso anno con 46.

• Il 29 giugno 1934, gli Yankees giocavano una partita dimostrativa a Norfolk in Virginia. Gehrig perse i sensi dopo essere stato colpito da un lancio alla testa. Fu portato nell'ospedale locale dove i raggi X non rivelarono gravi danni. Si temeva che la sua striscia di 1414 partite consecutive fosse in pericolo. Ma fece il viaggio a Washington durante la notte e iniziò in prima base come al solito. Nel primo inning colpì un triplo sull’esterno sinistro Heinie Manush, portando a punto Frank Crosetti e Babe Ruth. Nel terzo, Lou colpì ancora un triplo e segnò sul singolo di Myril Hoag. Nella parte superiore del quinto, Gehrig battè di nuovo un triplo. Improvvisamente un vento forte si alzò quando i Senators andarono in battuta nella parte inferiore del quinto, inseguendo il 4 a 1. Si alzò della polvere che spinse i tifosi a mettersi al riparo, e poi arrivò la pioggia. Dopo un ritardo di oltre un'ora, gli arbitri Bill McGowan e Brick Owens dichiararono sospesa la partita per pioggia. Circa 7000 fan ottennero indietro il biglietto, ma i tripli di Gehrig furono spazzati via dai libri, senza dubbio l'unica volta nella storia della MLB che un giocatore perse tre tripli per le intemperie. Avrebbe eguagliato il record di 3 tripli dell’AL in una partita e avrebbe avuto la possibilità di metterne a segno un quarto per battere il record.

• Lou ha anche la distinzione non invidiabile di essere uno dei tre giocatori che non sono riusciti a vincere il premio di MVP dopo una stagione da Triple Crown. Il catcher Mickey Cochrane, manager dei Detroit Tigers campione dell’AL del 1934, guadagnò la corona di MVP nonostante Gehrig fosse il leader della league con una media di .363, 49 HR e 165 RBI, con gli Yankees che finirono secondi, dietro di sette partite.

Mickey Cochrane

• Chi sono gli altri vincitori della Triple Crown che non sono riusciti ad essere eletti MVP? Ted Williams dei Red Sox per due volte, 1942 (il seconda base degli Yankees Joe Gordon fu il  MVP) e 1947 (l’esterno centro degli Yankees Joe DiMaggio vinse il MVP) e Chuck Klein dei Phillies nel 1933 (il pitcher dei Giants Carl Hubbell si aggiudicò il MVP).

Scontri Yankees - Red Sox Parte I

Tendiamo a pensare che la rivalità tra gli Yankees e i Red Sox sia esplosa negli anni '70 e '80. Ma le due squadre avevano inscenato battaglie molti decenni prima. A volte gli arbitri furono presi in mezzo. Ecco un esempio:

Lunedi 26 settembre 1949

• Boston e New York si incontrarono allo Yankee Stadium in una partita da recuperare davanti a 66156 tifosi. Perché una così grande partecipazione? Le due squadre erano in parità al primo posto con l'ultima settimana della stagione da giocare.

• I Red Sox di Joe McCarthy avevano appena battuto gli Yankees in due gare di fila al Fenway Park per la loro ottava e nona vittoria consecutiva.

Joe McCarthy e Casey Stengel

• I Bronx Bombers del manager Casey Stengel (al suo primo anno con gli Yankees) presero un vantaggio di 6 a 3 nella parte superiore dell'ottavo. Nonostante questo, i Sox riuscirono a recuperare e ad allungare segnando quattro punti contro il rilievo Joe Page, ace dei New York.

• Il gioco che diede fuoco alle micce fu uno squeeze bunt che diede il via libera al punto.

Il giornalista sportivo dell’Associated Press, Ralph Roden, così racconta la storia:

Bobby Doerr effettuò il bunt e Johnny Pesky corse verso casa base. Doerr mise la palla lungo la linea di prima base. Tommy Henrich tirò a casa base per eliminare Pesky ma l'arrivo fu giudicato salvo dall’arbitro Bill Grieve. Disse poi che il corridore dei Red Sox era scivolato sotto il catcher degli Yankees Ralph Houk.

Johnny Pesky
Bobby Doerr
Ralph Houk

Gli Yankees uscirono subito accerchiando Grieve come uno sciame di calabroni, sostenendo che Houk aveva toccato Pesky. Houk, un maggiore dei Rangers durante la guerra, era il più infuriato ...

• Quando Ellis Kinder chiuse definitivamente ogni speranza alla squadra di casa di poter sovvertire il risultato finale di 7 a 6, i Red Sox avevano un'unica partita di vantaggio con cinque da giocare, tra cui due di nuovo allo Yankee Stadium sabato 1 e domenica 2 ottobre.

Bill Grieve

• Successivamente, gli Yankees che erano ancora bollenti, assediarono di nuovo Grieve quando rientrò negli spogliatoi. L'esterno Cliff Mapes, che aveva assistito dalla panchina al gioco contestato, chiese a Grieve: "Quanto hai preso per la partita?", e come scrisse Roden, "riferendosi a dei precedenti di Grieve". L'umpire Charlie Berry dovette tirare Mapes lontano da Grieve, che continuò a  insistere: "Ho detto quello che ho visto". Poi l'arbitro Cal Hubbard lo espulse.

Cliff Mapes

• Il presidente dell’AL, Will Harridge, multò Houk e Stengel di 150 dollari ciascuno e Mapes di 200 $.

• Il "Cinderella manager" Stengel era triste nel suo ufficio dopo la partita. Non avendo mai allenato una squadra che era finita oltre il quinto posto, temeva che la sua squadra perdesse il primo pennant. Il suo viso mostrava tutti i suoi 58 anni e molti di più.

• Dal momento che anche i Cardinals erano ad una partita e mezza dai Brooklyn Dodgers nella corsa della NL, Roden aveva iniziato la sua storia sulla partita con questo preambolo:

L’eventualità oggi è così forte che le ferrovie della nazione - e non il famoso sistema della metropolitana di New York - trasporteranno i partecipanti delle World Series del 1949. Il diritto di precedenza tra Boston e St. Louis è il percorso previsto dal personale delle serie invece delle ore di viaggio tramite la metropolitana dall’Ebbets Field allo Yankee Stadium.

• I Red Sox avevano anche annunciato di aver stampato i biglietti delle World Series e l'invio delle partecipazioni agli abbonati.

• Tuttavia, come si scoprì poi, il Fall Classic del 1949 divenne le "subway series", con gli Yankees e i Dodgers che festeggiarono il loro pennant l'ultimo giorno della stagione. E Casey Stengel non solo aveva ottenuto il suo primo pennant, ma con i suoi Yankees vinse cinque World Series consecutive.

Scontri Yankees - Red Sox Parte II

3 settembre 1939: Fenway Park di Boston.

Gli Yankees avevano perso la prima partita del doubleheader di domenica per 12-11 accusando la loro settima sconfitta direttamente dalle mani dei Bosox. Erano riusciti ad andare in vantaggio, 7 a 5, nella parte alta dell'ottavo inning della seconda partita della giornata. Purtroppo, di fronte avevano un nemico più potente della squadra di casa: il coprifuoco per le partite della domenica a Boston iniziava alle 6:30.

• L'esterno centro Joe DiMaggio, che non aveva giocato nella prima partita a causa di un "leggero infortunio al ginocchio", battè il suo 25° HR  e due singoli, mentre l'esterno destro Ted Williams, "sensazionale rookie dei Red Sox", aveva battuto il suo 23° e 24° fuoricampo.

Ted Williams e Joe DiMaggio

• Charlie Keller e DiMaggio avevano aperto la parte superiore dell'ottavo con dei singoli, e Bill Dickey andò in base su ball. George Selkirk poi battè a terra in un gioco forzato al piatto, ma il prima base Jimmy Foxx sbagliò il tiro nel tentativo di fare il doppio gioco. Questo permise a DiMaggio di segnare il punto. Joe Gordon seguì con un doppio per portare Dickey a punto.

George Selkirk

• Con l'orologio che mostrava le 6:20, gli Yankees tentarono di accelerare l'inning, mentre i Red Sox fecero esattamente il contrario. L'interbase-manager Joe Cronin ordinò di passare in base Babe Dahlgren, ma Babe sventolò a vuoto il primo lancio. Nel frattempo, Selkirk deliberatamente corse oltre la terza base e fu eliminato dal catcher Johnny Peacock. Sul secondo lancio, Dahlgren sventolò di nuovo a vuoto, mentre Gordon fu preso in terza per la terza eliminazione.

Lou Gehrig con il suo sostituto Babe Dahlgren

• Cronin sostenne che gli Yankees non avevano giocato in modo corretto. La folla di 27000 tifosi rincarò la confusione generale gettando in campo cappelli di paglia e bottiglie. Questa manifestazione finale fece perdere tempo, perché nei pochi minuti rimasti non fu possibile ripulire il campo di gioco e l’arbitro, Cal Hubbard, a quanto pare ritenendo responsabile il club di Boston del ritardo, annunciò che la partita terminava per forfait a favore degli Yankees.

Joe Cronin

• Successivamente, Cronin presentò una protesta alla sede della league: "per il motivo che erano stati gli Yankees che avevano giocato scorrettamente sbattendo deliberatamente contro nel put-out al piatto e anche cercando di interferire con un lancio perfettamente legale e intenzionale avendo il battitore girato un lancio pazzo".

Cinque giorni dopo, il  presidente dell'AL ,Will Harridge, confermò la protesta e ordinò che la partita fosse rigiocata. Venne riprogrammata ma non fu mai più giocata a causa della pioggia. L'episodio non ebbe alcun effetto sulla corsa al pennant, che New York vinse con 17 partite davanti a Boston.

Nel 1943, il legislatore del Massachusetts approvò una legge che abrogava il coprifuoco della domenica per il resto della seconda guerra mondiale.

"Fans Litter Field, Then Umpire Acts" di John Drebinger, New York Times, 04/09/1939

Fate aspettare il bambino!

Dal 1969 al 1980, i Cleveland Indians non finirono mai oltre il quinto posto tra i sei team dell'AL East. Ma dopo aver vinto quattro delle ultime cinque partite in trasferta nella stagione del 1981, i "Tribe", leader della division per un game, tornarono a casa venerdì 15 maggio per giocare una partita contro i Toronto Blue Jays.

Il venticinquenne pitcher destro Len Barker, che era il partente previsto per la squadra di casa, quasi non ce la fece ad arrivare in tempo allo stadio.

• Era andato a prendere suo fratello all'aeroporto. Ma l'aereo era in ritardo di solo un'ora prima dell'orario di inizio.

• Quindi, Len dovette correre allo stadio, farsi massaggiare il braccio, indossare l'uniforme, e scaldarsi in fretta nel bullpen.

Nonostante la forte partenza dei Cleveland, solo 7290 fan erano presenti con una temperatura di 9 °C nel cavernoso Lakefront Stadium. Ma furono premiati per la loro fedeltà con un perfect game.

• Barker lanciò all'inizio palle per lo più veloci. Nel secondo inning, il seconda base degli Indians, Duane Kuiper, fece un presa in tuffo ed eliminò in prima Willie Upshaw.

• Due punti non guadagnati dagli Indians, nella parte bassa del primo inning, diedero un veloce vantaggio a Barker.

• Nel quinto, il terza base Toby Harrah si sporse in tribuna per prendere una palla in foul, e non ci furono molti altri giochi difficili. "C'era stato un line drive che era uscito in foul sul mio changeup, a destra", ricorda Len, "Dopo di che, mi sono liberato del changeup".

• Ron Hassey, che avrebbe ricevuto un altro perfect game con Dennis Martinez, iniziò a chiamare per lo più palle curve quando si rese conto che Barker aveva un buon controllo.

"Non sono superstizioso, ma i miei compagni di squadra lo sono stati. Quando arrivò il settimo inning, il manager, i coach e i giocatori andarono a sedersi su una delle estremità del dugout, e io ero dall'altra parte, tutto solo - Harrah e Rick Manning mi dissero nel settimo inning che erano dietro di me e sapevano che potevo farlo".

"Ho iniziato a pensare al perfect game nel settimo. Non avevo davvero compreso che avrei potuto ottenerlo fino al nono. Quando sono andato là fuori, ero abbastanza fiducioso di poter lanciare il perfect game".

• Len mise strikeout 11 dei 17 battitori, tra cui il pinch hitter Al Woods, che aveva preso il posto di Danny Ainge, con tre lanci per il 26° out. Un altro PH, Ernie Whitt, fu preso al volo dall'esterno centro Manning per l'ultimo out che sanciva la vittoria per 3-0 e il perfect game in 2 ore 9 minuti.

A quel punto, il gioiello di Barker era solo il 10° perfect game nella storia della MLB.

"Ci sono un sacco di storie di persone che mi dicono dove erano e cosa stavano facendo", ricorda Barker, "Ma una storia spicca sulle altre": "Una signora venne da me e mi disse che aveva le doglie e al medico disse che non aveva intenzione di avere il bambino fino a quando la partita non fosse finita, e aspettò".

Ahimè, dopo l’inizio con un record di 16-8, gli Indians scesero all'ultimo posto (sesto) il 10 giugno e vi rimasero per il resto della stagione.

• Barker arrivava dalla stagione 1980 in cui aveva realizzato un record di 19-12. Nel 1981 vinse solo altre cinque partite per finire 8-7.

• Ne vinse 15 nel 1982 per "The Tribe", prima di essere scambiato con Atlanta durante la stagione '83.

I Remember ..., Len Barker, Sporting News, 09/05/2011

Len Barker durante la partita e dopo il perfect game

Premere qui per vedere gli highlights del perfect game di Len Barker

Ci sono voluti 90 anni per eguagliarlo!

Il 25 maggio del 2011, Wilson Valdez dei Phillies è diventato il primo giocatore in 90 anni ad iniziare una partita giocando come position player e finire come lanciatore vincente. E chi era il giocatore che aveva compiuto quest'impresa nel 1921? Niente meno che Babe Ruth!

Wilson Valdez durante la sua performance

• Valdez, che non aveva lanciato dai tempi della high school, giocò in seconda base i primi 18 inning contro i Reds.

• Essendo a corto di lanciatori, il pitching coach Rich Dubee chiese a Valdez se poteva lanciare. "Ho detto sì", disse Wilson in seguito.

• A Valdez furono sufficienti cinque lanci per dichiararsi pronto. "Pensavo di essere OK", racconta, "Mi dissero di lanciare un po' di più, ma pensavo di essere pronto per iniziare. Non avevo bisogno di lanciare un sacco".

• Mise strikeout Joey Votto, colpì Scott Rolen dandogli la prima base, Jay Bruce andò al volo sul guanto dell'esterno centro e Carlos Fischer venne eliminato su un pop-up preso dal seconda base. La sua fastball fu misurata a 88-89 mph.

"Stavo cercando di lanciare strike", spiegò Valdez, "Se avessi concesso un HR, cosa avrebbero detto? Credo che avrebbero detto che avevo affrontato l'MVP dello scorso anno (Votto)".

Babe Ruth, che si era ritirato come pitcher nel 1919 dopo aver giocato tutti i giorni per i Red Sox in questo ruolo, vinse due partite nel 1921, nella sua seconda stagione con New York. Fu il partente contro i Tigers il 13 giugno davanti a 12 mila fan al Polo Grounds, il ballpark degli Yankees che avevano condiviso con i Giants. Il perché fosse stato il partente è una storia a sé.

• Babe anelava risolvere una ruggine con Ty Cobb, manager e giocatore di Detroit.

Babe Ruth e Ty Cobb al Polo Grounds nel 1920

• Il giorno prima, Cobb aveva umiliato Ruth di fronte a 34000 fan, "mimando un gorilla e spingendo il naso all’insù quando Babe correndo gli passò davanti".

• Ad un certo punto durante la partita, Cobb e Ruth furono sul punto di azzuffarsi, ma l'arbitro Bill Dinneen lo impedì. Quando Ruth andò strikeout nel quarto, Cobb fischiò e urlò.

• Subito dopo la partita, Babe si precipitò dal manager Miller Huggins. "Lasciami lanciare contro Detroit. Voglio fargliela vedere a Cobb".

• Lanciò 5 inning, concedendo 4 punti (3 guadagnati), 5 valide, e 7 basi su ball. Nel suo ultimo inning sul monte, Babe ebbe il piacere di mettere strikeout la sua nemesi.

• Sul punteggio di 10 a 4 per gli Yankees, Babe si spostò all'esterno centro per il resto della partita. Gli Yankees vinsero 13 a 8.

• Battendo nella sua solita terza posizione, Ruth colpì 2 HR, uno come pitcher e uno come esterno centro. Mentre Babe toccava la seconda dopo uno dei fuoricampo, spedì una risata stridula e beffarda verso il desolato Cobb all'esterno centro.

Il 1° ottobre, nella seconda partita di un doubleheader nel penultimo giorno della stagione, Ruth invertì quello che aveva fatto il 13 giugno, iniziando in campo per poi diventare il lanciatore vincente.

• Gli Yankees erano primi con i Cleveland Indians a 2 partite, e con tre partite consecutive da giocare in casa con i Philadelphia Athletics.

• Nella prima partita del doubleheader, gli Yankees prevalsero 5 a 3 e si aggiudicarono il primo pennant della franchigia.

• Babe iniziò come esterno sinistro nella partita pomeridiana, poi si spostò in prima base. Battendo al suo solito terzo posto nel lineup, andò 1 su 4 e terminò la giornata con una media battuta di .376.

• Avanti 6-0 nella parte superiore dell'ottavo, il manager Miller Huggins mise Babe sul monte. Gli A's colpirono l’arruginito mancino pareggiando la partita.

• Ruth si riprese e lanciò tre inning senza concedere punti finchè gli Yankees segnarono il punto della vittoria nella parte bassa dell'11° inning. Invece del partente Waite Hoyt che avrebbe vinto la sua 20a vittoria 20, fu Babe a vincere la sua seconda partita della stagione.

La prima partita delle World Series di un ragazzo

Bob Broeg era un giornalista sportivo di St. Louis che venne eletto nella Hall of Fame del baseball nel 1980. Nella sua autobiografia ricorda così la sua prima partita delle World Series.

Bob Broeg

• I Cardinals ospitavano i Philadelphia Athletics in Gara 5 delle World Series del 1930. Le squadre erano in parità con due partite a testa.

• Il giovane Bob convinse i suoi genitori di dargli un dollaro per un posto sulle tribune economiche e il permesso "di marinare la scuola".

"Partii da casa alle 4 del mattino con un sacchetto di sandwich e feci un paio di cambi del tram e in mezz'ora arrivai allo Sportsman's Park. Anni dopo, la mamma si chiese come aveva potuto permettere a suo figlio dodicenne di uscire da solo nel bel mezzo della notte".

Sportsman's Park

• Broeg si trovava davanti ai portoni in fila in attesa dell'apertura dei cancelli delle tribune sull'esterno destro.

"Una banda cominciò a suonare presto sull'erba dell'outfield. E poi i Cardinals apparvero nelle nuovissime uniformi".

Il partente dei St. Louis era il trentasettenne destro Burleigh Grimes, l'ultimo spitballer legale dal momento che aveva lanciato prima del divieto nel 1920. Broeg ricordava lo stile di Burleigh.

Burleigh Grimes

"Grimes alzava sempre le braccia in una posizione di stretching e portava il guanto e la mano nuda alla bocca, nascondendo la palla".

"Quasi sempre, sputava sulla palla, creando una situazione scientifica con la quale il lancio sembrava che cadesse bruscamente dal tavolo ... la fast ball calava improvvisamente diventando un sinker".

Il gioco rimase senza punti sino alla parte alta del nono, George Earnshaw non concesse nulla, come pure Grimes, per sette inning prima che Lefty Grove lo sostituisse e lanciasse l'ottavo.

George Earnshaw

• Grimes concesse la base a Mickey Cochrane all’inizio del nono inning. Poi Al Simmons colpì un pop out preso dall'interbase. Nel box entrò Jimmy Foxx (Da notare tre consecutivi All Famers nel lineup degli A's).

• Broeg: "Mascella quadrata, cap calato saldamente in testa come un fantino, Grimes di tanto in tanto faceva finta di sputare e lanciava una curva. Era esattamente quello che Foxx stava cercando. "Double-X" spiegò più tardi che Burleigh lo aveva messo strikeout una volta con quella curva lenta, e Foxxie ipotizzò che l'avrebbe rivista. Non dimenticherò mai la visione dell'arco della palla che usciva maestosamente fuori dalla mazza dello slugger lontano sulla tribuna al centro sinistra".

Jimmy Foxx

• Grove mise a sedere i Cardinals ottenendo la vittoria per 2-0. Due giorni dopo, gli Athletics di Connie Mack vinsero le World Series a casa loro.

Broeg riportò un episodio post partita che ebbe un significato molti anni dopo.

Dopo la partita, un giudice capo del western Missouri stava tornando a Kansas City con un carico di amici e si fermò per fare benzina alla periferia di St. Louis. L'operatore della stazione di rifornimento non aveva la radio e chiese il punteggio. "Jimmy Foxx 2, Cardinals 0" canticchiò il giudice, Harry S. Truman (futuro Presidente degli Stati Uniti).

Harry S. Truman, il 33° Presidente USA

Bob tornò a scuola il giorno dopo.

• La sua insegnante di settimo grado gli chiese dove era stato il giorno prima.

"Alle World Series, Miss Prindable", rispose onestamente.

• Lei sorrise. "Meno male che hai detto la verità, Robert", poi spiegò che viveva vicino allo stadio e che lo vide in piedi in fila per il biglietto mentre cammiva per prendere il tram per recarsi a scuola.

Memories of a Hall of Fame Sportswriter di Bob Broeg (1995)

No Sleep? No Problem!

L'Hall of Famer Willie McCovey crebbe a Mobile in Alabama, dove nacquero altri ottimi giocatori come Hank Aaron e suo fratello Tommy, Satchell Paige, Billy Williams, Amos Otis, i fratelli Bolling (Frank e Jack), Juan Pierre, Jake Peavy, e Steve Sparks.

Lo scout di Birmingham e Hall of Famer Alex Pompez che firmò Willie Mays, organizzò nel 1955 il viaggio al diciassettenne Willie McCovey per Melbourne, Florida, che doveva sostenere un tryout con i New York Giants.

Alex Pompez

Willie ricordava:

"Non pensavo che li avrei impressionati più di tanto. Abbiamo vissuto in una vecchia caserma. Alex Pompez ogni giorno veniva a piedi lungo il corridoio alla fine della caserma per farci sapere come stavamo andando. Aveva quello sguardo sul suo volto quando mi si avvicinò come a dire che io non ce l'avevo fatta. Pompez mi chiese: "Perché non hai battuto?". Gli dissi: "Beh, credo di essere un po' nervoso". Disse che a loro piacevo lo stesso, e stavano prendendo una decisione per farmi firmare. E' buffo perché il giorno dopo che mi aveva detto questo, ho colpito due fuoricampo e ho cominciato a produrre. Ma non pensavo di aver mostrato molto prima che dicessero che stavano per farmi firmare".

Willie iniziò in classe D e fece subito strada: in B nel '56, nel '57 in AA e poi nel '58 in AAA.

Willie McCovey

Nel 1959, Mac fece faville nella Pacific Coast League, e i Giants lo chiamarono per la partita del 30 luglio contro i Phillies al Seals Stadium (la loro sede temporanea fino a quando fu costruito il Candlestick Park).

Willie ricordava in modo vivido la chiamata:

"Avevamo disputato un doubleheader quel giorno a Phoenix, e avevo giocato in entrambe le partite ... Il general manager dei Phoenix Giants entrò nella club house e mi disse: "Stai per andare nel big club. Ti vogliono lassù domani". Ero eccitato, ma era mezzanotte e i Giants giocavano una partita il giorno successivo. Ero piuttosto spaventato, chiedendomi come avrei fatto a raccogliere tutte le mie cose da portare via. Non era mai accaduto che avessi dovuto chiedere ai miei amici di aiutarmi, così ho pensato che dovevo prepararmi. Ebbi un prestito record e altre cose da amici in tutta la città, e ho cercato di andare a raccoglierle tutte".

"Comunque, ce l'ho fatta ad arrivare a San Francisco in tempo. Naturalmente, non ho dormito quella notte perché era tutto entusiasta del club della big league. Sono arrivato appena in tempo per andare direttamente al campo da baseball e non ho nemmeno effettuato il batting practice. La battuta era finita quando sono arrivato. Sono entrato nella clubhouse. Ero stato allo spring training con la squadra, cosicché avevo un po' di vantaggio, perché conoscevo tutti i ragazzi ...".

"Bill Rigney era il manager, e lui mi chiese come mi sentissi, e gli risposi che mi sentivo forte. Mi disse: "Sei nel lineup oggi, e batterai per terzo, e sai cosa significa". Risposi: Cosa?. E lui disse: "Questo è il posto di Willie Mays nel line-up. Lui andrà a battere in seconda posizione e tu oggi andrai a battere per terzo". Ciò esercitò un po' più di pressione su di me.

Ad aumentare la pressione, Willie dovette affrontare l'ace dei Phils, Robin Roberts, un futuro Hall of Famer.

McCovey entusiasmò immediatamente i fans dei Giants.

Tutto quello che fece nel suo debutto fu di andare 4 su 4, con 2 tripli, 3 punti e 2 RBI con i Giants che vinsero 7-2.

30 luglio 1959: Willie McCovey al suo debutto mentre colpisce una delle quattro valide

Willie giocò 51 partite per SF in quella stagione, producendo questi numeri da rookie:

0,354 BA, 13 HR, 38 RBI, 0,656 SLG

Willie giocò 14 anni per i Giants prima di passare ai Padres, agli A's, e tornare a San Francisco per 4 anni.

Willie McCovey con la casacca dei Padres
Willie McCovey con la casacca degli Athletics

Chiuse la carriera con 521 HR in 22 stagioni.
Willie Mac Covey venne eletto nella Hall of Fame nel 1986.

"Willie Mac Marches On" di Brad Horn, National Baseball Hall of Fame 2011 Yearbook

E' stato magico!

Fondati nel 1961, i Los Angeles Angels diventarono i California Angels nel 1965 ed ebbero il loro proprio ballpark a Orange County nel 1966.

• Poichè il team anno dopo anno non era riuscito a lottare per il pennant, si diffuse la voce che l'Anaheim Stadium fosse stato costruito su un terreno di sepoltura dei nativi americani.

• Pertanto, la squadra fu maledetta così come i Red Sox dovettero sopportare "The Curse of the Bambino" e i Cubs "The Curse of the Billy Goat".

Avanziamo velocemente al 1977. Gli Angels erano impantanati in uno slump mentre si preparavano a incontrare il 3 agosto gli Yankees nella finale di una serie di tre partite in casa.

• Il club aveva perso sei delle ultime otto e 17 delle ultime 26 partite.

• Dave Garcia sostituì l'11 luglio Norm Sherry come manager senza grandi miglioramenti (11-12).

• Fuori stagione acquistarono Joe Rudi e Bobby Grich che finirono in disabled list, il secondo con un'ernia discale alla schiena contratta mentre sollevava un condizionatore d'aria nel suo appartamento nel mese di febbraio. Dopo lo spring training provò a giocare, ma nel mese di luglio subì l’intervento chirurgico e chiuse la stagione.

Lo scrittore Dick Miller del Los Angeles Herald-Examiner ebbe un'idea per porre fine alla sfortuna della squadra.

Louise Huebner

• Contattò Louise Huebner, soprannominata "la strega ufficiale della contea di Los Angeles".

Gene Autry

• La signora Huebner, che era apparsa nel The Tonight Show Starring Johnny Carson nel 1970, fece visita agli Angels e diede al proprietario Gene Autry, al GM Harry Dalton e ai giocatori delle medaglie da strofinare ogni sera alle 21:00 quando la luna era piena.

Harry Dalton

• Promise che avrebbero attirato "un serbatoio di energia psichica e spirituale" e avrebbero visto "un miglioramento dell'attività sessuale".

Forse fu la nuova energia o forse non lo fu, ma gli Angels iniziarono una striscia vincente, battendo 5-3 gli Yankees con Nolan Ryan che raccolse la sua 15a vittoria.

• Gli Angels spazzarono in tre partite gli Orioles, leader della Est Division, prima di imbarcarsi in un viaggio in traferta.

• L'8 agosto, vinsero entrambe le partite di un doubleheader a Kansas City realizzando la loro striscia vincente di sei successi consecutivi, la più lunga della stagione.

• Il loro record raggiunse la media di .500, 54-54.

Comunque, a Los Angeles, Huebner aveva deciso che la squadra era composta da diavoli e non da angeli.

• Alcuni giocatori abbracciarono la stregoneria come divertimento. Tuttavia, altri, come Bobby Bonds, la condannarono come magia nera e il male.

• Stufa dei commenti dei giocatori, lei ritirò il suo sostegno alla squadra.

• La spiegazione di Louise dopo che gli Angels cominciarono a perdere di nuovo:

"Alcuni dei giocatori furono molto offensivi. Non ero troppo entusiasta di essere coinvolta con loro. Sentivo che non avrei dovuto utilizzare l'energia del Magic Circle [4000 streghe a livello nazionale, la più grande congrega in America], perché gli Angels non furono sinceri e onesti. Loro non parteciparono o non diedero nulla in cambio. Io non sono Mary Poppins. Non posso aiutare chiunque. Così mi sono tirata fuori. Rimisi la maledizione di nuovo".

Che si tratti della maledizione o no, gli Angels persero a Boston il 10 agosto.

• Così iniziò la corsa indietro che produsse solo sette vittorie in 22 partite.

• La squadra terminò la stagione con un record di 74-88 al quinto posto nell'AL West, 28 partite dietro ai Royals.

Nel 1990, il direttore delle pubbliche relazioni degli Angels ricercò conferme che l'Anaheim Stadium poggiava su un antico cimitero indiano, ma non trovò prove che lo affermasse.

"Of Witches, Hexes, and Plain Bad Luck: The Reputed Curse of the Los Angeles Angels of Anaheim" di Stephen Roney, The National Pastime 2011
"Haunted Baseball: Ghosts, Curses, Legends, and Eerie Events" di Mickey Bradley e Dan Gordon (2007)

Il veloce Robert e The Babe

Bob Feller

Nella sua autobiografia, Bob Feller racconta uno dei suoi ricordi preferiti sul baseball.

● Nel 1928, Babe Ruth e Lou Gehrig andarono a Des Moines, Iowa, nel mese di ottobre con le loro squadre itineranti - i Bustin' Babes e i Larrupin' Lous. Robert, che aveva nove anni, viveva a Van Meter a 25 miglia di distanza.

Babe Ruth e Lou Gehrig con le divise dei Bustin' Babes e i Larrupin' Lous

● La partita dimostrativa includeva regole speciali, una delle quali era che Babe e Lou avrebbero battuto ogni inning per la loro squadra.

"Il pensiero che un bambino di nove anni, un ragazzo di campagna di nome Bob Feller arrivasse a vedere Babe Ruth e Lou Gehrig - e nove turni di battuta per ciascuno di essi, oltre a un pre-game show di battuta e Babe che lanciava un inning - mi stava facendo saltare fuori dalla pelle".

● Inoltre, all'ospedale locale vendevano le palle da baseball autografate da Ruth e Gehrig a 5 $.

Bob escogitò un piano per trovare i soldi per comprare una di quelle palle.

● A causa di una sovrappopolazione di roditori, il governo della contea pagava 10 centesimi per ogni coppia di artigli a testimonianza della morte dei citelli morti.

● Il metodo di Bob era semplice e geniale. Diede un sacco di iuta al suo amico vicino di casa e gli disse di tenerlo sul buco dei roditori nel campo dei Fellers.

Poi inserì un tubo nella tana per convogliare i gas di scarico del camion Dodge del papà e accese il motore. "Sono stato attento a non consumare tutto il gas. Dopo tutto, era costato a papà sei centesimi al gallone".

● I ragazzi presero 50 roditori in due ore. Il papà di Feller portò suo figlio al tribunale della contea dove consegnò gli artigli e ricevette 5 $.

● Nel corso della settimana, i Fellers andarono al campo da baseball di Des Moines, dove Bob acquistò una delle palle da baseball autografata. La chiamò "My first gopher ball". Nel 1991, quando scrisse la sua autobiografia aveva ancora la palla.

"Sarebbe stato anche folle sognare che avrei incontrato sia Ruth che Gehrig più tardi, ma questo è quello che successe".

Bob lanciò contro Lou diverse volte nell'American League prima del pensionamento di Lou nel 1939.
Inoltre, Feller fu in grado di essere di qualche aiuto a Babe nel suo ultimo giorno con l'uniforme degli Yankees.

L'occasione fu il Babe Ruth Day allo Yankee Stadium il 13 giugno 1948. La squadra ospite erano i Cleveland Indians, e Feller il lanciatore partente.

● Babe stava morendo di cancro, e tutti i 49641 tifosi lo sapevano.

● Quando Feller si stava riscaldando nel bullpen, Ruth camminò davanti al dugout dei Cleveland sul lato della 3a base dello Yankee Stadium per andare verso casa base per la cerimonia pre-partita.

● Vedendo Babe instabile sulle gambe, il prima base degli Indians, Eddie Robinson prese una mazza dallo scaffale e la porse a Ruth così avrebbe avuto qualcosa su cui appoggiarsi.

Eddie Robinson

"E' bella" disse Babe della mazza, che per caso era il modello BabeRuth di Feller.

● In pochi minuti, la foto qui sotto, una delle più famose del baseball - e anche di quelle americane – diventò storica.

Babe Ruth, il giorno in cui gli Yankees ritirarono il suo numero nel 1948

La prima volta che Feller dovette andare a battere, non riusciva a trovare la sua mazza. Mandò il bat-boy a prenderne un'altra nella club house.

"Solo 34 anni dopo, nel 1982, ho scoperto cosa era successo alla mia mazza ... Dopo la cerimonia, Ruth riportò la mia mazza nel nostro dugout. Eddie fece qualcosa di comprensibile: Si tenne la mazza. Non poteva sopportare di rinunciare a qualcosa di così prezioso. Non l'ho mai incolpato. avrei fatto la stessa cosa".

"L'unica volta dal 1948 che vidi la mia mazza modello Babe Ruth fu nelle mani del grande Babe in quella foto".

Now Pitching Bob Feller di Bob Feller con Bill Gilbert (1991)

La malattia di Gehrig infettò gli Yankees?

Mentre era in corso la stagione 1940, gli Yankees avevano vinto quattro World Series di fila.

● Eppure l'8 agosto, il club di Joe McCarthy scese a 50-51, occupando il quinto posto, 11 partite e ½ dietro ai Detroit Tigers.

Dal momento che erano passati dieci anni da quando gli Yankees erano finiti più in basso del secondo posto, i giornalisti non sapevano come reagire all'inatteso calo dei Bronx Bombers.

Jimmy Powers

● Un giornalista, Jimmy Powers del New York Daily News, lanciò una teoria sotto il titolo: "Has 'Polio' Hit the Yankees?" (Le valide degli Yankees hanno la polio?).

"È il misterioso virus 'della poliomielite' che ha abbattuto Lou Gehrig e ha colpito anche i suoi ex compagni di squadra, trasformando una grande squadra in una rivale che annaspa? Secondo l'opinione schiacciante della professione medica, la poliomielite, simile alla paralisi infantile, è contagiosa. Gli yankee sono stati esposti ad essa nella sua fase più acuta. Hanno giocato con l'afflitto Gehrig, si sono vestiti e spogliati negli spogliatoi con lui, hanno viaggiato, mangiato e giocato a carte con lui. Non è possibile che anche alcuni di loro siano stati contagiati?".

● A Gehrig venne diagnosticata la sua malattia nel 1939 e si era ritirato durante la stagione. La malattia non era ancora stata nominata "Il morbo di Lou Gehrig", ed il termine sclerosi laterale amiotrofica (SLA) non era ancora assai diffuso nel paese.

Lou Gehrig

● Eppure, Powers dimostrò l'abissale ignoranza in riferimento al morbo di Gehrig, come per la poliomielite.

La teoria di Powers produsse un'immediata reazione negativa.

● Gli Yankees denunciarono l'articolo di fondo e chiesero una ritrattazione, che Powers rifiutò di dare.

● Su richiesta di Gehrig, Milton Eisenberg, un avvocato di Brooklyn, presentò una denuncia il 9 settembre per 1 milione di dollari contro Powers e il giornale motivando che quanto era stato scritto ledeva la reputazione e la credibilità di Lou, e che l'articolo aveva causato una notevole angoscia mentale. Il prima base era diventato "un paria che molte persone evitavano".

● Inoltre, dieci giocatori degli yankee, tra cui Bill Dickey, indirono delle cause contro il Daily News chiedendo 2,5 milioni $.

Bill Dickey

Infine, il 26 settembre, il giornale pubblicò delle pubbliche scuse.

● La storia in tre colonne e mezza apparve sotto il titolo "OUR APOLOGIES TO LOU GEHRIG AND THE YANKEES" (Le nostre scuse a Lou Gehrig e agli Yankees).

● Powers ammise di non aver nessun ritorno economico "urlando in una polemica medica", e affermò che "Gehrig non aveva malattie trasmissibili e che non era affetto dal misterioso virus della poliomielite che presumibilmente sconvolgeva il ballclub yankee". Lou era il suo eroe personale, aggiunse Powers: "Ferire i suoi sentimenti era lontano dalla mia mente".

● La causa di Gehrig venne successivamente abbandonata come lo furono quelle degli altri giocatori.

Nel frattempo, gli Yankees scacciarono la teoria di Powers sul campo.

● Il club andò 32-14 dalla data originale dell'articolo.

● Finirono la stagione al terzo posto, a sole 2 partite dietro i Tigers, vincitori del pennant, e a una dagli Indians.

● New York continuò a vincere il pennant nel 1941, 1942 e 1943.

Powers continuò a scrivere e servì come redattore sportivo per il Daily News fino al suo pensionamento nel 1959. La controversia Gehrig non fu in alcun modo l'ultima del suo mandato.

Lou Gehrig morì di SLA il 2 giugno 1941.

I fatti strani del baseball: 28 assist in una partita

I Pittsburgh Pirates del 1911 non erano conosciuti come una buona squadra difensiva. Ma il 7 giugno toccarono un nuovo minimo quando commisero sette errori in una sconfitta per 9-4 con i leader della League, i New York Giants, davanti a 6600 tifosi al Forbes Field.

• Il Pittsburgh Post etichettò lo sforzo "blunderfest" (festa degli errori) che comprendeva diverse altre cattive giocate che non furono classificate come errori.

• Ma i Pirates quel giorno stabilirono il record di 28 assist in nove inning di gioco.

• Un'altra stranezza della partita fu che nessun outfielder dei Pittsburgh registrò un putout (anche le facili volate furono sbagliate come vedremo di seguito).

Ma anche quello che viene chiamato "some queer turns" (alcuni giri strani) contribuì al gran numero di assist prodotti dai Pirates.

• Terzo inning: due out dei Giants e le giocate che produssero gli assist multipli. Con corridori in prima e seconda, Fred Snodgrass colpì un singolo all'esterno centro. Tommy Leach tirò a casa base troppo tardi per fermare il corridore che dalla seconda andò a segnare, ma il catcher Mike Simon tirò in terza per prendere Art Fletcher che arrivava dalla prima senza eliminarlo. Poi Leach prese il singolo di Fred Merkle e di nuovo tirò a casa per cercare di eliminare Snodgrass. Il pitcher Babe Adams tagliò e tirò all'interbase Honus Wagner, che tirò a sua volta al prima base Bill McKechnie per catturare Merkle, che si era allontanato troppo dal sacchetto.

N.Y. Giants

Fred Snodgrass
Fred Merkle
Art Fletcher

Pirates

Tommy Leach
Mike Simon
Babe Adams
Honus Wagner
Bill McKechnie

• Quinto inning: il terza base Bobby Byrne e il pitcher Claude Hendrix recuperarono due rimbalzanti e le tirarono a McKechnie, che fece cadere ogni tiro. Byrne e Hendrix furono accreditati dell'assist anche se l'eliminazione non venne  effettuata. Uno dei corridori, Snodgrass, fu poi catturato in trappola tra la terza e casa base con Hendrix, Simon e Byrne che guadagnarono tutti un'assistenza.

Pirates

Bobby Byrne
Claude Hendrix

• Hendrix salì sul monte nel quarto per la prima volta in una partita di major league e lanciò molto bene il resto delle riprese. Nel quinto, non concesse una valida, ma diede però quattro punti non guadagnati grazie ad una base su ball, tre errori e una palla persa dal ricevitore.

• La volata non presa di cui sopra arrivò nel quarto inning. Quando Leach si ferì alla gamba, lo skipper dei Pirates Fred Clarke lo sostituì con Jack Flynn, che non giocava bene neppure nella sua posizione normale in prima base. Per ridurre al minimo i danni Clarke mise Flynn all'esterno destro e Owen Wilson lo spostò al centro. Nel suo primo inning all'esterno destro, Flynn si posizionò sotto una volata di routine, ma la palla gli scivolò tra le mani, e quasi lo colpì. Wilson dovette inseguire la palla. Questa fu l'unica giocata all'esterno della carriera di Flynn nelle major.

Pirates

Jack Flynn
Fred Clarke
Owen Wilson

Le sciatte giocate dei Pirates infettarono i Giants che commisero cinque errori, nonché uno strafalcione difensivo che procurò un HR a Max Carey. Dalle parole dello scrittore Joseph Dittmar il racconto di questa storia:

Pirates

Max Carey

Nel nono inning, Carey colpì una lunga volata tra l’esterno destro e il centro. Sia Red Murray che Fred Snodgrass corsero per prenderla, Murray aveva l'angolo migliore. Red mancò la presa ma corse per un'altra decina di metri prima di riuscire a fermarsi. Snodgrass si era fermato a pochi metri da dove la palla era rimbalzata, ma pensava che Murray avesse preso la palla. Murray ipotizzò che Snodgrass avesse preso la palla. Nel frattempo, Carey, tra le urla degli spettatori, correva intorno alle basi e attraversò il piatto prima che l’interbase Al Bridwell finalmente recuperasse la palla.

N.Y. Giants

Red Murray
Al Bridwell

"Team Makes 28 Assists in One Nine-Inning Game", Baseball Records Registry, di Joseph J. Dittmar (1997)

Musial è ancora "Stan The Man"

Sabato 7 luglio del 1962, a 41 anni, Stan Musial iniziò all'esterno sinistro nella seconda partita di un doubleheader.

• Stan aveva battuto un singolo nella prima partita contro i New York Mets al Polo Grounds, il ballpark dove aveva colpito più HR in carriera.

• Con la partita in parità, 2 a 2, nella parte superiore dell'ottavo, Stan colpì un HR nelle tribune all’esterno destro per dare ai Cardinals la vittoria e dividere il bottino della giornata.

• Con 2 su 4 nel nightcap, Stan alzò la sua media a .325.

Nell'ultima partita delle quattro gare della serie che precedevano il break dell'All-Star Game, Stan diede fuoco alle polveri in un'entusiasmante show alla battuta.

• Primo inning: Musial, che batteva come cleanup, seguì l'HR di Bill White con uno dei suoi per dare a St. Louis il 2-0 contro il pitcher destro Jay Hooks.

• Terzo inning: Stan ottenne una base su ball da Hooks.

• Quarto inning: Musial fece volare un altro homer contro Hooks sugli spalti a destra, facendo segnare White e portando il punteggio sul 9-0.

• Settimo inning: Il pitcher mancino Billy Hunter come primo battitore dell'inning affrontò Stan, che fece volare il suo terzo fuoricampo della giornata oltre la recinzione per arrotondare il punteggio a 10-0.

• Ottavo inning: Forse troppo ansioso di realizzare il suo quarto, Stan andò strikeout ma raggiunse la prima su lancio pazzo. Lo skipper Johnny Keane mandò Bobby Smith a correre per Musial, che uscì tra gli applausi dei 12460 tifosi.

• Come si scoprì poi, Stan avrebbe potuto realizzare un altro HR ed eguagliare il record di tutti i tempi di quattro fuoricampo in una partita, perché i Cardinals continuarono a massacrare gli sventurati lanciatori dei Mets per un totale di 15 punti. Smith fu l'ultimo out della parte alta del nono inning.

• Bob Gibson perse la shutout nel nono per chiudere con il risultato finale di 15-1.

• Il 3 su 4 del pomeriggio alzò la media di Musial a .333 mentre si trasferiva a Washington per l'All-Star Game al nuovo D.C. Stadium (in seguito ribattezzato Robert F. Kennedy Stadium).

Da quando era stato ampiamente anticipato che Musial si sarebbe ritirato al termine della stagione '62, i Mets organizzarono il Stan Musial Night, per il ritorno dei Cards al Polo Grounds nel mese di agosto.

• Ma Stan ritornò a giocare nella stagione '63, dopo aver terminato il '62 con una media di .330 in 135 partite.

• Musial si fermò a .255 con 12 HR e 58 RBI in quella che fu la sua ultima stagione nel 1963.

Nessuno sapeva nulla della striscia di valide!

Come la striscia di valide di Joe DiMaggio del 1941 cresceva di partita in partita, gli addetti al baseball andarono a cercare nel libro dei record per accertare l'obiettivo a cui stava puntando.

Joe DiMaggio

• La gente ricordava la striscia di 41 partite consecutive con almeno una valida di George Sisler nel 1922. Ma la ricerca portò alla luce una striscia di 44 partite consecutive con valide di Willie Keeler nel 1897.

George Sisler

• La scoperta delle gesta di Sisler e Keeler aggiunse pressione a DiMaggio che aveva già superato il record di 12 partite di Wee Willie.

Willie Keeler

Era ormai noto che la striscia di 44 di Keeler non era la più lunga nella storia della major league in quel momento. Le ricerche successive scoprirono una striscia di 52 partite con almeno una valida nell'anno 1887, che sembra sia la seconda più lunga nella storia dopo quella di Joltin 'Joe.

Dennis Lyons

• Dennis Patrick Aloysius Lyons, terza base dei Philadelphia Athletics dell'American Association (AA), fu accreditato di almeno una valida in ogni partita dal 24 giugno fino ad 27 agosto.

• Ho usato la frase "fu accreditato con almeno una valida" a ragion veduta. Vedete, la controversia nasce da regole che cambiarono prima della stagione 1887 quando lo scorer definiva una base su ball come un one-base hit.

• Nel tentativo di aggiungere più attacco al baseball, il Joint Committee on Rules (Comitato Misto sul Regolamento) formato dalla AA e dalla rivale National League, legiferarono una serie di modifiche, nessuna delle quali causò polemiche in quel momento.

◦ Oltre a contare una base su ball come una valida, il Comitato aveva anche abbassato il numero di ball necessari per una base su ball, da 6 a 5.

◦ Il conteggio degli strike era stato aumentato da tre a quattro.

◦ Un battitore colpito da un lancio aveva diritto alla prima base.

◦ Furono autorizzate le mazze con le superfici piane.

◦ La pratica della chiamata della zona di strike alta o bassa venne eliminata e sostituita da una zona standard dalla spalla del battitore al suo ginocchio.

Come avrete probabilmente intuito, la nuova regola che contava una base su ball come una valida aiutò Lyons nel prolungare la sua striscia.

• Lyons, battitore destro alto 1,70 m, aveva iniziato la sua stagione da rookie con gli A's battendo bene. In un periodo nel mese di aprile, realizzò 16 valide in 20 at-bat. Nel mese di maggio, avviò una striscia di 19 partite in cui colpì con una media di .453 con tre HR, che diventarono sei alla fine della stagione.

• Iniziò la sua corsa storica il 24 giugno con un singolo contro il "formidabile mancino" Matt Kilroy. Per le successive 21 partite, realizzò almeno una valida "alla vecchia maniera". Infatti, nella maggior parte delle partite, ottenne due valide.

• La prima controversia riguarda la partita # 22 della striscia. Dopo sei inning, Lyons era riuscito a ricevere solo una base su ball contro Mike Morrison dei Cleveland. La partita si concluse in quell'inning quando i Blues protestarono un balk chiamato così a lungo che l'arbitro diede persa la partita a favore di Philadelphia. In base alle regole di quel periodo, contavano i risultati della battuta.

• Lyons mantenne la striscia con facilità per più di 21 partite. In un periodo, colpì 20 valide in 27 at-bat.

• Nel gioco # 44 del 19 agosto, ottenne due basi su ball-hit in sei at-bat contro Joe Murphy dei St. Louis Browns. (Murphy era "un giocatore marginale che lavorò anche come baseball editor per un giornale locale").

• Nel corso delle successive otto gare, Denny andò 17 su 38.

• Gli A's poi si recarono a Cincinnati, la città natale di Lyons, per affrontare i Redlegs. Il 27 agosto, Tony Mullane tenne Denny senza valide in cinque at-bat e pose fine alla sua striscia dopo 52 partite.

• Dopo una stagione in cui le medie di battuta erano notevolmente gonfiate, la Rules Committee annullò la regola che equiparava la base su ball con la valida. Tuttavia, le statistiche del 1887 furono pubblicate nelle Reach and Spaulding Official Baseball Guides.

Naturalmente, nessuno in quel momento si rese conto che Lyons aveva realizzato il record del maggior numero di partite consecutive con almeno una valida. Questo record non era una statistica a cui chiunque prestò attenzione fino alla corsa di DiMaggio. Ma il record di Lyons fu portato alla luce circa 75 anni dopo il fatto, da un comitato revisionista per Denny.

• Nel 1968, la MLB formò il Special Records Committee (Comitato Speciale dei Records) per risolvere i problemi generati dalle regole statistiche che differivano in alcuni anni nella storia del baseball.

• La Commissione decise che le statistiche di battuta del 1887 dovevano essere riviste per conformarsi alle regole in vigore prima e dopo il 1887. Non solo la striscia di Lyons venne cancellata dal libro dei record, ma anche la media battuta di .492 di Tip O'Neill, che sarebbe il record assoluto in una stagione, fu ricalcolato come .435. Il terzo posto di Lyons con la media di .469 fu ridotto a .367.

• Le sentenze del 1968 della Special Records Committee non sono condivise da molti storici, che credono che le statistiche non debbano essere ricalcolate per adattarsi agli standard moderni. Nel 2000, la MLB invertì rotta e stabilì che i record di ogni stagione avrebbero dovuto essere onorati secondo le norme allora in vigore.

• Eppure, molte liste di partite consecutive con la striscia di valide non riconoscono a Lyons il suo secondo posto dietro a DiMaggio. D'altra parte, Denny è incluso nella striscia di partite consecutive con almeno un arrivo in base, che Ted Williams detiene (1949) con 84, dieci più della striscia on-base di DiMaggio del 1941 (Joe ricevette una base su ball il giorno prima che iniziasse la sua 56a partita e ottenne la base nel gioco che pose fine alla striscia prima di imbarcarsi in un'altra striscia di 16 partite con almeno una valida. Infine, il 3 agosto, Joe non raggiunse mai la base).

"Denny Lyons' 52-Game Hitting Streak" di David Q. Voigt, The National Pastime, 1993

Tim, accanito di pugilato

Tim Hurst fu un giocatore pittoresco, manager e arbitro spesso al centro di polemiche. Ha il triste primato di essere l'unico arbitro ad essere stato licenziato sia dalla National che dall'American League. 

Tim Hurst

• 1897: Nella settima stagione di Hurst come arbitro della National League, si era guadagnato una reputazione di umpire pittoresco ma litigioso che teneva in riga i giocatori colpendoli in testa con la maschera o pizzicandoli forte. Quando un fan arrabbiato gli lanciò un boccale di birra in faccia, Hurst si scagliò contro, ma colpì il tifoso sbagliato. Tim venne multato di 100 $ e sospeso dalla League.

• 1898: Nel suo anno unico anno come manager della ML, Hurst fu chiamato ad arbitrare quando Bob Emslie si ammalò e non potè continuare a dirigere la prima partita di un doubleheader tra i St. Louis Browns, di Hurst, e Baltimora. Il manager Ned Hanlon degli Orioles si raccomandò con Hurst dato che aveva già scontato una sospensione come arbitro della NL. Quando la gara terminò con la vittoria di Baltimora per 6-2, la folla applaudì "Tiny Tim". Alla fine del triste ultimo posto rimediato nella  stagione, i Browns licenziarono Hurst.

• Hurst arbitrò degli incontri di pugilato, tra cui il match del 1899 in cui Tom Sharkey mise knock-out Kid McCoy in 10 riprese al Lenox Athletic Club di New York.

• 1900: La National League reintegrò Hurst. Tuttavia, gli fu vietato lavorare nelle città i cui proprietari del club "disapprovavano di avere un uomo di quel tipo con i suoi trascorsi, mentre delle signore e signori guardavano le partite". Questo significava in particolare Cincinnati e New York. Dopo la stagione, Hurst non venne riassunto dalla NL fino al 1903 quando la nuova American League assunse alcuni umpires della NL. 

• 1903: Durante la prima partita di un doubleheader tra i New York Giants e i Brooklyn Superbas, Jimmy Sheckard mise la sua mazza davanti al tiro in seconda del catcher dei Giants, Frank Bowerman. Hurst si rifiutò di chiamare l'interferenza, provocando la discussione animata dei Giants che ignorarono la palla deviata e il corridore che girava sulle basi. Hurst espulse Schekard dalla partita.

• 1906: Nel suo secondo anno come arbitro dell'AL, Hurst colpì sulla bocca il manager dei New York Highlanders Clark Griffith dopo che questi lo calpestò inavvertitamente durante i 10 minuti di discussione a seguito di una giocata stretta. Griffith venne espulso, ma Hurst venne sospeso dalla League per cinque giorni.

• 1907: The National Police Gazette scrisse che: "Honest John" Kelly e Tim Hurst erano tra i più grandi arbitri di boxe. Entrambi avevano arbitrato nelle major, con Kelly che fu anche giocatore e manager.

• 3 agosto 1909: Dopo essere stato chiamato out in seconda da Hurst, Eddie Collins della squadra di casa dei Philadelphia A's discusse in modo veemente, usando parole come "yellow" (codardo), "crook" (truffatore) e "blind bat" (cieco come un pipistrello). Hurst si girò e sputò in faccia a Collins prima che due compagni di squadra li separassero. Dopo la partita, quando Hurst venne colpito da cuscini e bottiglie, i tifosi si scontrarono con la polizia per 20 minuti. Il presidente dell'AL, Ban Johnson, sospese Hurst a tempo indeterminato.

Ban Johnson

• 12 agosto 1909: Johnson licenziò Hurst dopo l'indagine sull'incidente degli sputi. Hurst continuò ad arbitrare incontri di pugilato.

• 4 giugno 1915: Hurst morì a 49 anni.

Rube ritorna a Louisville

Ci vorranno molti di questi articoli per raccontare tutte le storie interessanti su Rube Waddell - storielle come lanciatore così come i racconti delle sue birbanterie fuori del campo. Entrambi gli aspetti ci riportano ai mesi che trascorse con i Louisville Colonels della National League alla fine della stagione 1899.

Rube Waddell

Il ventiseienne giocatore/manager di Louisville, Fred Clarke, non sapeva come avrebbe gestito Rube nel suo secondo periodo con il club. Waddell lanciò brevemente per i Colonels alla fine del 1897. Si erano scontrati ripetutamente tra di loro e così fu ceduto ai Detroit in bassa stagione. I giornali di Louisville erano eccitati per l'abbagliante record che Rube aveva realizzato a Columbus nella Western League (30 vittorie!). I Colonels vantavano anche un altro futuro Hall of Famer: Honus Wagner (che aveva giocato esterno quell'anno al posto della posizione di interbase in cui si distinse in seguito).

Fred Clarke

Rube si unì al team per una trasferta a Baltimora a fronteggiare gli Orioles. Clarke mise subito sul fuoco il suo nuovo mancino il 12 settembre. Rube aveva concesso solo due punti in otto inning. I Colonels recuperarono nel nono e pareggiarono. Poi il primo battitore degli Orioles, nella parte inferiore dell'inning, colpì un triplo. Osservandolo dall'esterno sinistro, Clarke pensò: "Vediamo cosa fa adesso". Il battitore successivo era nientemeno che il grande Willie Keeler. Colpì un pop corto. Arrivò John McGraw, e anche lui battè una volata corta e il corridore venne eliminato. Nella parte alta del decimo, Louisville segnò una punto, ma due errori consentirono a Baltimora di pareggiare nuovamente. Dopo l'undicesimo inning senza punti, i visitatori ne segnarono due nel 12°. Rube mandò a sedere il numero 1, 2 e 3 degli Orioles per la vittoria. Il 15 settembre, Rube vinse ancora contro gli Orioles, questa volta come rilievo.

A Chicago, Waddell fu schierato contro Clark Griffith, che era 21-12 in quel momento. Rube mise strikeout 13 battitori, il record di tutti i tempi sui nove inning in quel momento, in una vittoria per 6-1. Nel secondo inning, Rube si mise in mostra. Concesse la base su ball intenzionalmente a tre battitori, per poi mettere strikeout i successivi tre. Più volte inviò il suo catcher alla finestra della stampa per chiedere se aveva realizzato il record. Quando mise K l'ultimo battitore, Rube ballò l'Highland Fling dal monte al dugout per la gioia del pubblico di casa. Dopo cinque vittorie e una salvezza, Rube infine perse il 29 settembre contro i St. Louis Browns (una squadra della National League negli anni 1890).

Il compagno di stanza in trasferta di Rube, Tommy Leach, disse: "Era solo un ragazzo troppo cresciuto. E' stato uno spasso". In una giornata in cui non giocavano a Louisville, Rube raccolse uno stormo di oche, da lui addestrate a saltare corda, con lui ad un capo della corda e una delle oche all'altro. Portò un gregge al campo da baseball un giorno per un pre-game show.

Alla fine, Rube realizzò un record di 7-2, l'altra sconfitta arrivò a Chicago in una partita terminata dopo le sei a causa delle tenebre. Per la partita finale della stagione, a Pittsburgh, Rube promise che avrebbe battuto la banda della città dell'acciaio per la sua famiglia, che aveva fatto il viaggio dalla vicina Bradford, Pennsylvania. Rube fu tutto affaccendato a falciare i Pirates. Mentre camminava per andare sul monte nel primo inning, un uovo tirato dagli spalti lo colpì in testa. Egli rispose ordinando ai suoi esterni di lasciare il campo. Quando gli umpires dissero che tutti i difensori, a parte il catcher dovevano essere dentro il campo di gioco, Rube disse agli esterni, incluso il boss Clarke, di stare alle spalle degli interni. Waddell cominciò a mietere strikeout, lanciando ancora più duro di come Clarke avesse mai visto sparare. I Colonels vinsero 4-1, per finire al nono posto. Tuttavia, il record stagionale combinato di Rube per Grand Rapids, Columbus, e Louisville fu di 37-12! 

Rube Waddell: The Zany, Brilliant Life of a Strikeout Artist, di Alan H. Levy

Base intenzionale con basi cariche

Baseball Digest agosto 2007: "Secondo una fonte, la base intenzionale nel lontano 27 giugno 1870 fu data di proposito a George Wright dei Cincinnati Red Stockings in una partita contro gli Washington Olympics. A quel tempo, Wright era considerato il miglior giocatore di baseball nel paese".

George Wright

In un altro articolo di Baseball Digest, Jerome Holtzman (storico ufficiale della MLB e creatore della Save rule), afferma che la prima volta che venne concessa una base intenzionale fu nel 1896 quando i New York Giants la diedero allo slugger di Chicago Jimmy Ryan. Il pitcher Jouett Meekin poi mise strikeout il debole battitore George Decker per chiudere la partita.

Jimmy Ryan

Già nel 1913, Ban Johnson, presidente della American League, e altri volevano eliminare la base intenzionale. La Major League Rules Committee discusse di tale azione nel 1926, perché l'istituzione del balk del catcher (dove si prevede che il catcher debba essere all'interno del box del ricevitore quando il lancio viene effettuato) non aveva fatto morire questa strategia. Ad ogni modo, il comitato non prese alcuna posizione. Va inoltre sottolineato che la MLB non teneva traccia delle basi intenzionali nei loro box scores fino al 1955. Quindi è impossibile sapere quante volte gli sluggers come Babe Ruth, Rogers Hornsby o Jimmy Foxx avevano ricevuto delle basi intenzionali. Occasionalmente, i giornali citavano la strategia.

Nell'articolo citato, Holtzman elenca tre occasioni, a cominciare dal 1901, in cui a un battitore fu data intenzionalmente la base con le basi piene:

• 23 maggio 1901: A Nap Lajoie dei Philadelphia A's da Clark Griffith dei Chicago White Sox. Chicago conduceva 11-7 nel nono. Per evitare un pareggio con un grand slam, Griffith, manager dei Sox e in quel momento rilievo, diede la base su ball a Nap senza out. La strategia funzionò perchè i successivi tre battitori colpirono dei groundouts, e Chicago vinse 11-10.

Nap Lajoie

• 23 luglio 1944: A Bill Nicholson dei Chicago Cubs da Andy "Swede" Hansen dei New York Giants. Nicholson aveva colpito tre HR nella prima partita del doubleheader al Polo Grounds (con i suoi lati corti a sinistra e destra del campo) e un altro nel settimo inning per il bicchiere della staffa. Quando Big Bill si avvicinò con le basi piene all'ottavo, i Giants erano in vantaggio 10-7. Per evitare un grand slam, il manager Mel Ott ordinò la base intenzionale. Poi Andy Pafko colpì una volata out per terminare l'inning. I Giants vinsero 12-10.

Bill Nicholson

• 28 maggio 1998: A Barry Bonds dei San Francisco Giants da Greg Olson degli Arizona Diamondbacks (nel loro primo anno di esistenza). Il manager Buck Showalter, per conservare un vantaggio di 8-6 con due out nel nono, ordinò la base intenzionale allo slugger che aveva il più alto numero di intentional passes nella stagione (120 nel 2004) e in carriera (688 con la stagione 2007, che sono quasi 400 in più sul secondo posto di Hank Aaron). Il battitore successivo, Brent Mayne, venne eliminato su un lineout e gli Arizona vinsero di un punto.

Barry Bonds

baseball-almanac.com elenca anche un intentional walk con basi piene del 1881 a Abner Dalrymple dei Chicago White Stockings. Questa fu la spiegazione data:

• 2 agosto 1881 - I Bisons erano sotto 5-0 con gli White Stockings nell'ottavo inning. Il Chicago Tribune descrisse così il momento: "Nell'ottavo furono riempite le basi, con zero out, grazie alle valide consecutive di Fred Goldsmith, Silver Flint, Joe Quest e Jack Lynch, ed era talmente grande la paura di Dalrymple che gli venne data la base su ball e portò a punto Goldsmith". Alla fine Chicago vinse 11 a 2.

Abner Dalrymple

Lo stravagante Waddell

Senza dubbio, il personaggio più colorito (eccentrico, stravagante, pazzerello, originale) nella storia del baseball è stato George "Rube" Waddell. Era un mancino di talento che vinse 20 partite per quattro stagioni consecutive (1902-5) e fu leader dell'American League negli strikeouts per sei anni di fila. Inclusa una performance di 349 K nel 1904 che stabilì il record che rimase per 60 anni fino a quando Sandy Koufax lo interruppe. Come Sandy, Rube aveva una prepotente fastball e una devastante curva.

Rube Waddell con la divisa dei St. Louis Browns e la mascotte della squadra

Ad ogni modo, Waddell, con il ben azzeccato soprannome di Rube (campagnolo), portò fuori di testa ogni suo manager, tra cui il futuro Hall of Famer Connie Mack. Mack ebbe il maggior successo con lui, trattandolo come il bambino troppo cresciuto che era. Ecco un campionario di stravaganze di Waddell:

◦ A volte rotolava delle ruote di auto sul tragitto per andare sul monte. Più di una volta lasciò il monte nel mezzo di una partita per inseguire il camion dei pompieri.

◦ In una partita dello spring training, fece segno agli outfielders di uscire dal campo e poi mise strikout gli avversari. Incapace di farlo nella stagione regolare, perché le regole richiedevano che ci fossero nove uomini in campo (escluso il ricevitore), chiese ai suoi esterni di sedersi dietro agli interni. Poi eliminò al piatto tre battitori di fila.

◦ Il 1903 fu un anno eccezionale per Waddell. Aveva vinto 21 partite e fu leader della League negli strikeouts con 302. Tutto questo nonostante non avesse giocato a giugno! Nello stesso anno fece anche un tour del paese nella commedia vaudeville (in "The Stain of Guilt", ottenenne il plauso della critica, non tanto per le sua abilità di attore (i suoi colleghi attori gli permisero di improvvisare le battute - poichè era incapace di ricordarle), ma per la sua capacità di far volare "un cattivo come Kyle Bellew due volte più lontano"), condusse una banda musicale attraverso Jacksonville, si sposò e si separò (almeno lui non era sposato con due donne allo stesso tempo – questo si verificò in un anno diverso), salvò dall'annegamento un tronco ( pensava che fosse una donna), accidentalmente colpì un amico (molto prima di Dick Cheney) e venne morso da un leone.

◦ Una volta Rube lanciò 17 inning vincendo la prima partita di un doubleheader. Mack gli offrì tre giorni di vacanza a pescare, se avesse accettato di lanciare la seconda partita (che era stata ridotta a 5 inning). Waddell lanciò una shutout.

◦ Rube a volte scompariva per giorni o addirittura per settimane. Scomparve anche a settembre durante la corsa alle World Series del 1905, dopo essersi ferito alla spalla in un alterco con un compagno di squadra.

◦ Il southpaw (mancino - o "sousepaw" come lo chiamava Cait Murphy) arrivò in ritardo a molte partite, spesso perché aveva giocato a biglie con i bambini del quartiere.

Rube Waddell con la divisa dei Philadelphia A's

◦ Una volta, in un giorno di riposo a Washington, Mack era in visita a degli amici, quando un camion dei pompieri si fermò davanti a un edificio in fiamme nelle vicinanze. Guardando lavorare la squadra, Connie fu colpito da un vigile del fuoco che rischiando la vita gettava dell'acqua attraverso una finestra del secondo piano. Mack subito capì che il ragazzo coraggioso non era altri che Rube Waddell!

◦ Waddell spesso lanciava ubriaco. Questo veniva tollerato perché di solito se la cavava abbastanza bene nel suo stato di ebbrezza, che influiva sulla sua difesa più che sul suo lancio.

◦ A causa del bere smodato di Rube, Mack ingaggiò un detective privato per impedirgli di scomparire dalla squadra. "Ha un milione di dollari nel braccio e due centesimi nella testa", aveva detto l'esasperato Connie. Prese a dargli con parsimonia lo stipendio di 2500 dollari passandogli delle paghette di 10 $.

◦ Il compagno di stanza in trasferta di Rube era il catcher Ossie Schreckengost che odiava l'abitudine di Waddell di mangiare panini al formaggio limburger e cracker. Schreck si rifiutò di firmare il suo contratto fino al 1903 quando Mack aggiunse una clausola che vietava a Rube di mangiare formaggio e crackers a letto.

"Baseball Eccentrics", di Bill "Spaceman" Lee

  Bella storia, ma forse non è successa ….

Nell'innovativa stagione da rookie di Jackie Robinson nel 1947, i Brooklyn Dodgers iniziarono con la loro prima trasferta ad ovest in casa dei Cincinnati Reds il ​​13 maggio. La folla di 27164 spettatori, abbastanza numerosa per una partita durante la settimana, includeva un numero enorme di fans afro-americani (forse il 50%), molto più di quelli che i Reds avevano normalmente. I Dodgers, a 1 partita e 1/2 dai primi, non giocarono bene perdendo 7-5. Jackie ricevette una base su ball, colpì un singolo, segnò un punto e realizzò un RBI. Brooklyn perse anche il giorno successivo contro Ewell Blackwell, 2-0, davanti a solo 6688 fans al Crosley Field.

Jackie Robinson e Pee Wee Reese nella clubhouse

Secondo una storia che si perpetua da oltre 50 anni, Robinson ricevette più di un insulto da parte dei fans bianchi e dai giocatori di Cincinnati come quelli che aveva subito in ogni città durante quella stagione e fino a quel momento. Pee Wee Reese, il "Kentucky Colonel" era popolare a Cincinnati più della maggior parte dei giocatori dei Reds. A un certo punto della partita, Pee Wee presumibilmente lasciò la sua posizione di interbase e si avvicinò a Robinson, che stava giocando in prima base. Il capitano dei Dodgers mise un braccio intorno alle spalle di Jackie e pronunciò delle parole di incoraggiamento. Davanti a questo gesto la folla ammutolì. Reese fu elogiato nel corso dei decenni come un punto di svolta nell'accettazione di Jackie nella League. Una statua di bronzo di Pee Wee che tiene il braccio sulla spalla di Jackie è stata eretta nel 2005 al KeySpan Park, sede della squadra di minor league dei Brooklyn Ciclones, del circuito dei Mets.

Jackie Robinson e Pee Wee Reese
Scultore William Behrends; Landscape architect Ken Smith, 2005
KeySpan Park, Coney Island, Brooklyn, NY

L'unico problema con la storia è che l'episodio probabilmente non è avvenuto. Prima di tutto, la descrizione della partita riporta che uniformemente i tifosi di Cincinnati, bianchi e neri, applaudirono molto Robinson, al punto che i giocatori dei Reds scherzavano nel loro dugout sostenendo che avrebbe potuto colpire una palla in foul e avrebbe ricevuto applausi. Nella sua rubrica settimanale, Jackie descrisse la sua visita al Crosley Field "una bella esperienza". Il New York Post disse che Robinson era "the toast of the town" (l'ammirazione della città), dopo quella partita.

Inoltre, non ci furono testimonianze nei giorni e nelle settimane che seguirono la partita che menzionino l'abbraccio di Reese a Robinson, e nessuna foto di tale evento è mai stata trovata. Il Commissioner "Happy" Chandler, un forte sostenitore di Robinson, presenziò alla partita e non menzionò mai alcun comportamento scortese da parte dei tifosi di Cincinnati e nessuna azione di sostegno da parte di Reese, il suo collega del Kentucky.

Alla fine del campionato, Robinson scrisse il suo racconto della stagione con lo scrittore Wendell Smith, ma non fece menzione di un simile episodio. Infatti, sia Branch Rickey, il GM dei Dodgers, che Jackie citarono Eddie Stanky come il suo sostenitore più importante nel racconto scritto poco dopo la stagione.

John Jorgensen, Pee Wee Reese, Ed Stanky e Jackie Robinson nell'opening day del 1947

Così alla fine il nocciolo della questione è che l'episodio di Reese che mise un braccio intorno a Jackie per calmare la folla, dette origine ad una storia commovente, ma quasi certamente non accaduta.

Opening Day: The Story of Jackie Robinson's First Season, di Jonathan Eig

Ma poichè la storia, non avendo documentazioni fotografiche che attestino il momento, vive solamente nei ricordi di chi era presente, ecco quello che Scott Simon ci racconta nel suo "Jackie Robinson and the Integration of Baseball" del 2002:

…… Di fatto, i due serbavano ricordi diversi della prima volta in cui Pee Wee attraversò l'infield per incoraggiare l'amico mettendogli il braccio intorno alle spalle. Secondo Pee Wee avvenne a inizio stagione, a Cincinnati, quando un bel gruppo assortito di parenti di Reese attraversò il fiume Ohio, venendo dal Kentuky, per sentire qualche imbecille in tribuna insultare Robinson perché era un nero tanto insolente da voler giocare con i bianchi, e fischiare Reese perché ci giocava insieme: Robinson collocava quel momento a Boston, dove il pubblico sapeva essere particolarmente perfido ed era abbastanza vicino al campo perché Robinson potesse sentire gli insulti per intero, non solo qualche parolaccia isolata. Anni dopo, Robinson scrisse: "Pee Wee non rispose. Senza degnarli di uno sguardo, abbandonò la sua posizione e si avvicinò a me. Non è importante cosa mi disse, non me ne ricordo nemmeno. Quello che contò fu il gesto di cameratismo e di appoggio". Non conta quando accadde - è possibile che il gesto sia diventato così abituale e accettato che ciascuno dei due fece caso solo la volta in cui ebbe un particolare significato per lui -, era comunque il segno che i due Dodgers erano diventati importanti l'uno per l'altro. ……

Trucco della palla nascosta

Il trucco palla nascosta è un'antica giocata consentita che a volte imbarazza il corridore di base (e il suo coach di base) e può ottenere un out cruciale in una partita.

La giocata si verificò solo una volta nelle World Series.

• In Gara 2 del Fall Classic del 1907, il terza base Bill Coughlin dei Tigers eliminò l'esterno centro dei Cubs Jimmy Slagle con una palla nascosta nella parte bassa del primo inning. C'era un out al momento con il giocatore-allenatore Frank Chance alla battuta. I Cubs non riuscirono a segnare nell'inning, ma vinsero la partita 3-1 e fecero proprie Le World Series con quattro vittorie consecutive. (Gara 1 terminò in parità, 3-3, dopo dodici inning a causa del buio).

Una delle più divertenti - e quindi più imbarazzanti - giocate di palla nascosta si verificò durante la stagione del 1958.

• Billy Gardner degli Orioles era in seconda base durante una partita al vecchio Comiskey Park. Il seconda base degli White Sox, Nellie Fox, chiese a Gardner di spostarsi dalla base per un attimo in modo da poterla pulire. Quando Gardner fece come gli era stato richiesto, Fox lo toccò con il suo guanto che conteneva la palla!

Mike Lowell con la casacca dei Marlins

Tra i giocatori contemporanei, Mike Lowell utilizzò il trucco almeno due volte, entrambe nei momenti critici delle partite.

• 15 settembre del 2004: Mentre giocava in terza base per i Marlins, Lowell catturò Brian Schneider dei Montreal Expos, con due out nel quarto inning e le basi occupate. Lowell trattenne la palla quando la giocata precedente si concluse. Dopo essere andato sul monte per conferire con il suo pitcher, Mike tenne la palla e, quando Schneider si staccò dal sacchetto, lo toccò eliminandolo.

Brian Schneider (al centro) e il coach di terza base Manuel Acta (a sinistra), litigano con l'arbitro Paul Emmel dopo che Mike Lowell lo ha eliminato con il trucco della palla nascosta

• 10 agosto del 2005: Lowell colpì ancora. Questa volta la vittima fu Luis Terrero dei Diamondbacks. Terrero rappresentava il punto del pareggio nell'ottavo inning con i Marlins avanti 6-5.

Il manager degli Arizona Diamondbacks Bob Melvin, il secondo da sinistra, litiga con l'arbitro di terza base Ed Rapuano dopo che Luis Terrero, sulla base, è stato preso fuori dal terza base dei Florida Marlins Mike Lowell con il trucco della palla nascosta

Il pitcher deve stare attento o può rovinare il trucco. Se il pitcher è in piedi a cavallo o a contatto della pedana quando viene tentata la giocata, viene chiamato il balk.

Baseball Digest, Agosto 2008

World Series perse per un cappello di paglia

Nel 1905, dopo aver vinto due delle tre partite con i Boston Pilgrims, i Philadelphia Athletics presero il treno per New York per incontrare gli Highlanders.

• Gli A's di Connie Mack conducevano l'AL di 4 partite e 1/2 davanti ai Chicago White Sox.

• I fans nella "Città dell'Amore Fraterno" stavano già parlando di un matchup con i New York Giants, che stavano correndo per vincere il pennant della NL.

• Era stato il manager dei Giants John McGraw che aveva rifiutato di giocare con gli A's, campioni dell'AL, dopo la stagione 1904 perché credeva che il circuito rivale non fosse migliore di una minor league. Come risultato, le World Series del 1903 furono le uniche che furono giocate da quando le due League avevano raggiunto una tregua in cui rispettavano i reciproci contratti.

I Philadelphia Athletics del 1905 con il loro manager, Connie Mack (in abiti civili al centro); Rube Waddell è in ginocchio appena a sinistra di Mack

L'ingranaggio principale della macchina degli A's era il loro eccentrico lanciatore mancino.

• Rube Waddell aveva già vinto 27 partite con ancora un mese alla fine della stagione.

• I fans sbavavano al pensiero dei molti scontri nelle World Series tra Rube e l'asso dei Giants, Christy Mathewson.

Il lanciatore destro Andy Coakley aveva vinto la seconda partita a Beantown.

• Andy chiese a Mack il permesso di far visita alla sua famiglia a Providence, Rhode Island, il giorno successivo.

• Connie concordò, istruendo Coakley di aggregarsi alla squadra quando avrebbero cambiato treno a Providence nel loro viaggio verso la Grande Mela.

Waddell era un bambino troppo cresciuto che amava fare scherzi.

• I cappelli di paglia erano molto popolari tra gli uomini in quei giorni. Però, era consuetudine imposta che venissero indossati tra il Decoration Day (30 maggio) e il Labor Day (il primo lunedì di settembre).

• Rube fece il suo dovere nel far rispettare il divieto del cappello di paglia, dopo la data fissata, dando un pugno sulla parte superiore di qualsiasi cappello di paglia indossato dai giocatore degli A's o dai dirigenti.

Mentre gli Athletics scesero dal treno a Providence, Rube vide una situazione che attirò l'esecutore della legge che era in lui.

• C'era Coakley vestito con eleganza sulla banchina con la borsa contenente la sua attrezzatura in spalla e un cappello di paglia con un nastro rosso sulla sua testa.

Andy Coakley
Connie Mack
Rube Waddell

• Pesante circa 91 kg, Rube si precipitò sul suo compagno di squadra. Come Andy si schivò per evitare il suo assalitore, gli spikes nella sua borsa colpirono Rube al mento. Il mancino stordito andò verso Coakley per prenderlo a pugni. Il suo umore buontempone si trasformò in rabbia.

• Gli altri giocatori si affrettarono a dividere i due lanciatori, ma Rube li spinse facilmente da parte prima di inciampare e cadere sopra le valigie poggiate sulla banchina, atterrando sulla spalla sinistra.

I giocatori riuscirono a calmare Rube, e il team salì sul treno per New York.

• Rube cominciò a sentire dolore alla spalla mentre sedeva accanto a un finestrino aperto.

• Due giorni dopo, disse a Mack che aveva sentito un "click" alla spalla mentre si radeva.

• Mack, un ex catcher, prese un guanto e portò fuori Waddell per vedere se riusciva a lanciare la palla. Ma non ci riusciva. La sua spalla era seriamente ferita più di quanto si pensasse.

Dall'11 settembre, i giornali scrissero che Rube sarebbe stato fuori per almeno una settimana.

• Le voci che si diffusero rapidamente era che Waddell non si fosse fatto male. In realtà soprattutto i giocatori d'azzardo speravano che Rube stesse fuori dalle World Series.

• Connie deviò tutti questi discorsi. Inoltre aveva un pennant da vincere senza il suo migliore pitcher.

• Entro il 26 settembre, gli White Sox li raggiunsero. Comunque, gli A's sconfissero Chicago in due delle tre partite di una serie cruciale e vinsero il pennant di due giochi.

• Mack provò Rube come rilievo nelle due ultime settimane. Nella prima apparizione, affrontò solo un battitore che colpì un lineout difficile all'esterno centro. Nel secondo, Rube lanciò bene dal terzo inning fino al settimo per poi capitolare all'ottavo. Non c'era modo che potesse lanciare al massimo dell'efficienza per un'intera partita contro i potenti Giants.

John McGraw e Connie Mack alle World Series del 1905

Senza la loro stella, gli A's persero con i ragazzi di McGraw in cinque partite. I tifosi dei Philly, per il resto dei loro giorni, continuarono a credere che i loro eroi avrebbero vinto se Rube avesse potuto lanciare.

"Rube Waddell", di Alan H. Levy (2000)

Tre shutouts in quattro giorni

Uno degli spettacoli più incredibili nella storia dei lanciatori di baseball si verificò nel 1908 quando Walter Johnson dei Senators realizzò tre shutouts in quattro giorni contro i New York Highlanders (precursori degli Yankees). Perché Johnson lanciò così tanto? Perché i Senators erano a corto di lanciatori a causa degli infortuni. Ecco la cronaca delle tre partite, che furono giocate all'Hilltop Park.

Walter Johnson

• Venerdì 4 settembre: Johnson sconfisse l'asso di New York Jack Chesbro, 3-0, concedendo sei valide.

• Sabato 5 settembre: "Big Train" (come venne chiamato Johnson in seguito) concesse solo quattro valide in una vittoria per 6-0.

• Domenica 6 settembre: Non si giocò a causa delle "blue laws" che vietavano gli eventi sportivi di sabato a New York.

• Lunedi 7 settembre: Walter sconfisse nuovamente Chesbro 4-0 nella prima partita di un doubleheader. Questa volta gli Highlanders colpirono solo due valide. Johnson non lancio la partita nightcap, che i Senators vinsero 9-3.

Lavorando duramente per il 7° posto della squadra (in un campionato a otto squadre), Johnson finì la stagione con solo un record di 14-14. Comunque chiuse con una ERA di 1.65. Sei delle sue 14 vittorie furono shutouts. Ah, a proposito, indovinate chi era la squadra all'ultimo posto in quell'anno? Proprio gli Highlanders di New York!

Video del movimento di lancio si Walter Johnson