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Sospensioni di 30 giorni

Molti giocatori sono stati sospesi per 30 giorni per le loro azioni sul campo (non per uso di droghe illegali). Alcuni esempi:

• Bill Dickey dei New York Yankees era tranquillo fuori dal campo, ma molto competitivo dietro il piatto. Il 4 luglio del 1932 ruppe la mascella a Carl Reynolds dei Senators con un pugno dopo una collisione a casa base. William Harridge, presidente dell’AL, lo sospese per 30 giorni e lo multò di 1000 dollari. Quando Dickey tornò il 4 agosto, colpì un grand slam e tre singoli, con gli Yankees che massacrarono i Chicago White Sox 15 a 3.

Bill Dickey

• Uno dei compagni di squadra di Dickey venne sospeso, dieci anni dopo. Nel nono inning di gara 3 delle World Series del 1942, Frank Crosetti, arrabbiato per essere stato chiamato out in terza da Bill Summers, si avvicinò all'arbitro e lo spinse con entrambe le mani sul petto. Summers spinse a sua volta il piccolo Yankee. Crosetti non fu espulso perché il Commissioner Landis aveva chiesto agli arbitri di essere sensibili in tempo di guerra per la carenza di giocatori. Tuttavia, Frank venne multato di 250 $ e sospeso per i primi 30 giorni della stagione del 1943. Crosetti rientrò nel lineup di New York il 21 Maggio 1943.

Frank Crosetti

• Otto giorni dopo, il lanciatore dei Dodgers Johnny Allen, esasperato da una chiamata di balk, afferrò l’arbitro George Barr per le spalle. Il presidente della NL Ford Frick multò Allen di 200 $ e lo sospese per 30 giorni.

Johnny Allen

Steve Bartman: Nemico # 1 dei Cubs

Forse il più famoso incidente che ha coinvolto un fan si è verificato nell’ottavo inning di gara 6 della National League Championship Series del 2003. Stiamo parlando di Steve Bartman che innocentemente per agguantare una palla in foul che stava per uscire oltre la linea dell’esterno destro sulle tribune al Wrigley Field ha (presumibilmente) impedito a Moises Alou di prenderla al volo. Gene Wojciechowski scrive di questo in occasione dell’anniversario su ESPN The Magazine.

"Questa è l’esatta situazione dei Cubs". Chicago conduceva su Florida 3-2 nelle Gare e 3-0, con uno fuori, nell’ottavo della sesta Gara. Dopo che la palla non fu presa in foul, i Marlins segnarono otto punti e vinsero la partita. Poi la notte successiva, vinsero Gara 7 e nelle World Series sconfissero gli Yankees 4-2.

"Se Alou dopo il contatto fosse tornato nella sua posizione, Steve Bartman sarebbe rimasto seduto a guardare il resto della partita", dice Paul Rathje, direttore operativo del park in quel momento. Invece, Alou sbattè i piedi e il suo guanto come un bambino viziato, e tutta la folla si girò verso Bartman.

• La situazione era "così per i Cubs", perché le squadre con una mentalità perdente pensano "Here we go again" quando qualcosa va contro di loro. Cominciano a preparare le loro scuse per aver perso. Le squadre vincenti si concentrano su come vincere la prossima volta nonostante la battuta d'arresto.

• Nella clubhouse dei Cubs, un funzionario MLB voleva appoggiare una T-shirt con la scritta "NL Champs" sulla sedia di ogni giocatore. Il direttore del marketing dei Cubs John McDonough, vaccinato da anni di delusione, insistette sul fatto di tenere gli armadietti chiusi fino all’out finale. "Fu in quel preciso momento che l'interferenza di Bartman successe", disse McDonough. Se i tifosi dei Cubs avessero saputo, avrebbero potuto appioppare la colpa al funzionario della MLB invece che sulla loro squadra, che ancora una volta veniva soffocata.

• La sicurezza invitò subito Bartman ad allontanarsi per la propria incolumità ma egli rifiutò. Pochi minuti dopo, una guardia ritornò e insistette che se ne andasse. Lo portarono nell'ufficio del direttore della sicurezza, dove gli diedero da indossare una divisa da guardia di sicurezza. Poi uscì dalla porta d'ingresso del ballpark. Ciò nonostante, un belligerante fan lo vide a pochi isolati di distanza, costringendo la sua guardia a nasconderlo in un condominio vicino.

• Il giorno successivo Bartman rilasciò delle scuse e scomparve. Però, egli vive e lavora nella zona di Chicago. Ha rifiutato tutte le interviste, offerte di libri e di TV commerciali.

• Si sedette con i 1000 fan dei Cubs durante l’insediamento di Ryne Sandberg nella Hall of Fame nel 2005. "Mi sarebbe piaciuto averlo incontrato", disse Sandberg, "Gli avrei stretto la mano e lo avrei ringraziato per essere un fan dei Cubs". Sandberg, che era presente a quella fatidica Gara 6, disse che avrebbe pure lui cercato di raccogliere il foul ball.

Video

Anche i grandi hanno perso soldi

Nell'estate del 1929, Henry Greenberg, fresco laureato della DeWitt Clinton High School nel Bronx, giocò prima base nei semipro Blackstone Valley League. Paul Krichell, capo scout gli Yankees, andò a New England per cercare di avvicinarlo. A Krichell il ragazzo alto, forte, ma ancora grezzo, piacque così tanto che gli offrì un bonus di 10000 dollari per firmare con la prima squadra di baseball. Tuttavia, come più tardi Hank ebbe modo di dire: "avevo dato un'occhiata a Lou Gehrig, e ho detto no grazie". Invece, firmò con Detroit per 1000 dollari di meno. Quando arrivò il primo pagamento di 6000 $ nel mese di settembre, il padre di Greenberg investì tutto in azioni dell’American Tobacco Company. Disgraziatamente, il mercato crollò il 29 ottobre, spazzando via l'intero investimento. Nel mese di gennaio, Hank superò il semestre primaverile presso la New York University e andò a sud per lo spring training dei Tigers a Tampa. Potrebbe aver pagato il viaggio con alcuni dei rimanenti 3000 $ del suo bonus.

Henry Greenberg

Altri protagonisti del baseball che persero malamente dei soldi durante la Grande Depressione:

• Mickey Cochrane, catcher dei Philadelphia A's, perse pesantemente sul mercato come aveva fatto il suo manager e co-proprietario, Connie Mack. Cochrane avrebbe perso 80 mila dollari e più nel fallimento di una banca di Philadelphia.

Mickey Cochrane

• Un altro Athletics, l’esterno Al Simmons, aveva dimenticato di depositare due assegni di 3000 dollari ciascuno in una banca di Philadelphia. La banca collassò il mattino successivo.

Al Simmons

• Harry Heilmann dei Cincinnati, campione per quattro volte della media battuta dell’AL con Detroit, vide i suoi investimenti spazzati via.

Harry Heilmann

• Il seconda base degli Yankees, Tony Lazzeri perse tutto quando una banca di San Francisco fallì.

Tony Lazzeri

• Il collasso di un istituto di risparmio spazzò via le riserve dei Toledo Mud Hens dell’American Association. Un Mud Hens, "Bevo" LeBourveau, pensò egli stesso di investire dividendo la sua eredità di 10 mila dollari fra cinque banche di Toledo. Quattro di esse chiusero!

Bevo LeBourveau

Breaking the Slump: Baseball in the Depression Era, di Charles

Gates viene catturato

Gates Brown

Gates Brown trascorse la sua intera carriera di 13 anni (1963-1975) con i Detroit Tigers come outfielder e part-time come  pinch-hitter. Si guadagnò il suo soprannome "Gates" o "The Gator" per gli anni trascorsi in un carcere dell'Ohio. In realtà, egli era in prigione quando i Tigers lo fecero firmare.

Un giorno, nel mese di agosto dell'anno un cui i Tigers vinsero il pennant nel 1968, Brown non era nel lineup e aveva molta fame. Furtivamente andò nella club house, è tornò con due hot dog caricati con senape e ketchup. Improvvisamente, il manager Mayo Smith ordinò a Gates di entrare come pinch-hitter. Nascose gli hot dog dentro la casacca, si recò al piatto sperando di non arrivare in base. Invece, battè un doppio a scivolò in seconda. Quando si alzò, la senape, il ketchup, e gli hot dog erano spiaccicati sulla sua casacca. I suoi compagni di squadra scoppiarono a ridere. Al contrario, Smith non era per nulla divertito e multò Gates di 100 $. "Per prima cosa, perchè stavi mangiando in panchina?" Brown rispose: "Avevo fame. Del resto, dove altro si può mangiare un hot dog e avere il miglior posto a sedere se non a casa?"

Baseball Digest, agosto 2007

Un insolito doubleheader

Don Cardwell

L'ex lanciatore di MLB Don Cardwell morì il 14 gennaio del 2008. In 14 anni di carriera spesa interamente nella National League, il pitcher destro giocò per i Phillies, Cubs, Pirates e Braves. Fu coinvolto in un insolito e forse unico doubleheader, mentre lanciava per i "Miracle Mets". Venerdì 12 settembre del 1969, con New York che cercava di preservare il suo vantaggio di quattro partite sui Cubs, i Mets vinsero entrambe le partite di un doubleheader al Forbes Field di Pittsburgh con lo stesso punteggio, 1-0. Il primo pensiero è cosa c'è di così insolito in questo? Non molto, ma la curiosità sta nel fatto che in ogni partita l’unico punto è stato determinato  dal lanciatore! Nella prima gara, Jerry Koosman portò a punto Bobby Pfiel nel quinto inning con un singolo e lanciò un complete game concedendo solo tre valide ottenendo il suo record di 14-9. Cardwell iniziò la partita serale e spinse a casa Bud Harrelson nel secondo. Don lanciò otto inning e concesse quattro valide prima di lasciare a Tug McGraw, che ottenne la sua 12a salvezza. La vittoria portò il record di Cardwell a 7-9. Bob Moose e Doc Ellis furono gli sfortunati perdenti davanti a 19303 persone. Il tempo totale delle due partite fu di 4 ore e 21 minuti.

Jerry Koosman

Letter of Miracle Met Art Shamsky to the New York Times, January 27, 2008

La versione di Terry della storia

Ralph Terry

Nella sua prefazione al libro di Barry Levenson “The Seventh Game”, l'ex pitcher degli Yankees Ralph Terry ricorda la settima partita delle World Series 1960 al Forbes Field di Pittsburgh.

• Casey Stengel lo aveva fatto scaldare quattro o cinque volte durante la partita. Così Terry era già stanco, quando entrò per l’ultimo out nel finale dell'ottavo inning.

• Dopo che gli Yankees pareggiarono la partita nella parte alta del nono, Terry ritornò sul monte. Alcuni dei secondi di Casey, si chiesero perché il relievo Ryne Duren non avesse sostituito Terry. Ralph poi diede a Ryne una foto di se stesso, firmandola "Dove diavolo eri?". Duren ha ancora quella foto.

• Terry ricorda il lancio a Bill Mazeroski come "non sufficientemente alto per essere un ball, ma giusto sulle lettere della casacca, esattamente dove a Mazeroski piaceva. Sapevo che era un buon battitore di palla alta, ma non ho potuto effettuare il lancio verso il basso, dove lo volevo". Perché era stanco?

"Mi sono sentito male dopo la partita, non per me ma per Casey". Stengel, che era anche stato criticato dalla stampa per non aver fatto partire Whitey Ford tre volte nella serie, si stava togliendo la divisa nel suo ufficio. The Old Professor chiese a Terry perché avesse lasciato il lancio alto. Non conosci lo scouting report su Maz? Ralph non poteva che rispondere che aveva cercato di mantenerla bassa, ma non era successo. Terry concluse, "io fui l'ultima persona a vedere Casey indossare la divisa degli yankee pinstripes". Stengel venne licenziato pochi giorni dopo con la scusa che era troppo vecchio. Se ne andò anche il GM George Weiss.

• Terry era sul monte alla fine del nono anche dopo due anni contro i San Francisco Giants. Ma questa è un’altra storia.

Lineup ingannevole

Il primo gioco di un twi-night doubleheader, del 29 giugno 1961, tra i Philadelphia Phillies e i San Francisco Giants al Connie Mack Stadium. Ciascun manager, Gene Mauch dei Phils e Al Dark per i visitors, avevano sia un pitcher destro che uno mancino in riscaldamento prima della partita. Come si sa, il manager del team di casa deve consegnare per primo il suo lineup, e Mauch aveva indicato il pitcher Don Ferrarese come leadoff e esterno centro. Il resto dell'ordine era: Tony Taylor 2B, il pitcher Jim Owens all’esterno destro, Pancho Herrera 1B, Don Demeter LF, Charles Smith 3B, il pitcher Chris Short come catcher, Rube Amaro SS, e Ken Lehman pitcher. Quando Mauch vide il mancino Billy O'Dell elencato come lanciatore partente sul lineup di Dark, sostituì immediatamente tre dei pitcher con regolari battitori destri: Bobby Del Greco (CF), Bobby Gene Smith (RF) e Jim Coker (C). Anche se dovevano essere elencati nel box score, nessuno dei tre lanciatori in realtà entrò mai in campo.
Dark si vendicò facendo lanciare O'Dell solamente un battitore, Del Greco. Il pitcher destro Sam Jones poi sostituì il mancino. I Giants vinsero 8-7 con un HR al decimo inning di Willie Mays.

The Rules and Lore of Baseball, di Rich Marazzi

L’inno del baseball

Il 15 marzo del 2008, i Los Angeles Dodgers incontravano i San Diego Padres nella prima partita della MLB in Cina. Durante la metà del settimo inning, i tifosi in piedi si dondolavano avanti e indietro sulle note di "Take Me Out to the Ball Game". Senza saperlo, i tifosi stavano celebrando il 100° anniversario della canzone. Ecco alcune curiosità sull’inno del baseball.

• E 'stato pubblicato nel 1908 da Albert Von Tilzer e Jack Norworth. Presumibilmente Norworth scrisse il testo mentre in metropolitana, all’altezza di Manhattan, vide un cartello con la scritta "Baseball Today - Polo Grounds".  Scrisse le parole e Tilzer aggiunse la musica.

• La canzone non divenne un successo fino all'ottobre di quell'anno, quando due incisioni della canzone arrivarono nella parte alta delle classifiche popolari e continuò a vendere durante le vacanze invernali.

• Nel 1910, "Take Me Out to the Ball Game" veniva cantato in tutti i ballpark della Major League. Questo accadde nonostante la concorrenza di altre canzoni del baseball come "It's Great at a Baseball Game" e "Take Your Girl to the Ball Game". Anche la famosa canzone di George M. Cohan "Take Your Girl" non prese piede.

• Von Tilzer e la canzone di Norworth fecero fortuna, perché uscì in tempo per le emozionanti partite del pennant del 1908, forse le più grandi finali in entrambe le league nello stesso anno. "La gente non riusciva a smettere di parlare di baseball, anche dopo le World Series", afferma Tim Wiles, direttore della ricerca presso la National Baseball Hall of Fame.

• Fu in realtà grazie a una rivista teatrale, piuttosto che a una partita, che la canzone venne ascoltata dal pubblico. Nel 1909, fu cantata nella "Ziegfield Follies" di Nora Bayes, la moglie di Norworth. Jack e Nora erano la coppia di cantanti al top in America in quel momento.

• Oggi "Take Me Out to the Ball Game" è la terza canzone più eseguita in America dopo "Happy Birthday to You" e "The Star-Spangled Banner". Viene eseguita 2500 volte l'anno solamente durante le partite di major league.

• Norworth non presenziò ad una partita della Major League fino al 1940. Nel 1958, la MLB lo presentò con la sua esecuzione in tutti i ballpark della major league. Scrisse oltre 2500 brani tra cui "Shine On, Harvest Moon".

Baseball's Record Hit Turns 100 by Allen Barra, Wall Street Journal

Dissensi nei Braves

Nel 1948, Billy Southworth portò i Boston Braves al loro primo pennant della National League dal 1914. Persero le World Series dai più talentuosi Cleveland Indians in sei partite. Aveva portato i Cardinals a tre consecutive World Series nel 1942-1944, vincendone due.

Billy Southworth

Durante l’off-season, i giocatori dei Braves chiesero più soldi e fu detto loro, dal front office, che Southworth non pensava se lo meritassero. Come risultato, si innescò un dissidio nella squadra che rovinò la loro stagione del 1949. Scesero da 91 vittorie a 55. L'atto finale della scontenta squadra fu quello di proporre a Southworth solo una metà della quota del loro denaro per il quarto posto delle series. Il commissioner "Happy" Chandler intervenne e concesse a Billy la quota piena.

Era chiaro che qualcosa doveva essere fatto. Poiché il management sostenne Southworth, decisero delle trade dei più scontenti, a partire dal seconda base Eddie Stanky, che non aveva fatto mistero del suo disprezzo per la leadership di Southworth. I Braves trovarono un partner disposto in Leo Durocher dei Giants, che non desiderava altro che essere riunito con il trentaduenne Stanky, che aveva diretto a Brooklyn dal 1944 al 1947. “The Lip” fu espansivo nella sua lode: "Stanky attaccherà il lanciatore sciocco. Farà cadere la sua mazza sui calli del ricevitore. Si siederà su di voi sulla seconda base, striscerà per togliervi la casacca, camminando su di voi, mandandovi all’aria in qualche modo - nulla può batterlo" (Stanky parlava la stessa lingua di Durocher). Inoltre, i Braves si separarono dallo shorstop Alvin Dark (di soli 26 anni). New York scambiò due giocatori di Leo che erano stati in panchina dal primo giorno, l’interbase Buddy Kerr e l’esterno Willard Marshall, insieme al terza base Sid Gordon e al pitcher Sam Webb.

Eddie Stanky
Alvin Dark

I Braves ritornarono nel 1950, portando le loro vittorie a 83. Ma di nuovo quello fu ancora un anno buono solo per il quarto posto. Quando Boston iniziò il 1951 con un record di 48-51, Southworth fu sostituito da Tommy Holmes. Dopo la caduta al settimo posto nel 1952, i Braves si trasferirono a Milwaukee per la stagione 1953.

Nel frattempo, i Giants di Durocher fecero il loro miracolo nel 1951 sconfiggendo i Dodgers nei famosi playoff di tre partite. Persero le World Series con gli Yankees in sei, ma spazzarono gli Indians in quattro consecutive nel 1954. Dark fu l’interbase in entrambe le vittorie del pennant. Stanky è rimasto famoso per la corsa in terza base e il salto sulla schiena di Durocher dopo l’HR di Bobby Thomson nella vittoria del pennant del 1951. Nel 1952, divenne allenatore-giocatore dei St. Louis Cardinals. Dark poi vinse il pennant in entrambi le league, compresa la vittoria delle World Series con gli A's. Tuttavia, né lui né Stanky assieme uguagliarono i record del manager Southworth.

L’inizio veloce di Ruth

La prima stagione professionale di George Herman Ruth fu il 1914. Aveva firmato un contratto di 600 $ con gli Orioles della sua città natale di Baltimora che militavano nell’International League, un gradino sotto le major (Il termine "AAA" non era ancora utilizzato). A partire dallo spring training, George (che ancora non era chiamato "Babe") mostrò le abilità che lo resero il più grande giocatore di baseball di sempre.

Ruth nel 1914

• Il 7 marzo, nella sua prima partita in squadra a Fayetteville NC, Ruth colpì una palla lontano a destra nel raccolto di mais dietro il Fair Ground. La battuta, stimata a 133 metri, superò con un ampio margine il precedente record del più lungo fuoricampo mai visto sul campo, del campione olimpico Jim Thorpe.

• Nel suo primo spring training contro le franchigie della Major League, Ruth lanciò tre efficaci inning contro i Philadelphia Phillies.

• Successivamente, Ruth affrontò i Philadelphia Athletics, i detentori delle World Series, a Wilmington NC. Anche se non in piena forma, come testimoniano i 17 corridori in base, Ruth tenne gli A’s a due punti in una vittoria di nove inning.

• A Baltimora il 5 aprile, Ruth vinse una partita di esibizione contro i Brooklyn Dodgers. Ruth battè un lungo drive sopra la testa dell’esterno destro dei Dodgers, che prese la palla correndo all’indietro. Dopo che il manager Wilbert Robinson fece l’inferno per la sua giocata troppo superficiale, l’esterno si spostò molto più indietro la volta successiva che Ruth andò a battere, pensando che fosse impossibile che il rookie potesse colpirlo sulla testa. Eppure è esattamente quello che fece Ruth, battendo la palla al di là del difensore per un triplo al Back River Park, che non aveva lo steccato sull’esterno destro. L’outfielder parlò della battuta di Ruth per il resto della sua vita. Il suo nome era Casey Stengel.

La stagione regolare portò molte altre opportunità al diciannovenne Ruth per dimostrare la sua stoffa.

The Year Babe Ruth Hit 104 Home Runs, di Bill Jenkinson (2007)

La prima stagione di Babe

Nel nostro ultimo episodio abbiamo parlato del primo spring training di Babe Ruth come giocatore professionista. Ora seguiamolo, nella sua prima stagione con i Baltimore Orioles del 1914. Gli Orioles erano un team indipendente dell’International League. Il proprietario Jack Dunn si attendeva con ansia una miniera d’oro con l’arrivo di un gran numero di tifosi per vedere il suo nuovo fenomeno lanciatore-battitore, che era stato subito soprannominato il "new babe" di Dunn. Purtroppo, i Terrapins della nuova Federal League, un terza major league, giocavano nella stessa via.

Ruth non deluse, vincendo 14 partite dall’inizio di luglio. Tuttavia, per rimanere solvente, Dunn a malincuore vendette il contratto di Babe ai Boston Red Sox. Il giorno del suo arrivo a Boston, l’11 luglio, Babe giocò e vinse la sua prima partita di MLB, 4 a 3 sui Cleveland Indians. Tuttavia, giocò poco nel mese successivo in quanto i BoSox avevano un eccellente staff. Lo avevano comprato per il futuro, non per il presente. Così lo avevano mandato ai Providence Grays nell’International League, che erano ufficiosamente il top degli affiliati di Boston. Nel suo debutto a Providence il 22 agosto, Ruth lanciò un complete game vincendo contro Rochester mentre colpì due tripli. Il secondo, nel nono, sbarcò a fianco della bandiera su una collina al centro del campo. Stupiti nell’essere testimoni del drive più lungo che avessero mai visto, molti tra la folla (12000 spettatori, e un record) gettarono i loro cappelli di paglia sul campo.

Ruth con i Providence Grays, al centro della foto in piedi

I Grays rimasero bloccati nella battaglia per il pennant con Rochester e Buffalo. Il 5 settembre a Toronto, il diciannovenne, lanciò una one-hit shutout e colpì il suo primo HR professionale, che viaggiò molto oltre il recinto dell’esterno destro. Due giorni dopo, vinse un altro complete game e dopo altri due giorni, un altro. Con un giorno in più di riposo (tre invece di due), iniziò e finì ancora un'altra partita vincente. Due giorni dopo, i Grays fecero visita a Newark per un doubleheader. Ruth lanciò l'intera prima partita, ma perse 2 a 0. In quella serale, entrò come rilievo nel settimo, ma perse di nuovo. I Grays si trovavano ora a mezza partita dietro a Buffalo.

Per nulla affaticato, Babe vinse tre partite nei sei giorni successivi per condurre Providence al pennant. Aveva realizzato una media di oltre uno strikeout a inning nel corso del campionato. Tornò poi a Boston e lanciò ancora in due partite, tra cui una vittoria e complete game sui New York Yankees, con i Red Sox che finirono secondi dietro ai Philadelphia Athletics.

Nella stagione del 1914, Ruth vinse un totale di 31 partite nell’International e American League. E questo nonostante il fatto che avesse lanciato con Boston in luglio e agosto! Come battitore, aveva colpito ciò che era stato proclamato il più lungo HR mai visto in tre città diverse.

The Year Babe Ruth Hit 104 Home Runs, di Bill Jenkinson (2007)

Come Catfish prese il suo soprannome

Jimmy Hunter Catfisch

Jimmy Hunter era cresciuto nelle zone rurali del Nord Carolina. Nel 1964, le sue prodezze come lanciatore, che includevano diversi no-hitters, attirò l'attenzione dello scout dei Kansas City Athletics, Clyde Kluttz, così come di altri scout. Diverse squadre avevano offerto a Hunter un bonus di 50000 dollari per firmare, ma lui chiese di più. Kluttz pensava valesse la pena di fare tutto il possibile per farlo firmare e supplicò il suo capo, il proprietario degli A’s, Charles Finley, di andarlo a vedere lui stesso.

Charles Finley

Finley prese l'aereo e la limousine e si recò a Hertford, North Carolina, (2000 abitanti circa) per vedere lanciare Jimmy in un torneo della scuola superiore. "Ho visto la sua curva e non potevo crederci", disse Finley più tardi. "Era meglio di qualsiasi lanciatore che avessi avuto nel mio club". Charlie visitò la fattoria della famiglia, dove Jimmy si tolse la scarpa per mostrare il piede destro che mancava del mignolo, perso l'inverno precedente per trenta pallini partiti accidentalmente dal fucile del fratello. Nonostante l’acciacco, Finley fece firmare Hunter per un bonus di 75000 $. In cambio, Charlie ricevette due prosciutti dalla famiglia Hunter.

Con il suo occhio acuto per il marketing, Finley aveva ancora una richiesta. Dissi a Jimmy "che dovevamo trovargli un buon soprannome. Guardandomi intorno in questo panorama campestre, mi sono imbattuto in 'Catfish'. Gli ho detto che avremmo detto alla stampa che una notte non era rientrato e che i suoi famigliari lo avevano trovato giù al ruscello con un pesce gatto sdraiato accanto a lui e un altro sulla sua canna. Egli mi guardò e sorrise e disse con quella sua  pronuncia strascicata: "Qualunque cosa lei dica, signor Finley, per me va bene".

Jimmy "Catfish" Hunter ebbe una carriera che lo portò alla Hall of Fame, nel pitching staff degli Oakland A’s, durante il loro percorso di tre consecutivi trionfi nelle World Series. Poi fece lo stesso con gli Yankees, dopo che un arbitrato stabilì che era diventato un free agent nel dicembre del 1974 a causa della violazione di contratto da parte di Finley.

Baseball's Hall of Fame: Cooperstown, Where the Legends Live Forever, di Lowell Reidenbaugh

Cercasi Catcher

Charles "Red" Dooin

Charles "Red" Dooin fu da subito un personaggio interessante fin dai primi giorni del baseball in cui non era molto conosciuto. Giocò come catcher per i Philadelphia Phillies dal 1902 al 1914. Nelle ultime cinque stagioni divenne anche manager. Ecco alcune storie su di lui.

• Nella off-season, Charlie cantava con i Minstrels di Dumont a Philadelphia.

• A Red non piacevano i lanciatori di spitball, da lui accusati di "usare la palla come una sputacchiera". In una partita, mise del disinfettante sulla palla. L’arbitro Thomas Lynch lo avvertì che una ripetizione gli sarebbe costata 50 dollari. Tuttavia, alcuni elogiarono Charlie per "contribuire alla salute e alla decenza".

• Come manager, Dooin spesso litigò con il presidente dei Phillies Horace Fogel sulle trade e la disciplina. Ognuno accusava l'altro di essere "fuori di testa" e di ubriachezza. Charlie vinse la battaglia, quando fu bandito Fogel dalla National League nel 1912 (per aver affermato pubblicamente che gli arbitri favorivano i New York Giants e avessero effettuato delle chiamate ingiuste contro la sua squadra).

• La più famosa stravaganza di Red avvenne nell'aprile del 1912 durante l'annuale serie di pre season dei Phillies con gli Athletics. Egli mise il seguente annuncio sul Philadelphia Press.

WANTED A CATCHER

Il manager Dooin cerca uno o due ricevitori per il club dei Phillies per assicurare la fase di riscaldamento ai numerosi lanciatori della squadra. Dooin ricorda che è una buona occasione per alcuni giovani per "mostrare la merce".

Dooin fu abbastanza impressionato da uno degli intervistati, Ed Irvin, e avrebbe voluto farlo firmare per poi mandarlo nelle minor. Irvin, invece, non era interessato a giocare nelle minor.

Baseball: The Golden Age, by Harold Seymour

Strani Contratti

Interessanti curiosità che coinvolgono insoliti contratti dei giocatori - o addirittura la mancanza di contratto. Niente di nuovo sotto il sole per i giocatori dopo aver firmato lucrativi contratti.

• Quando la National League iniziò nel 1876, Joe Borden fu il lanciatore vincente nella prima partita per i Boston Red Caps. Aveva anche lanciato un no-hitter nella stagione precedente per Philadelphia. Ciò portò Borden a chiamare se stesso "Josephus the Phenomenal". Il proprietario dei Boston premiò Josephus con un contratto fenomenale di tre anni a 2000 $ a stagione, una cifra incredibile a quel tempo. Ma, Borden non fu all'altezza delle aspettative. Come risultato, faceva il giardiniere sul ballpark per guadagnarsi il suo stipendio. Insoddisfatti di pagare 2000 dollari per una stagione ad un giardiniere, la direzione di Boston gli versò un importo forfettario per andare via. La sua carriera era finita a 22 anni.

Joe Borden

• Il giorno finale della stagione 1892, il ventiduenne Bumpus Jones entrò nella clubhouse dei Cincinnati Reds e disse al manager Charles Comiskey (sì, l'omonimo del Comiskey Park) che voleva lanciare nelle big leagues. Comiskey decise di dargli una possibilità quel giorno contro i Pittsburgh Pirates. Così che cosa ha fatto Bumpus? Lanciò un no-hitter - l'unico giocatore a farlo senza aver firmato un contratto! Egli è anche il solo pitcher a lanciare una partita senza valide nella sua prima apparizione in Major League (Bobo Holloman lanciò un no-hitter nel suo primo start in  MLB nel 1953, ma era già apparso come rilievo). Sfortunatamente, Bumpus non fece molto di più dopo che ebbe firmato un contratto per la stagione successiva. Vinse solo una partita nel 1893 per i Reds e i New York Giants. Concluse la sua carriera nelle leghe minori.

Bumpus Jones

• I Cleveland Spiders del 1899 sono stati una delle peggiori squadre nella storia del baseball, vincendo solo 20 partite, mentre ne persero 134. Finirono con un record di 84 partite dalla prima. Il pubblico di casa era così esiguo che gli Spiders giocarono le ultime 35 partite in trasferta. Il giorno finale della stagione a Cincinnati, gli Spiders iniziarono con un lanciatore locale dilettante di nome Eddie Kolb che era impiegato in un negozio di tabacchi. La sua retribuzione? Una scatola di sigari. Come al solito, Cleveland perse, 19-3.

Cleveland Spiders

• Passando a tempi più recenti, gli Houston Astros impiegarono negli anni 1985-1986 un lanciatore di rilievo di nome Charlie Kerfeld che indossava il # 37. Prima dell'inizio della stagione 1987, venendo a conoscenza che il compagno lanciatore Jim Deshaies avrebbe preso 100000 $, Charlie insistette sul fatto che gli fosse pagato uno stipendio di 110037.37 $ e 37 scatole di Jell-O (famosa marca di budini alla gelatina). Costantemente a combattere una battaglia persa con il suo peso, Charlie vinse solo 18 partite e le ultime nel 1990.

Baseball's Most Wanted, di Floyd Conner

Un K diventa quasi un HR

25 aprile 1970: Earl Wilson dei Detroit fece quasi il giro delle basi dopo aver sventolato contro i Twins a Minnesota.

• Con nessuno sulle basi, Wilson andò strikeout alla fine del settimo inning.

• Il coach di terza dei Tigers, Grover Resinger, notò che il catcher Paul Ratliff aveva preso il lancio dopo che aveva toccato terra. E invece di toccare Wilson, come è richiesto dal regolamento, Ratliff fece rotolare la palla sul retro del monte.

• Resinger sollecitò Wilson a correre in prima. Poiché la maggior parte dei Twins erano entrati nel dugout, Wilson continuò a correre intorno alle basi e si avviò verso casa base.

• L’esterno Brant Alyea finalmente recuperò la palla e la tirò all’interbase Leo Cardenas che copriva il piatto a fianco di Ratliff.

• Quando Wilson cercò di tornare in terza, venne aggiunto da Alyea che lo toccò prendendo l’assistenza di Cardenas.

Nello score venne indicato uno strikeout per il lanciatore con il battitore eliminato per la via 7-6-7.

The Rules and Lore of Baseball, di Rich Marazzi

L’errore di "The Brat"

Venerdì 24 luglio del 1953 al Connie Mack Stadium di Philadelphia

Eddie Stanky (soprannominato "The Brat"), manager dei St. Louis Cardinals, nella partita disputatasi il venerdì sera del 24 luglio 1953 contro i Phillies incorse nell’errore più marchiano della sua carriera battendo fuori turno nel lineup che aveva fatto lui stesso! Tutto successe nel primo inning e Stanky nel fare il suo ordine di battuta aveva stabilito che lui sarebbe stato il leadoff, Solly Hemus il secondo e Stan Musial terzo, e lo appese sul muro del dugout. Ma la sua penna, o la sua mente, sbandarono per un momento e lui preparò le copie dell'ordine di battuta diverse da quelle che aveva messo nel dugout consegnandole al manager di Philadelphia, Steve O'Neill, e agli arbitri. Nelle copie che Stanky aveva consegnato, Hemus batteva per primo e lui per secondo. Quando il gioco iniziò, Stanky andò al piatto e finì strikeout. Poi Hemus mise a segno un singolo. Come Musial raggiunse il piatto, O'Neill uscì dal dugout e presentò la sua copia dell'ordine di battuta all'arbitro. Era accaduto, Stanky aveva commesso un errore madornale. Nessuno era sicuro se fosse Stanky il giocatore o Stanky il manager. Ma non faceva alcuna differenza. Hemus era "out", con la perdita di un singolo ...

Il seguito del gioco: Musial rubò casa base per i Cards nel sesto inning segnando il solo punto nella sconfitta subita per 2 a 1.

Sabato 25 luglio 1953 sui giornali c'era scritto:

AUTO MULTA A STANKY DI 50 $ - Eddie Stanky, manager dei St. Louis Cardinals, si è multato di 50 $ per aver commesso un errore nell’ordine di battuta lo scorso venerdì notte contro i Philadelphia Phillies. I soldi andranno nel fondo della squadra. Questa è una cosa che i giocatori con i loro sfottò  non dimenticheranno negli anni a venire e per cui sarà probabilmente ricordato Stanky in tutto il circuito.

Il recupero dei Red Sox

Il 18 giugno del 1961, gli Washington Senators segnarono cinque punti nella parte alta del nono e presero il vantaggio per condurre 12 a 5 nella prima partita del doubleheader al Fenway Park. Nella parte bassa dell’inning, lo starter dei Senators Carl Mathias eliminò in prima Vic Wertz su un groundout. Poi le cose diventarono difficili.

• Don Buddin colpì un singolo all’eterno destro.

• Billy Harrell, entrato come pinch hitter per il lanciatore Ted Wills, andò strikeout. Due eliminati per i Senators con un vantaggio di sette punti.

• Singolo di Chuck Schilling e Buddin andò in seconda.

• Singolo di Carroll Hardy all’esterno centro, Buddin segnò e Schilling andò in terza: 12 a 6.

• Base su ball a Gary Geiger e basi piene.

• Il manager di Washington, Mickey Vernon, sostituì Mathias con il destro DaveSisler.

• Base su ball a Jackie Jensen e nuovo punto: 12 a 7.

• Base su ball a Frank Malzone, e Hardy a punto: 12 a 8.

• Jim Pagliaroni colpì un grand slam sul Green Monster per pareggiare la partita.

• Vic Wertz, in battuta per la seconda volta nell’inning, andò in base su ball.

• Marty Kutyna sostituì Sisler.

• Singolo di Buddin sull’esterno destro, e Wertz si fermò in 2a. Pete Runnels entrò come pinch runner per Wertz.

• Russ Nixon, che sostituì Harrell, colpì un singolo a destra. Runnels segnò il punto vincente.

I Red Sox segnarono 8 punti, con due out per vincere 13 a 12.

Attrazione fatale

Nel 1949, il ventinovenne Eddie Waitkus stava giocando il miglior inizio di stagione della sua carriera. Dopo 54 partite, il battitore mancino batteva .306 per i Philadelphia Phillies ed era in testa nel ballottaggio dell’All Star per la prima base. Il 14 giugno, i Phillies andarono a Chicago per iniziare una serie contro i Cubs, la squadra con cui aveva inizialmente firmato Waitkus nel 1939. Dopo aver prestato servizio nella Seconda Guerra Mondiale, Eddie giocò tre stagioni complete per i Cubs, prima di essere ceduto ai Philadelphia nel mese di dicembre 1948.

Eddie Waitkus

Waitkus era ignaro di aver attirato l'attenzione di una ragazza di Chicago di nome Ruth Ann Steinhagen. A 16 anni, aveva cominciato a frequentare le partite al Wrigley Field e divenne ossessionata dal prima base della squadra di casa. Aveva raccolto nella sua camera da letto centinaia di immagini e ritagli di giornale e costruito un santuario dedicato a lui. I genitori di Ruth la mandarono da uno psichiatra senza alcun risultato. Quando Eddie venne scambiato, la ragazza di 18 anni, piangeva e diceva che non voleva vivere. Quando i Phillies giunsero nella Windy City nel giugno successivo, Ruth decise che era ora di incontrare Eddie.

Il 14 giugno i Phillies sconfissero 9 a 2 i Cubs e Waitkus con il suo compagno di stanza Russ Meyer e altri giocatori andarono a cena. Quando verso le 23 e 45 Meyer tornò nella loro stanza all’Edgewater Beach Hotel, trovò un biglietto indirizzato a Waitkus da parte di "Ruth Ann Burns" che diceva che voleva vederlo nella stanza 1297. Quando Eddie arrivò pochi minuti dopo, Meyer gli diede il biglietto. Ironia della sorte, Eddie aveva conosciuto una donna di nome Ruth Ann e pensò che il biglietto fosse suo. Così andò nella camera. Quando Ruth Ann Steinhagen aprì la porta, lei gli disse che la scrivente del biglietto era uscita un momento e lo invitò ad entrare e Waitkus si sedette. Steinhagen andò verso l'armadio, tirò fuori un fucile calibro 22, e gli sparò al petto, affermando che se lei non poteva averlo, nessuno poteva averlo. Poi chiamò la reception e disse ciò che aveva fatto. Senza quella chiamata, Eddie sarebbe indubbiamente morto dissanguato.

Ruth Ann Steinhagen

In base all’identificazione di Waitkus dal suo letto d'ospedale, Steinhagen venne accusata, il 30 giugno, del tentato omicidio. Disse che "non era sicura" del perché avesse sparato a Waitkus, aggiungendo "Non sono davvero dispiaciuta. Mi dispiace che Eddie abbia dovuto soffrire tanto, ma l'ho dovuto fare per alleviare la tensione e sono stata oppressa dal passato nelle ultime due settimane". Una giuria la trovò legalmente insana, e venne internata in un istituto mentale. Dopo aver ricevuto trattamenti shock, fu rilasciata ad aprile del 1952, meno di tre anni dopo la sparatoria.

Waitkus subì quattro operazioni, prima di andare a Clearwater, in Florida, per la riabilitazione. Sorprendentemente, ritornò per la stagione del 1950, colpendo .284 e segnando 102 punti aiutando i Phillies a vincere il loro primo pennant dal 1915. Eddie giocò con Philadelphia nel 1953, poi andò a Baltimora per un anno e mezzo prima di terminare la sua carriera con i Phillies nella seconda parte del 1955.

Psicologicamente dopo la sparatoria, Eddie cambiò moltissimo e dall'essere socievole e alla mano, che tutti conoscevano, divenne un uomo solitario e diffidente. Dopo il suo ritiro, venne curato per alcolismo. Morì nel 1972 all'età di 53 anni.

Dare la colpa a Early?

Joe DiMaggio si ritirò all'età di 36 anni, alla fine della stagione 1951. La colpa è da attribuirsi a Early Wynn?

Joe DiMaggio

DiMaggio raccontò a Art Rosenbaum, in un articolo del 1963 di Baseball Digest, che:

• Egli [Wynn] aveva scoperto che non era più in grado di colpire la fastball alta interna. "Dopo che mi sono rotto la clavicola sinistra, non ero in grado di muovere il mio braccio sinistro abbastanza in alto per essere pronto per il lancio stretto ...".

"Non l’ho detto a nessuno, nemmeno al nostro allenatore, che non potevo fare il giro completo. Ho sperato di poter mantenere il segreto ... Beh, Wynn ne ha lanciata una e poi un'altra e un'altra ancora. Non potevo stare lì, e vedere il mio swing che si logorava. Vi dico, non ho aspettato più di una settimana per decidere di lasciare l’American League".

Early Wynn

• Joe ha avuto una storia di infortuni. In realtà, egli aveva avuto un infortunio quando fu acquistato dagli Yankees dai San Francisco Seals. Aveva il ginocchio con la cartilagine indebolita, che si era inceppato mentre entrava in un'automobile.

• I medici nel 1935 non operavano molto sulle ginocchia. "Il mio medico ha detto che ero abbastanza giovane per guarire da solo. Ancora oggi il ginocchio mi fa male quando mi giro troppo".

• "The Yankee Clipper" fu particolarmente tormentato dai problemi fisici, quando tornò dalla seconda guerra mondiale. Soffriva di speroni ossei al tallone, ulcera, artrite e uno strappo muscolare. Joe disse che era tentato di ritirarsi dopo la stagione del 1950.

"Casey Stengel aveva deciso di mettere Hank Bauer all’esterno centro e me in prima base ... Il team doveva avere la massima potenza in battuta. Così ho accettato. Ho lavorato per una settimana in prima base, imparando i giochi e la presa sui forti grounders. Poi ero pronto. Quel giorno ho realizzato 13 chances ... Un giorno era abbastanza. Poi mi hanno chiesto se mi sarebbe piaciuto giocare ancora all’esterno centro e io gli ho detto che non importava. Nessuno avrebbe mai potuto convincermi che la prima era il rifugio di un vecchio ... Per me, l’esterno centro era un dovere, finché un giorno, in prima il mio ginocchio ha ceduto e ho rovinato un’intera stagione in battuta. Volevo andare in pensione alla fine dell'anno, ma ero convinto di rimanere un'altra stagione".

"Ecco cos'è successo: stavo sventolando bene come sempre, ho pensato, ma tutto all'improvviso finiva in pop up ... Ho finalmente capito che ogni volta che giravo, il ginocchio sinistro sarebbe collassato e avrei colpito il lancio sotto. Così che un giorno in prima mi ha aiutato a decidere sulla fine della mia carriera".

 
Conoscere le regole!

Ecco alcune situazioni interessanti create dalle regole del gioco o dall'ignoranza di tali norme.

• L’11 luglio 1919, Bill Rariden, catcher dei Cincinnati Reds, colpì uno strano HR nel primo inning di una partita al Braves Field di Boston. Il ragazzo del tabellone segnapunti si era dimenticato di chiudere una delle aperture che servono per inserire il numero sull’inning. La battuta di Rariden attraversò l'apertura. Secondo le regole in vigore al momento, il battitore poteva continuare a correre fino a quando la palla non fosse stata recuperata o avesse raggiunto il piatto di casa base. Se la stessa situazione si fosse verificata oggi, al battitore sarebbe stato assegnato solo un doppio per regola.

Bill Rariden

Il tabellone segnapunti del Braves Field

• In una partita del 1934 tra i Boston Braves e i Brooklyn Dodgers, un battitore dei Braves mise a segno un singolo. Quando il catcher dei Dodgers, Ray Berres, ricevette la palla, la tirò al prima base Johnny McCarthy: "Buttala fuori, John. E' bagnata". McCarthy tirò la palla nel dugout. L'unico problema era che Berres si era dimenticato di chiedere tempo. Così gli arbitri avanzarono il corridore di due basi perché la palla viva era andata in panchina.

Ray Berres

• Quando Eddie Stanky era il manager dei Chicago White Sox (1966-1968), aveva insegnato al suo terza base, Pete Ward, di fare un bel trucco. Quando un avversario tentava di segnare dalla seconda su una valida, Ward avrebbe dovuto muoversi sul percorso del corridore, per poi farsi da parte appena prima che il corridore lo raggiungesse. Anche se non c’era alcun contatto, il corridore avrebbe dovuto rompere il passo quel tanto che bastava per dare agli esterni di Chicago la possibilità di inchiodarlo a casa. Gli umpires finalmente cominciarono a capire lo stratagemma di Ward e chiamarono diverse volte l'ostruzione fino a quando  Stanky smise di applicarlo.

Pete Ward

The Rules and Lore of Baseball, Rich Marazzi

Proteggi gli occhi, cara!

Earl Weaver dei Baltimore Orioles è stato uno dei primi manager ad affidarsi pesantemente alle statistiche quando si prendevano delle decisioni durante le partite. Dal 1977 al 1982, lo statistico della squadra, Charles Steinberg, preparò le schede per Earl su cui faceva riferimento durante le gare.

Earl Weaver

Un uso particolarmente efficace del lavoro di Steinberg si è verificato durante la prima partita del 1979 dell’ALCS contro gli Angels. John Montague si riscaldava nel bullpen in fondo al decimo con il punteggio in parità 3-3. Poiché il rilievo destro era stato acquisito dai Seattle a fine stagione, Earl non aveva una statistica su di lui. Così chiamò Steinberg in tribuna stampa e gli chiese di cercare le statistiche di Montague. Weaver spedì sua figlia, assistente allo stadio, a prendere la statistica di Steinberg. Si precipitò giù attraverso la clubhouse degli Orioles incontrando Jim Palmer nudo (lei si scoprì gli occhi!) per dare la scheda a suo padre. Vedendo che John Lowenstein aveva umiliato Montague, Earl inserì Lowenstein come pinch hitter. John rispose con un walk-off homer da tre punti.

Charles Steinberg

Steinberg non era il classico statistico. Aveva iniziato a lavorare per gli Orioles al liceo. Ha conseguito il dottorato presso la scuola dentale dell’University of Maryland nel 1984 e servì come dentista gli Orioles pur continuando a lavorare negli uffici della squadra. Fu uomo della rinascita, e creò il primo reparto di produzione video per il club e il primo servizio clienti. Steinberg ha vinto un Emmy Award per la sua produzione televisiva della storia dei Padres campioni della NL del 1998, e il Telly Award per il suo video sugli Orioles del 1989. È apparso anche anche in "Fever Pitch", il film che ha rappresentato la vittoria delle World Series del 2004 dei Red Sox, dopo 86 anni.

Nel novembre del 2007, i Los Angeles Dodgers assunsero Steinberg come loro chief marketing officer, pur continuando a fargli fare il dentista.

 
Ordine di battuta stravagante

• Nel 1930, il manager Casey Stengel chiese ai fans dei Brooklyn Dodgers di stilare ognuno il proprio lineup.

• Nel 1972, con i Detroit Tigers in caduta, Billy Martin tirò fuori da un cappello i nomi dei giocatori per stilare il suo ordine di battuta per la prima gara di un doubleheader contro i Cleveland Indians. Con il suo lineup casuale vinse 3 a 2. Egli tornò al suo solito ordine battuta nella seconda partita e perse 9 a 2.

Billy Martin

• Il 3 maggio del 1989, il manager dei Red Sox Joe Morgan compilò il suo lineup pensando che il partente degli  White Sox, Shawn Hillegas, fosse un mancino. Il giornalista e annunciatore dei Boston Joe Castiglione chiese a Morgan poco prima che iniziasse il pre-partita perché il battitore destro Rick Cerone stava giocando al posto del mancino Rich Gedman. Morgan rispose che Hillegas era un mancino. Quando Castiglione lo informò che era davvero un destro, Morgan rispose: "Uh oh, mi **** ed up". Cerone fece apparire Morgan come un genio per aver colpito una fuoricampo da tre punti contro Hillegas e vincere la partita.

• Nel 2003, il manager degli Arizona Bob Brenly usò 140 formazioni diverse nelle prime 155 partite. Il suo armeggiare non lo aiutò molto, con i Diamondbacks che finirono a 16 partite e 1/2 dalla prima.

Bob Brenly

"Between the Lines", di Steve Wulf, ESPN the Magazine

Giornata storica al Polo Grounds

I 12000 tifosi che parteciparono sabato 13 maggio del 1911 alla partita tra i New York Giants e i St. Louis Cardinals al Polo Grounds videro i loro eroi della città natale realizzare due record che resistono ancora oggi.

• I Giants realizzarono un record di 10 punti nella parte bassa del primo inning prima che fosse effettuato il primo out. New York segnò un totale di 13 punti nell’inning con sei realizzati dal prima base Fred Merkle.

Fred Merkle

• Con i Giants avanti, il manager John McGraw sostituì il suo asso Christy Mathewson nella parte alta del secondo con Rube Marquard. Rube mise strikeout 14 uomini in otto inning, che è un record per un rilievo. Secondo le regole dello score del tempo, a Christy fu accreditata la vittoria in quanto i partenti non dovevano lanciare un minimo di cinque inning perché gli fosse assegnata la vittoria.

Rube Marquard

Baseball Bits, di Dan Schlossberg

All’esterno sinistro, come si chiama?

Casey Stengel è rimasto famoso per aver massacrato la lingua inglese. Quando chiesero a Casey del suo lineup, durante lo spring training del 1962 nel primo anno dell’espansione dei New York Mets, fece uno dei suoi tortuosi monologhi. Dopo aver rivelato i nomi di alcuni dei suoi titolari, continuò:

Casey Stengel

"E all’esterno sinistro abbiamo un uomo splendido, e sa come esserlo. Lui è stato in giro, e gira la mazza in campo sinistro, e sa cosa fare. Ha una grande famiglia, e vuole provvedere a loro, e lui è un eccezionale bel giocatore, il tizio in campo a sinistra. Si può essere certi che sarà pronto quando la campana suona - e questo è il suo nome, Bell".

E, ovviamente, Casey aveva preso un po' di tempo prima di ricordarsi il nome di Gus Bell, che aveva appena finito di giocare nove anni buoni con i Cincinnati Reds. E la sua "grande famiglia" includeva il figlio Buddy, che avrebbe giocato nella major dal 1972 al 1989, soprattutto in terza base, e allenato tre squadre diverse. Anche il figlio di Buddy, David giocò con alcune squadre dal 1995 al 2006, e un altro figlio, Mike, giocò brevemente con i Cincinnati nel 2000.

Gus Bell