|
Nel gioco del baseball, il trucco della palla nascosta è una giocata in cui la difesa inganna il corridore circa la posizione della palla, nel tentativo di eliminare il corridore per toccata. Il trucco della palla nascosta può avere due letture: E' una mossa che va contro ogni senso di sportività. Oppure, è una mossa intelligente per sfruttare il passo falso di un avversario o un errore di giudizio. E' stato effettuato sui diamanti delle Major Leagues, nelle partite delle high school, fino ai campionati amatoriali. A livello di Major League il trucco della palla nascosta è raro come una no-hitter. Sin dalla nascita della National League nel 1876, sono stati lanciati solo 281 no-no nella storia del baseball. Alcuni dicono che il trucco della palla nascosta è stato eseguito meno di 300 volte in 137 anni di Major League Baseball. Un difensore può utilizzare il trucco della palla nascosta quando un corridore è in base. Esistono delle varianti della giocata: tutte però coinvolgono un difensore in possesso della palla senza che il corridore ne sia a conoscenza, in attesa che questi si stacchi dalla base, e poterlo eliminare per toccata. Il pitcher deve essere completamente fuori e lontano dalla pedana di lancio. Nel baseball professionistico, ai sensi della regola 8.05 (i), viene chiamato balk quando il lanciatore è in piedi a cavallo o a contatto della pedana senza palla. Dopo un foul ball, battitore colpito, o chiamata di tempo, il gioco non riprende fino a quando il lanciatore non è sul monte di lancio a contatto della pedana in possesso della palla, gli interni non possono usare questi tempi per realizzare il trucco della palla nascosta. Perchè il trucco funzioni, il difensore (generalmente un interno) deve essere in possesso della palla, mentre la palla è viva in gioco, e un corridore non deve rendersi conto che il difensore ce l'ha. La variazione del trucco comprende anche la finta di un tiro al lanciatore, una volta che l'interno ha la palla, mentre attende in piedi nella sua posizione il corridore distratto. Le variazioni riguardano palle nascoste nel guanto o altrove. Almeno un giocatore ha ottenuto il successo con la tattica di non nascondere la palla né di aspettare: una delle variazioni implica che il difensore, dopo aver ricevuto un tiro alla sua base, mimi un tiro per poi ritoccare un corridore molto rapidamente, sulla mano o sul piede fuori dalla base dopo un rientro. Il prima base può tentare il gioco dopo che un lanciatore, nel tentativo di pickoff, tira in prima. Il difensore di prima poi finge il tiro di ritorno al lanciatore, tenendo la palla nel guanto, e quando il corridore lascia la base, tocca il corridore. L'ex prima base, Dave Bergman, effettuò questa giocata in più occasioni. Il seconda base potrebbe tentare un gioco simile dopo una rubata di successo della seconda, appena ricevuto il tiro dal ricevitore. L'ex seconda base Marty Barrett eseguì il trucco con successo più di una volta. Dopo che un corridore raggiungeva la seconda base su una palla battuta in campo esterno, e dopo aver ricevuto la palla dall'esterno, simulava un tiro al lanciatore, pur mantenendo la palla. Per facilitare l'inganno, Barrett prendeva il tiro con le spalle al corridore e posizionava la palla tra il retro del suo guanto e una delle sue dita: così, mostrava il suo guanto al corridore senza la palla, il che suggeriva che non ce l'aveva. Altri giocatori nascondevano la palla sotto l'ascella. L'ex terza base Matt Williams usava una tecnica diversa. In più di una occasione, chiedeva al corridore di scendere dalla base per poterla pulire dallo sporco, poi toccava il corridore quando il corridore acconsentiva e si staccava. Questo funzionò due volte. Con i Giants nel 1994, Williams fece finta di dare la palla al lanciatore Dave Burba, poi tornò nella sua posizione e chiese al corridore, il rookie dei Dodgers Rafael Bournigal, se "poteva pulire la base". Il corridore gentilmente si fece da parte, e Williams immediatamente glielo fece rimpiangere. "L'intento non era quello di mettere in imbarazzo nessuno o di prendersela con nessuno", disse Williams dopo aver ripetuto il trucco contro il rookie dei Royals Jed Hansen tre anni dopo, "Ma si vuole vincere, e avevamo bisogno di vincere quella partita". Anche l'ex terza base Mike Lowell mise in pratica il trucco due volte, ogni volta dopo un tiro dal campo esterno. La chiave del successo di Lowell era la recita, il posizionamento e l'attesa: agiva come se nulla fosse, in piedi fuori dal sacco, ma non troppo lontano da esso, e attendeva, almeno 10 secondi, fino a quando il corridore in terza faceva qualche passo. La palla nascosta di Lowell fu messa in atto il 10 agosto 2005, quando, come Florida Marlins, catturò Luis Terrero degli Arizona Diamondback, con il rilievo Todd Jones sul monte. Lowell aveva anche eliminato Brian Schneider dei Montreal Expos nel 2004. "Ho guardato in prima per vedere se Tony Clark era pronto per partire, poi ho guardato in terza base", racconta Lowell, "Entrambi i ragazzi avevano la testa verso il basso e così ho tenuto la palla per vedere cosa sarebbe successo". Nonostante l'assenza di qualsiasi segnale di Lowell, Todd Jones - che disse di aver visto questa giocata nel 1986, quando era al liceo - comprese quello che il suo compagno di squadra stava per fare. "Quando non ho avuto la palla di ritorno, ho capito il processo di eliminazione", racconta Jones, "Ho fatto appena un giro attorno al monte e ho cercato di guadagnare tempo. Ero a corto di cose da fare. Mi sono toccato le dita dei piedi". Proprio quando Jones si stava preparando a rinunciare alla sciarada, Terrero si staccò dalla terza base. Lowell si avvicinò lento e toccò il corridore stordito, che venne subito chiamato out dall'arbitro di terza base, Ed Rapuano, facendo esplodere in un boato di approvazione la folla di 20443 tifosi. Mike Lowell elimina Luis Terrero con il trucco della palla nascosta L'8 giugno 2007, l'interbase Julio Lugo dei Boston Red Sox catturò Alberto Callaspo degli Arizona Diamondbacks. Ma, il terza base Lowell, compagno di squadra di Lugo, sostenne che non era un vero trucco della palla nascosta in quanto il lanciatore aveva effettuato la maggior parte del lavoro di inganno perchè la giocata andasse a buon fine. Prima che Lugo eliminasse Callaspo, Lowell rivendicò l'ultimo successo del trucco della palla nascosta mantenendo quel record per otto anni esatti. Evan Longoria Nell'ultimo trucco della palla nascosta che ha avuto successo, Tampa Bay alla fine perse a Los Angeles, 5-0, ma non prima che Evan Longoria, terza base di Rays, effettuasse nel quarto inning la prodezza su un imbarazzato Juan Uribe il 10 agosto 2013 - esattamente otto anni dopo Mike Lowell. Il breve incontro di Uribe con la palla nascosta avvenne con le basi cariche e nessun out. A.J. Ellis colpì una volata al centro campo, Andre Ethier effettuò il pesta e corri andando a segnare, Uribe corse in terza e Skip Schumaker raggiunse la seconda. Il prima base di Tampa (ed ex Dodger) James Loney tagliò sul monte il tiro dell'esterno centro Wil Myers, e tirò all'interbase Yunel Escobar, che a sua volta tirò la palla al terza base Longoria in piedi parecchi metri dietro la terza base, fuori dalla vista di Uribe. Longoria se ne stette dietro il sacchetto con fare annoiato e calciando la terra rossa per diversi secondi prima che si presentasse la sua chance. "Stavo guardando, e non sapevo cosa fare per fermarlo", disse il lanciatore dei Dodgers, Zack Greinke, che era nell'on deck, "Non volevo urlare a Uribe, perché poteva staccarsi dal sacchetto di terza. Non sapevo cosa fare. Appena alzò il piede per un decimo di secondo, Longoria era pronto a toccarlo". Come Uribe spostò il peso staccando il piede dal sacchetto di terza base, Longoria furtivamente da dietro schiaffeggiò la coscia di Uribe con guanto e palla. Longoria guardò da sopra la spalla l'arbitro Angel Hernandez, che chiamò out Uribe per un doppio gioco 8-3-6-5. Dopo la partita i compagni di squadra di Uribe gli fecero trovare nello spogliatoio una scarpa da baseball legata con del nastro ad una base. Due fotogrammi dell'eliminazione di Juan Uribe da parte di Evan Longoria sotto gli occhi dell'arbitro di terza Angel Hernandez che chiama l'out. Anche il coach di terza dei Dodgers, Tim Wallach, non si è accorto del trucco Il prima base dei Dodgers, Adrian Gonzalez, a sinistra, con Juan Uribe, vittima della palla nascosta dei Rays, mentre gli regala la base con la scarpa legata con del nastro
Il terza base Bill Coughlin ha la fama di essere stato il maestro del trucco della palla nascosta. Anche se non verificato, Coughlin la mise in pratica con successo sette volte. La prima volta successe il 12 maggio del 1905 contro Hobe Ferris dei Boston Red Sox. Lo ripetè di nuovo il 3 settembre 1906, eliminando George Stone nel primo inning. Nel primo inning di Gara 2 delle World Series del 1907, Coughlin eliminò Jimmy Slagle con il trucco della palla nascosta, l'unico nella storia delle World Series fino a quando Dick Groat dei St. Louis Cardinals lo mise in pratica su Mickey Mantle dei New York Yankees nel terzo inning di Gara 4 delle World Series del 1964. Il trucco della palla nascosta iniziò dalla seconda base Germany Schaefer a Coughlin in terza. Willie Kamm Willie Kamm è stato considerato un altro maestro del trucco della palla nascosta. Il 30 aprile 1929, in una partita contro i Cleveland Indians, Kamm fu coinvolto in un raro triplo gioco che contemplò il trucco della palla nascosta. Gli Indians avevano corridori in prima e seconda base quando Carl Lind colpì un groundout sull'interbase. Johnny Hodapp, che era in seconda base, cercò di segnare ma fu catturato in ballerina tra terza e casa base. Charlie Jamieson avanzò in terza. Kamm recuperò la palla e toccò entrambi i corridori, al che l'arbitro eliminò Hodapp. Kamm poi nascose la palla sotto il braccio e attese che Jamieson facesse un passo fuori dalla base. Quando lo fece, Kamm lo toccò per completare il triplo gioco. Everth Cabrera (# 2) mentre tocca Pablo Sandoval con il trucco della palla nascosta, non convalidata perchè subito dopo la conquista della seconda base c'era stata la chiamata di tempo del corridore all'arbitro di seconda Il 12 luglio del 2013, l'interbase dei San Diego Padres, Everth Cabrera, tentò di eseguire il trucco della palla nascosta su Pablo Sandoval dei San Francisco Giants dopo che questi aveva colpito un doppio. Quando il lanciatore Sean O'Sullivan stava per andare sul monte, Sandoval prese il suo vantaggio, e Cabrera lo toccò con la palla nel guanto. Ma, Sandoval aveva chiesto e ottenuto tempo dall'arbitro di seconda base, Laz Diaz, subito dopo il doppio. Poichè O'Sullivan non aveva assunto la sua posizione sulla pedana di lancio con la palla, l'arbitro di casa base opportunamente non chiamò "Play" e l'eliminazione di Sandoval da parte di Cabrera non poteva essere legale. L'Umpire Ejection Fantasy League spiega che questo è il motivo per cui il trucco della palla nascosta non può mai essere eseguito dopo una valida, visita sul monte o altro evento in cui si chiama "tempo": per mettere la palla in gioco, il lanciatore deve posizionarsi in possesso della palla a contatto della pedana e se il lanciatore è senza palla, è un balk secondo la regola 8,05 (i). Il tentativo di Cabrera ricorda uno simile fatto dall'interbase dei Philadelphia Steve Jeltz nel 1986. Lui aveva la palla, la mostrò all'arbitro di seconda, e toccò il corridore, Curt Ford dei St. Louis Cardinals, fuori dalla seconda base. L'unico problema era che il catcher dei Phillies John Russell, ignaro di ciò che stava accadendo sul diamante, chiese tempo all'arbitro di casa base John McSherry che glielo concesse proprio mentre l'interbase andava a toccare il corridore. Poichè la palla non era più in gioco nel momento che Jeltz toccava Ford, il corridore, come Sandoval, non potè essere eliminato. Nel 1968, l'arbitro Emmitt Ashford si intromise in un tentativo di palla nascosta, inconsapevolmente chiamando tempo - di sua spontanea volontà, non perché qualcuno glielo avesse chiesto - proprio quando il prima base degli Orioles Boog Powell stava per prendere Joe Pepitone, degli Yankees, fuori dal sacchetto. Interrogato dagli Orioles arrabbiati per la sua chiamata, disse: "Boog nel prendere la palla e si era dimenticato di chiamare tempo. Stavo solo cercando di essere utile". Sul lato opposto, Ozzie Guillen e Jack Martin sono gli unici giocatori ad essere stati eliminati con il trucco della palla nascosta tre volte nella loro carriera.
|
Il Commissioner of Baseball è il capo esecutivo della Major League Baseball e delle loro associate Minor League - Una costellazione di league e club conosciuti come il "baseball organizzato". Sotto la direzione del Commissioner, l'Ufficio del Commissioner of Baseball assume e mantiene le squadre degli umpire, tratta la vendita e il commercio dei beni e dei servizi offerti dalla MLB, le maestranze e i contratti televisivi. Il Commissioner è scelto da una votazione dei proprietari delle squadre. L'attuale Commissioner è Bud Selig, che è in carica dal 1998. Selig agì come Commissioner di fatto sotto il titolo di "Chairman of the Executive Council" dal 1992 al 1998, quando l'ufficio del Commissioner era vacante. Il titolo di "Commissioner", che è un titolo ora applicato ai capi di diverse altre major league sportive, nonché del baseball, deriva dal suo precedente ufficio, la National Commission. La National Commission era il corpo dirigente del baseball professionistico a partire dal National Agreement del 1903, che instaurò la pace tra la National League e l'American League. Era costituito da tre membri: i due presidenti delle League e un presidente della Commission, le cui responsabilità principali erano di presiedere le riunioni e di mediare le controversie. Storia dei Commissioner Kenesaw Mountain Landis (1920-1944) Dopo il Black Sox Scandal, forse il peggiore di una serie di incidenti del primo decennio del '900 che mise in pericolo l'integrità delle partite – i proprietari dei team decisero nel 1920 di riformare la National Commission con un inserimento di uomini non del baseball. Elessero il giudice federale Kenesaw Mountain Landis, un fervente appassionato di baseball, come presidente della Commission riformata. Il primo atto di Landis fu quello di affrontare lo scandalo Black Sox. Gli otto giocatori sospettati di coinvolgimento nella truffa furono assolti, tra cui Buck Weaver e la superstar Shoeless Joe Jackson. Ma, Landis espulse a vita tutti dal baseball. Spiegò che, anche se i giocatori erano stati tutti assolti in tribunale, a nessuno di loro poteva essere permesso di rientrare a giocare prima che la loro immagine fosse riabilitata verso il pubblico. Nel corso degli anni, trattò duramente tutti tutti quelli la cui colpa era stata di aver venduto singole partite, frequentato i giocatori d'azzardo o impegnati in azioni che offuscavano l'immagine del gioco. Tra gli altri banditi dal gioco ci furono i giocatori dei New York Giants Phil Douglas e Jimmy O'Connell, il lanciatore dei Philadelphia Gene Paulette, il manager dei Giants Cozy Dolan, e nel 1943 il proprietario dei Phillies William D. Cox. Formalizzò inoltre l'esilio non ufficiale di Hal Chase e Heinie Zimmerman. Nel 1921, bandì l'esterno centro dei Giants Benny Kauff, anche se fu assolto dall'accusa di coinvolgimento in un giro di furti d'auto. Ma, Landis era convinto che Kauff fosse colpevole e sostenne che i giocatori dalla "reputazione e dal carattere sgradevole" non avevano posto nel baseball. I proprietari avevano sperato che Landis si ritirasse in buon ordine da capo titolare del baseball. Invece, Landis governò il baseball con mano di ferro per i successivi 25 anni. Istituì fieramente l'indipendente Commissioner's Office che avrebbe spesso continuato a lottare con i giocatori e i miserabili proprietari sulle decisioni che lui sosteneva fossero le migliori nell'interesse del gioco. Lavorò per eliminare il teppismo che aveva offuscato la reputazione dei giocatori negli anni '20, e inserì il suo ufficio nelle trattative con i giocatori, dove riteneva opportuno, per far cessare alcune delle pratiche di lavoro dei proprietari come Charles Comiskey che avevano contribuito al malcontento dei giocatori. Inoltre approvò personalmente le trasmissioni delle World Series. Il solo significativo rivale di Landis nei primi anni fu il fondatore dell'American League e presidente Ban Johnson, che era considerato l'uomo più potente del gioco prima dell'arrivo di Landis. Johnson era risoluto come Landis, e uno scontro tra i due era inevitabile. Successe nelle World Series del 1924. Quando diversi Giants furono implicati in un piano per corrompere i giocatori dei moribondi Phillies alla fine della stagione, Johnson chiese che le Series venissero annullate, e ad alta voce criticò la gestione della vicenda da parte di Landis, a cui il Commissioner rispose minacciando di dimettersi. I proprietari dell'American League promisero di togliere di mezzo Johnson dall'incarico, se avesse fatto di nuovo un altro passo falso. Due anni più tardi, quando Johnson criticò la decisione di Landis di dare a Ty Cobb e Tris Speaker l'amnistia dopo che era emerso che avevano scommesso su una partita truccata nel 1919, Landis disse ai proprietari dell'America League di scegliere tra lui e Johnson. I proprietari prontamente diedero a Johnson un anno sabbatico dal quale non sarebbe mai veramente ritornato. Landis perpetuò la linea di colore e prolungò la segregazione del baseball organizzato. Il suo successore, Happy Chandler, disse: "Per 24 anni il giudice Landis non lasciò giocare un uomo di colore. Ho avuto le sue documentazioni scritte, e le ho lette, e per 24 anni Landis costantemente bloccò ogni tentativo di mettere i neri e i bianchi insieme in uno stadio delle Major Leagues". Bill Veeck rivendicò che Landis gli impedì di acquistare i Phillies quando apprese del suo piano di integrare la squadra. La firma del primo giocatore di baseball nero, in epoca moderna, Jackie Robinson, accadde meno di un anno dopo la morte di Landis con la gestione di Chandler e fu progettato da uno delle vecchie nemesi di Landis, Branch Rickey. Undici settimane dopo il debutto di Robinson con i Brooklyn Dodgers, Veeck diventò il primo proprietario dell'American League a rompere la linea del colore. Landis aveva cercato di frenare la crescita delle minor league farm system dagli innovatori come Rickey, in nome della tutela dei livelli più bassi della sfera professionale. Landis sosteneva che poichè la franchigia poteva unilateralmente richiamare i giocatori da squadre che erano coinvolte nella corsa al pennant, l'organizzazione stava ingiustamente interferendo con le minor leagues. La sua posizione era che i campionati di ogni minor leagues non erano di minore importanza rispetto ai campionati delle major leagues, e che i fans delle minor e i sostenitori avevano il diritto di vedere le loro squadre in gara come meglio potevano. Ma aveva anche impedito la formazione di una potente terza Major League quando bloccò Pants Rowland dal promuovere la Pacific Coast League nel 1940. Uno degli intrighi che combattè fu il tentativo delle squadre delle major leagues a "cover up" (coprire) i giocatori nascosti nelle loro farm systems. Il termine, non utilizzato nelle comunicazioni ufficiali della league o dai team ufficiali, si riferiva ai giocatori clandestinamente firmati da un team della major league per un contratto di minor league. Di tanto in tanto una squadra avrebbe casualmente trovato un giocatore nella trade di off-season, come in questo aneddoto tratto dal libro "Dodger Daze and Knights" di Tommy Holmes: Tutti i proprietari delle squadre, i manager, e il Commissioner Landis, erano riuniti per procedere al draft. Un rappresentante di una squadra disse che "pretendeva il giocatore Paul Richards dei Brooklyn". "Non puoi farlo!" abbaiò un sorpreso Wilbert Robinson, manager dei Brooklyn Dodgers. "Perché no?" chiese Landis. "Perché Brooklyn 'him covered up' (lo coprì)" borbottò Robbie. La maggior parte degli altri si mise a ridere e anche Landis sorrise. Sia che le sue decisioni fossero elogiate o criticate, era soddisfatto di essere rispettato e temuto. Soprannominato "the baseball tyrant" (il tiranno di baseball) dai giornalisti del tempo, la sua legge era assoluta. Nel contesto di garantire l'integrità del gioco stesso, gli storici del baseball in generale lo considerarono l'uomo giusto al momento giusto quando fu nominato, ma anche un uomo che forse aveva tenuto l'incarico per troppo tempo. Venne eletto nella Hall of Fame del baseball nel 1944, in una speciale elezione che si tenne un mese dopo la sua morte, e il Most Valuable Player Award di ogni League è ufficialmente conosciuto come il Kenesaw Mountain Landis Award in suo onore. Happy Chandler (1945-1951) Quando morì nel 1944 il primo Commissioner of Baseball, il giudice Kenesaw Mountain Landis, John O. Gottlieb, un amico di Happy Chandler al Ministero della Guerra, lo suggerì come successore. I proprietari delle franchigie che avevano avuto paura che i loro giocatori venissero arruolati durante la guerra avevano deciso che il loro nuovo Commissioner dovesse avere le capacità e l'influenza di rappresentare gli interessi del baseball a Washington DC. Come senatore, Chandler aveva sostenuto le ragioni del baseball durante la guerra, accattivandosi le simpatie dei proprietari. Inoltre, i 50 mila dollari circa di stipendio annui del Commissioner che erano cinque volte quelli di un senatore degli Stati Uniti al tempo, si rivelarono una significativa lusinga, e Chandler accettò di essere preso in considerazione per il lavoro. Gli altri candidati che vennero considerati per la posizione includevano il presidente della National League Ford Frick , il presidente del Democratic National Committee Robert E. Hannegan, l'ex Postmaster General James Farley, il senatore statunitense John W. Bricker, il direttore dell'FBI J. Edgar Hoover, l'ex giudice federale Fred M. Vinson, il Governatore dell'Ohio Frank Lausche, e l'Undersecretary of War Robert P. Patterson. Dopo che i proprietari dei Cincinnati Reds, Warren Giles, e dei Chicago Cubs, Philip K. Wrigley, sollevarono una forte opposizione a Frick, l'ex favorito, co-proprietario dei New York Yankees Larry MacPhail, cominciò a sostenere Chandler. Quando i proprietari si incontrarono a Cleveland il 24 aprile 1945 per votare il nuovo Commissioner, il nome di Chandler non era nella rosa dei candidati; i candidati erano Frick, Farley, Hannegan, Vinson, Lausche e Patterson. Nessuno dei candidati ricevette i due terzi di maggioranza necessari, e dopo le pressioni di MacPhail e del proprietario dei New York Giants, Horace Stoneham, i proprietari effettuarono una votazione informale per vedere se qualcuno avesse la possibilità di essere eletto. Il nome di Chandler apparve tra i primi tre in ciascuna delle sedici schede elettorali, e così incoraggiati i proprietari tennero un'altra votazione formale. Dopo due scrutini, Chandler ottenne la maggioranza necessaria, una terza votazione fu fatta per rendere la scelta unanime. Chandler si scontrò con il manager dei Brooklyn Dodgers Leo "The Lip" Durocher sulle sue amicizie con giocatori d'azzardo e per il suo matrimonio con l'attrice Laraine Day, accuse mosse dall'ex marito della Day. Prima della partenza della stagione del 1947, Chandler sospese Durocher per l'intera stagione, citando "un comportamento dannoso per il baseball". I Dodgers vinsero il pennant in quella stagione sotto il sostituto manager Burt Shotton. Chandler divenne noto come "the players' commissioner" (Commissioner dei giocatori) per il suo lavoro a loro favore. Durante il suo servizio, presiedette la costituzione di un fondo pensionistico per i giocatori e supervisionò i primi passi verso l'integrazione delle Major Leagues, a cominciare dal debutto di Jackie Robinson con i Brooklyn Dodgers nel 1947. Questa mossa fu in polemica con i proprietari del team, che votarono 15-1 contro l'integrazione nello sport in una riunione segreta nel gennaio del 1947. I Dodgers di Branch Rickey incontrarono Chandler, che accettò di eseguire la mossa del team. La presa di posizione di Chandler fu accreditata da molti nella comunità sportiva con il suo fallimento nell'essere rieletto per un altro mandato come Commissioner dopo la scadenza del suo primo nel 1951. Chandler era pienamente consapevole che stava mettendo a rischio la propria posizione sovraintendendo il processo di integrazione. L'atteggiamento di Chandler era semplice e lo trasmise a Branch Rickey, come più tardi raccontò nella sua autobiografia: "Ho pensato molto a tutta questa situazione razziale nel nostro paese. Come membro della Commissione Militare Affari del Senato, ho avuto modo di conoscere molto dei nostri morti durante la guerra. Tanti ragazzi neri erano disposti ad andare a combattere e morire per questo paese. Era giusto dire loro quando sono tornati che non potevano giocare il passatempo nazionale? Sai, Branch, un giorno incontrerò il mio Creatore. E se mi chiede perché non ho lasciato giocare questo ragazzo, e io dico che il motivo è che lui è nero, potrebbe essere una risposta soddisfacente? Se il Signore ha fatto alcune persone nere, e un po' bianche e un po' di colore rosso o gialle, deve aver avuto una buona ragione. Non è il mio lavoro decidere quali colori possono giocare nella Major League Baseball. Il mio lavoro è vedere che il gioco sia equamente giocato e che tutti abbiano le stesse possibilità. Penso che se lo faccio, posso affrontare il mio Creatore con la coscienza pulita". Venne eletto nella Hall of Fame del baseball nel 1982 Ford Frick (1951-1965) Nel 1951, Ford Frick successe a Happy Chandler come Commissioner of Baseball. I critici di Frick lo accusarono di favorire nelle sue decisioni la National League (essendone stato il presidente dal 1934 al 1951), ad esempio quando furono inserite le squadre di espansione nel 1960. Nel 1957 durante il suo mandato, Frick prese di mira la campagna organizzata di "ballot stuffing" (quando una persona presenta più schede elettorali durante una votazione in cui è consentito un solo voto per persona) per l'All-Star Game di quell'anno, in cui la maggior parte dei voti provenivano da Cincinnati e avevano riempito il team della National League di giocatori dei Reds. In risposta, Frick annullò il voto dei fans, rimosse due giocatori dei Reds dalla formazione dei partenti e nominò due sostituti di altre squadre, e poi prese la decisione di revocare il voto a distanza dei tifosi e conservò questa sua decisione per il resto della sua permanenza in carica. Frick presiedette l'espansione dell'American e National League da 8 a 10 squadre. Di fronte a un Congresso che minacciava di revocare l'esenzione antitrust del baseball, Frick inizialmente favorì lo sviluppo di una terza major league (Continental League of Professional Baseball Clubs) all'interno del baseball organizzato, ma dovette cedere quando i proprietari delle franchigie esistenti si opposero e perseguirono i propri piani di espansione. Seguendo l'espansione, la stagione regolare fu estesa a 162 partite dalle 154 al fine di mantenere un programma equilibrato. La decisione più fortemente criticata di Frick come Commissioner fu quella di convincere i custodi dei record del baseball di elencare separatamente nel 1961 il record di home run nella singola stagione di Babe Ruth e quello di Roger Maris, in base alla lunghezza della stagione giocata. Più tardi, emerse che Frick aveva servito come ghostwriter per Ruth all'inizio della sua carriera. Nel 1991, l'asterisco (61*) venne cancellato dal libro dei record, poichè Frick non aveva alcuna reale autorità su come venivano registrati i record. Il record di Maris venne riconosciuto ufficialmente in seguito quando fu superato da Mark McGwire nel 1998. Venne eletto nella Hall of Fame del baseball nel 1970 e fu creato il Ford C. Frick Award nel 1978, che viene dato ogni anno ad un giornalista di baseball per i maggiori contributi al gioco. William Eckert (1965-1968) Più di 150 nomi apparvero sulla lista originale dei candidati per il posto di Commissioner dopo il ritiro di Ford Frick. I proprietari dei club inizialmente non erano in grado di decidere se il prossimo Commissioner dovesse provenire dalle file del baseball (ad esempio, il presidente dell'American o National League), o altrove. Quando finalmente decisero che il nuovo Commissioner avrebbe dovuto avere un forte background di business per affrontare i problemi che stavano emergendo in quel momento nel baseball organizzato. William Eckert diventò solo un serio candidato per l'incarico dopo che il collega generale Curtis LeMay lo raccomandò alla Major League Baseball. Il 17 novembre 1965, con voto unanime, degli allora 20 proprietari delle franchigie di major leagues, William Eckert diventò il quarto Commissioner della Major League Baseball. Quando diventò Commissioner, Eckert non aveva visto una partita in oltre 10 anni. Fu una scelta di compromesso per il lavoro, ed era così sconosciuto ai giornalisti sportivi che lo soprannominarono "the Unknown Soldier" (Milite Ignoto). Incorse nella pubblica ira, quando si rifiutò di annullare le partite dopo l'assassinio del senatore Robert F. Kennedy e del Rev. Martin Luther King Jr., e il disprezzo dei proprietari dei team perché rifiutò di affrontare con forza le sostanziali questioni di business. I proprietari prevedendo uno sciopero dei giocatori e non avendo fiducia nelle sue capacità di gestire la situazione, lo costrinsero a rassegnare le dimissioni al termine della stagione del 1968, anche se aveva ancora tre anni di contratto. Nonostante i suoi insuccessi e le carenze molto pubblicizzate, William Eckert sviluppò molti efficaci comitati di azione, metodi aziendali semplificati e contribuì a stabilizzare le franchigie con stadi più grandi e leasing a lungo termine. Inoltre, Eckert lavorò duramente per promuovere il gioco a livello internazionale, tra cui un tour in Giappone nel 1966 dei Los Angeles Dodgers. Bowie Kuhn (1969-1984) La permanenza in carica di Bowie Kuhn fu caratterizzata da scioperi (in particolare nel 1981), da proprietari disincantati e dalla fine della "reserve clause"* del baseball, ma il baseball organizzato godette guadagni senza precedenti di pubblico (da 23 milioni nel 1968 a 45,5 milioni nel 1983) e contratti televisivi durante lo stesso lasso di tempo. Kuhn sospese numerosi giocatori per il loro coinvolgimento con la droga e il gioco d'azzardo, e prese una posizione forte contro qualsiasi attività che percepì essere "non nel migliore interesse del baseball". Nel 1970, sospese la stella dei Detroit Tigers, il lanciatore Denny McLain, a tempo indeterminato (la sospensione venne successivamente fissata a 3 mesi) a causa del coinvolgimento di McLain in un'operazione di scommesse, e successivamente lo sospese per il resto della stagione per una pistola. Sospese entrambi Willie Mays (nel 1979) e Mickey Mantle (nel 1983) dallo sport a causa del loro coinvolgimento nella promozione di un casinò, nessuno dei due fu direttamente coinvolto nel gioco d'azzardo, ed entrambi furono reintegrati dal successore di Kuhn, Peter Ueberroth, nel 1985. Anche nel 1970 , Kuhn disse che il libro di Jim Bouton Ball Four era "dannoso per il baseball" e chiese che l'autore (ex lanciatore degli Yankees) ritrattasse. Il libro venne ripubblicato più volte ed è ora considerato un classico. Il 13 ottobre 1971, le World Series furono giocate per la prima volta di notte. Kuhn, che aveva pensato che il baseball potesse attirare un pubblico più vasto con le trasmissioni televisive in prima serata (al contrario di una trasmissione a metà pomeriggio, quando la maggior parte dei fans sta lavorando o frequentando la scuola), lanciò l'idea alla NBC. Si stima che circa 61 milioni di persone videro Gara 4 sulla NBC; gli ascolti televisivi per una partita di World Series durante le ore diurne non avrebbe mai avvicinato un tale record. La visione di Kuhn in questo caso fu ampiamente soddisfatta, come tutte le partite delle World Series che sono state trasmesse in prima serata. Curt Flood Il 7 ottobre 1969, i St. Louis Cardinals scambiarono Curt Flood, il catcher Tim McCarver, l'outfielder Byron Browne, e il pitcher mancino Joe Hoerner ai Philadelphia Phillies per il prima base Dick Allen, il seconda base Cookie Rojas e il pitcher di rilievo Jerry Johnson. Ma, Flood si rifiutò di andare ai moribondi Phillies, citando gli scarsi risultati della squadra e il fatto che avrebbe giocato nel fatiscente Connie Mack Stadium di fronte ai belligeranti e, secondo Flood, razzisti fans. Flood rinunciò al relativamente lucroso contratto di 100.000 $ con il suo rifiuto di essere ceduto ai Phillies. In una lettera a Kuhn, Flood chiese che il Commissioner lo dichiarasse free agent. Kuhn negò la sua richiesta, citando la correttezza della reserve clause, che sostanzialmente impediva a un giocatore di giocare con un'altra squadra anche dopo che il suo contratto era scaduto. In risposta, Flood intentò la causa contro Kuhn e la Major League Baseball, il 16 gennaio del 1970, sostenendo che le Major League Baseball avevano violato le leggi antitrust federali. Anche se Flood stava prendendo 90.000 $, al momento, paragonò la reserve clause alla schiavitù. Era un'analogia controversa, anche tra coloro che si erano opposti alla clausola di riserva. Il caso, Flood vs. Kuhn (407 US 258), alla fine arrivò alla Corte Suprema. L'avvocato di Flood , l'ex giudice della Corte Suprema Arthur Goldberg, aveva affermato che la reserve clause deprezzava i salari e limitava i giocatori a una squadra per tutta la vita. Il consiglio della Major League Baseball replicò che il Commissioner Kuhn aveva agito "per il bene del gioco". In definitiva, la Corte Suprema , si pronunciò per stare decisis (rimanere su quanto deciso), con votazione di 5-3 a favore della Major League Baseball, confermando la sentenza del 1922 del caso della Federal Baseball Club vs. National League (259 US 200). Charles O. Finley Anche se aveva una reputazione di "owners' commissioner" (Commissioner dei proprietari), Kuhn non evitò di affrontare i proprietari, quando lo ritenne necessario. Ad esempio, fu un grande avversario del proprietario degli Oakland Athletics, Charles O. Finley. Un grande imbarazzo per il baseball fu il comportamento e le azioni di Finley nel corso delle World Series del 1973. Finley costrinse il giocatore Mike Andrews a firmare una falsa dichiarazione giurata dicendo che era infortunato dopo che l'infielder di riserva aveva commesso due errori consecutivi nel 12° inning di Gara 2 con la conseguente sconfitta di Oakland contro i New York Mets. I compagni di squadra di Andrews, nonché il manager Dick Williams accorsero a difenderlo. Kuhn, in cambio, costrinse Finley a reintegrare Andrews. Nel 1976, quando Finley tentò di vendere diversi giocatori ai Boston Red Sox e ai New York Yankees per 3,5 milioni di $, Kuhn bloccò le offerte sulla base del fatto che avrebbero fatto male al gioco. Alcuni credono che le azioni di Kuhn fossero semplicemente una vendetta, contro Finley, dopo che questi aveva tentato di spingere i proprietari a votare per rimuovere Kuhn dal suo incarico nel 1975. Guerra di Kuhn alla droga Dopo essere stato in carica per più di dieci anni, crebbe la sua reputazione di duro con i giocatori che avevano abusato di droghe. Kuhn si prodigò a punire con pesanti multe e sospensioni i giocatori che avevano utilizzato farmaci. Il catcher dei Kansas City Royals, Darrell Porter, disse alla Associated Press che durante l'inverno del 1979-1980 divenne paranoico, convinto che Kuhn conoscesse il suo abuso di droga, tanto da cercare di intrufolarsi in casa sua in previsione di allontanarlo dal baseball per tutta la vita. Porter si ritrovò seduto di notte al buio a guardare fuori dalla finestra, in attesa dell'arrivo di Kuhn, stringendo delle palle da biliardo e un fucile da caccia. Ironia della sorte, quando Porter fu nominato il miglior giocatore delle World Series del 1982, mentre giocava per i Cardinals, Kuhn gli porse la mano per congratularsi con lui. Nel 1980, durante la crisi iraniana degli ostaggi, Kuhn sedeva a una partita di baseball con Jeremiah Denton, un ammiraglio della Marina ed ex prigioniero di guerra in Vietnam, che sarebbe stato eletto senatore degli Stati Uniti in quello stesso anno da parte dello stato dell'Alabama. Ricordando l'evento per il Washington Post, Kuhn era convinto che "quel pomeriggio ... avessero discusso dell'idea di un pass a vita per le partite di baseball", e al loro ritorno dall'Iran, a ciascuno dei 52 ostaggi fu dato uno di questi pass unici. Nel 1983, quattro giocatori dei Kansas City Royals - Willie Wilson, Jerry Martin, Willie Mays Aikens, e Vida Blu - furono trovati colpevoli di uso di cocaina. Inoltre, stelle affermate come Ferguson Jenkins, Keith Hernandez, Dave Parker e Dale Berra ammisero di avere problemi con la droga. Kuhn fu allo stesso tempo lodato e attaccato per la ferma posizione che tenne contro i trasgressori. Nel 1982, alcuni dei proprietari organizzarono un movimento per defenestrarlo. Nel 1983, Kuhn e i suoi sostenitori fecero un ultimo disperato tentativo di rinnovare il contratto, ma alla fine non riuscì. A Kuhn, però, fu permesso di rimanere per la stagione regolare 1984 prima di essere sostituito da Peter Ueberroth. * Reserve clause: Era una clausola nei contratti del giocatore che lo legava ad un unico gruppo per un lungo periodo, anche se i singoli contratti che aveva firmato nominalmente coprivano solo una stagione. Per gran parte della storia del baseball, il termine "riserva" è stata ritenuta sostanzialmente perpetua, in modo che un giocatore non aveva la libertà di cambiare squadra se non nel caso del suo rilascio incondizionato. Si credette che la clausola fosse stata ampiamente eliminata nel 1970, ma in pratica i giovani giocatori di oggi sono ancora vincolati per un massimo di 12 anni (6 nelle minor e 6 nelle major) prima di avere i diritti di free agent. Peter Ueberroth (1984-1989) Peter Ueberroth fu eletto a succedere Bowie Kuhn il 3 marzo 1984 ed entrò in carica il 1° ottobre dello stesso anno. Come condizione per la sua assunzione a Commissioner, Ueberroth ottenne l'autorità di poter aumentare le multe da 5000 a 250000 $. Il suo stipendio fu portato a 450000 $, quasi il doppio di quello che era stato pagato a Kuhn. Ueberroth, ansioso di risolvere i problemi legati alla droga delle league, disse nel corso di una conferenza stampa tenuta subito dopo la sua nomina: "Il baseball ha la responsabilità di combattere la droga, non di combattere i giocatori". Purtroppo, Ueberroth avrebbe presto scoperto che né la Major League Baseball Players Association, né i proprietari dei club condividevano il suo entusiasmo per risolvere il problema. Proprio quando Ueberroth stava assumendo l'incarico la Major League Umpire Union minacciò di scioperare la postseason. Ueberroth riuscì ad arbitrare il disaccordo e convinse gli arbitri a tornare al lavoro prima che le League Championship Series fossero finite. L'estate successiva, Ueberroth lavorò dietro le quinte per limitare uno sciopero dei giocatori un giorno prima che fosse elaborato un nuovo contratto di lavoro con la Players Association. Nel corso del suo mandato, Ueberroth reintegrò gli Hall of Famers Willie Mays e Mickey Mantle, a cui era stato vietato di lavorare per la Major League Baseball da Kuhn a causa delle loro attivita con i casinò. Inoltre, Ueberroth sospese numerosi giocatori a causa del consumo di cocaina, negoziò un contratto televisivo di 1,2 miliardi dollari con la CBS, e avviò l'indagine contro le abitudini di scommettere di Pete Rose. Nel 1985, primo anno completo di Ueberroth in carica, le League Championship Series aumentarono il numero delle partite della serie passando delle cinque al meglio delle sette. Su sua sollecitazione, i Chicago Cubs scelsero di installare le luci al Wrigley Field, piuttosto che rimborsare le league per i ricavi perduti nelle partite notturne. Ueberroth poi trovò una nuova fonte di reddito convincendo le grandi aziende a pagare per il privilegio di avere i loro prodotti omologati dalla Major League Baseball. Tuttavia, Ueberroth con l'assistenza dei proprietari, facilitò anche la "collusion" (E' un termine commerciale che descrive una situazione in cui i pochi proprietari artificialmente limitano gli stipendi dei lavoratori del settore attraverso l'azione concertata), una violazione illegale del contratto collettivo delle leagues con i giocatori, nel corso delle off-seasons del 1985, 1986 e 1987. Dopo la stagione 1985, sotto l'impulso di Peter Ueberroth, i proprietari stipularono un accordo non scritto di non competere l’uno con l'altro sui servizi dei free-agents, e di ridurre in modo significativo la durata dei contratti che avrebbero offerto. Come risultato, i free-agents furono costretti a firmare nuovamente con le loro squadre originali per poco o nessun aumento di paga, a meno che la loro squadra avesse indicato che non era interessata a loro servizi. Così, i giocatori che avrebbero dovuto essere molto ricercati, come l'outfielder dei Detroit Tigers, Kirk Gibson, che aveva battuto 29 home run e 97 RBI nel 1985, scoprì che nessuna squadra era apparentemente interessata ai suoi servizi e dovette restare. Ai giocatori che diventarono free-agents fu impedito di firmare contratti equi ed entrare in un team scelto da loro in questo periodo, una strategia che il dirigente sindacale Marvin Miller così sintetizzò: "Equivale a decidere, non solo le partite, ma intere corse al pennant, incluse le post-season Series". La MLBPA sporse denuncia di collusion, sostenendo che Ueberroth e i proprietari delle squadre avevano violato l'accordo di contrattazione collettiva nelle stagioni del 1985, 1986 e 1987. La MLBPA vinse le cause, con conseguente free agents "second look" ("second-look, o, new-look, o free-look free agents" è quando ai free agents vengono date tre opzioni: possono rimanere con le loro attuali squadre con i loro contratti esistenti, possono rimanere con le loro squadre attuali dopo aver negoziato nuovi contratti, oppure possono firmare con altre squadre), e più di 280 milioni di dollari in multe ai proprietari. Fay Vincent, che fu successore di Ueberroth, ritenne che gli anni di collusion costituirono un furto ai danni dei giocatori. Sotto Ueberroth, la Major League Baseball godette un aumento di presenze di pubblico (record di presenze in quattro stagioni consecutive), una maggiore consapevolezza del controllo della folla e la gestione di alcol all'interno dei ballparks, una riuscita e attenta campagna anti droga, un significativo miglioramento nell'impiego del personale, e un significativo miglioramento del quadro finanziario globale della MLB. Quando Ueberroth entrò in carica, 21 dei 26 club stavano perdendo soldi; nella penultima stagione piena di Ueberroth (1988) tutti i club o pareggiarono o finirono senza debiti. Nel 1987, per esempio, il baseball come industria realizzò un utile netto di 21,3 milioni dollari, il primo anno proficuo dal 1973. Ciò nonostante, dopo l'annuncio del primo dei tre grandi risarcimenti ai giocatori a seguito dei risultati della collusion, Ueberroth si dimise da Commissioner prima dell'inizio della stagione regolare del 1989; il suo contratto avrebbe dovuto correre fino alla fine della stagione. Gli successe il presidente della National League A. Bartlett Giamatti. A. Bartlett Giamatti (1989)A. Bartlett Giamatti aveva interessi nel baseball che duravano da tutta una vita (era un ostinato fan dei Boston Red Sox). Divenne presidente della National League nel 1986, e in seguito Commissioner of Baseball nel 1989. Durante il suo periodo come presidente della NL, Giamatti pose l'accento sulla necessità di migliorare l'ambiente per i fans nei ballparks. Inoltre obbligò gli arbitri ad applicare rigorosamente la regola del balk, e sostenne la "social justice" (giustizia sociale) come unico rimedio per la mancanza di presenza di manager delle minoranze, coach o dirigenti di ogni livello nella Major League Baseball. Mentre era ancora presidente della National League, Giamatti sospese Pete Rose per 30 partite dopo che il manager dei Reds spinse l'arbitro Dave Pallone il 30 aprile 1988. Nello stesso anno, Giamatti sospese anche il pitcher dei Los Angeles Dodgers Jay Howell, che fu sorpreso con pine tar nel guantone durante il campionato della NL. Giamatti, la cui forte relazione con Yale impressionò favorevolmente i proprietari della Major League Baseball, fu eletto all'unanimità per succedere a Peter Ueberroth come Commissioner l'8 settembre 1988. Giamatti era il nuovo Commissioner il 24 agosto 1989, quando Pete Rose volontariamente accettò l'ineleggibilità permanente dal baseball in seguito al Dowd Report. Come risulta dalla convenzione con Pete Rose, Giamatti era determinato a mantenere l'integrità del gioco durante il sua breve commissariato. Il Dowd Report è il documento che descrive le trasgressioni del giocatore di baseball Pete Rose circa le scommesse sul baseball, che fece precipitare all'accordo per la sospensione a vita dal baseball negli Stati Uniti. Il rapporto di 225 pagine fu preparato dal consulente speciale del Commissioner, l'avvocato John M. Dowd, e presentato a Bart Giamatti a maggio del 1989. La relazione era accompagnata da sette volumi di reperti, che comprendevano le registrazioni telefoniche, presunte ricevute di scommesse, perizie e trascrizioni di interviste con Rose e altri testimoni. Mentre era nella sua casa a Martha Vineyard in vacanza, Giamatti, un grande fumatore per molti anni, morì improvvisamente per un attacco cardiaco all'età di 51 anni, appena otto giorni dopo che aveva bandito Rose e 154 giorni dal suo inizio mandato di Commissioner. Divenne il secondo Commissioner of Baseball a morire mentre era in carica, il primo fu Kenesaw Mountain Landis. I proprietari di baseball elessero alla carica Fay Vincent, amico di Giamatti e il primo in assoluto vice Commissioner of Baseball. Fay Vincent (1989-1992) Fu Bart Giamatti a volere l'amico di lunga data Fay Vincent come vice nel momento del suo insediamento. Diventò l'ottavo Commissioner of Baseball dopo la morte di Giamatti il 1° settembre 1989 e presiedette le World Series del 1989, che furono interrotte dal terremoto di Loma Prieta; la serrata dei proprietari durante lo spring training della stagione 1990, e l'espulsione di George Steinbrenner nel suo primo anno. Prima di accettare il lavoro di Commissioner, Vincent si consultò con la vedova di Bart Giamatti, Toni, per assicurarsi che lei pensasse che fosse adatto all'incarico. Nel 1990, il presidente della National League, Bill White, era disposto a sospendere l'arbitro Joe West per aver spinto a terra il lanciatore di Philadelphia Dennis Cook, ma Vincent intervenne e non fu imposta nessuna azione disciplinare. Durante il suo commissariato, Vincent rese noto (mentre veniva intervistato da Pat O'Brien durante la trasmissione della CBS di Gara 4 delle World Series del 1991), che se avesse avuto la possibilità, si sarebbe sbarazzato della regola del battitore designato. Vincent fu collegato anche all'esilio a vita dal baseball di Pete Rose, ma l'espulsione iniziò mentre Giamatti era in carica (anche se Vincent condusse le indagini e fu coinvolto nei negoziati). Vincent disse pubblicamente che non avrebbe supportato il ripristino di Rose. World Series 1989 Il 17 ottobre del 1989, Vincent si sedette in poltrona dietro il dugout a sinistra al Candlestick Park di San Francisco. Alle 05:04, poco prima di Gara 3 delle World Series tra i San Francisco Giants e gli Oakland Athletics, si scatenò il terremoto di Loma Prieta (7.1 della scala Richter). Verso le 17:35, dopo essere arrivato alla conclusione che l'elettricità non poteva essere ripristinata prima del tramonto, Vincent ordinò che la partita fosse rinviata. Vincent, che aveva già preso la decisione di rinviare Gara 3, non disse nulla a nessuno. Come risultato, gli arbitri presentarono una protesta formale alla decisione di Vincent. Tuttavia, la partita dovette essere rinviata a causa di problemi con le linee del gas, nonché i collegamenti elettrici. Le World Series ripresero dopo dieci giorni di rinvio (e qualche conflitto iniziale tra Vincent e il sindaco di San Francisco, Art Agnos, che riteneva che le World Series avrebbero dovuto essere ritardate più a lungo) il 27 ottobre 1989. Mentre consegnava il trofeo delle World Series agli Athletics, che avevano vinto con una sweep in quattro partite, Vincent riassunse l'esito del Fall Classic del 1989 come: "Per molti aspetti una notevole World Series". Lockout 1990 Nel febbraio del 1990, i proprietari annunciarono che lo spring training non sarebbe iniziato come da programma. Ciò era avvenuto dopo che il direttore esecutivo della MLBPA, Donald Fehr, aveva avuto conferma che i proprietari avrebbero istituito un salary cap (tetto salariale). Fehr credeva che il tetto salariale potesse limitare il numero delle scelte dei free agents e che l'introduzione di una scala di pay-for-performance avrebbe eliminato i contratti pluriennali. La serrata, che era il settimo sciopero nel baseball dal 1972, durò 32 partite e spazzò via tutto lo spring training. Vincent lavorò con i proprietari e la MLBPA, e il 19 marzo del 1990 fu in grado di annunciare un nuovo accordo di base (il salario minimo della MLB passò da 68000 a 100000 $ e istituì una commissione di studio di sei uomini per il revenue sharing). In conseguenza della serrata, il giorno di apertura della stagione 1990 fu spostato indietro di una settimana al 9 aprile, e la stagione venne prorogata di tre giorni per accogliere il normale programma di 162 partite. George Steinbrenner Il 30 luglio del 1990, Vincent espulse a vita dal baseball il proprietario dei New York Yankees, George Steinbrenner, perché aveva pagato 40000 $ a Howie Spira, un piccolo giocatore d'azzardo, per "infangare" il suo esterno Dave Winfield dopo che questi lo aveva citato per non aver pagato la sua fondazione i 300000 $ garantiti nel suo contratto. Steinbrenner fu ripristinato nel 1993 (un anno dopo che Vincent aveva finito il suo mandato). Steve Howe Il 24 giugno del 1992, Vincent sospese definitivamente il lanciatore Steve Howe per ripetuti reati di droga. Vincent si infuriò quando il management degli Yankees (Buck Showalter, Gene Michael e Jack Law) accettarono di testimoniare a favore di Howe, e minacciò di espellerli: Ironia della sorte, i tre uomini furono influenzati dall'iperbole di Vincent, testimoniando per Howe come promesso, e rimasero attivi nel baseball. Tre mesi dopo, Vincent fu rimosso dal suo incarico. Un arbitrato annullò la sospensione di Howe l'11 novembre 1992. Espansione del 1993 Nel giugno del 1991, Vincent dichiarò che l'American League avrebbe ricevuto 42 milioni dei 190 milioni di dollari di fatturato dell'espansione della National League e che l'AL avrebbe fornito i giocatori al progetto di espansione della NL (che coinvolgeva i Colorado Rockies e i Florida Marlins). Nel tentativo di ottenere il sostegno dell'American League e bilanciare il voto, Vincent decretò che i proprietari delle franchigie dell'AL avevano diritto al 22 per cento dei 190 milioni di dollari. Questa decisione stabilì, per la prima volta nella storia delle espansioni, che le League erano tenute a condividere le entrate dell'espansione che avrebbero fornito i giocatori per il draft di espansione di un'altra league. Vincent disse che i proprietari ampliarono il numero di franchigie per raccogliere fondi per pagare il loro debito di collusion. Riallineamento Poco prima di lasciare l'incarico, Vincent aveva in programma di riallineare la National League. Vincent voleva che i Chicago Cubs e i St. Louis Cardinals si spostassero dalla Eastern alla Western Division. Parte dell'impulso per il riallineamento era dovuto all'anomalo posizionamento geografico, sin dal 1969, dei Cincinnati Reds e degli Atlanta Braves nella West Division e dei Cubs e dei Cardinals nella East Division. Il presidente della National League, Bill White, aveva avvertito Vincent che riallineare senza l'approvazione della League sarebbe stata una violazione della National League Constitution. Molti pensavano che questo piano sarebbe stato vantaggioso per la League nel suo complesso, in particolare con la costruzione di una rivalità regionale tra la nuova franchigia di Miami e gli Atlanta Braves. I Cubs, tuttavia, si opposero allo spostamento, perchè i fans della Central Time Zone sarebbero stati costretti a guardare molte partite giocate sulla West Coast con tempistiche di trasmissione più tardive (Il riallineamento includeva l'uso di un calendario equilibrato, i Cubs avrebbero effettivamente giocato più partite contro squadre al di fuori della loro division). Il 17 luglio 1992, i Chicago Cubs citarono Vincent e chiesero alla Corte Distrettuale degli Stati Uniti a Chicago un'ingiunzione preliminare per impedire l'attuazione, che fu concessa due settimane più tardi. Dopo che gli avvocati di Vincent si appellarono, il dibattimento venne programmato per il 30 agosto dello stesso anno. In definitiva, Vincent si dimise prima che il contenzioso fosse programmato e il risultato fu che i Cubs interruppero la loro azione legale. Anche se la visione di Vincent non venne mai veramente realizzata, la Major League Baseball riallineò le League nel 1994, sia pure in forma di tre division, con l'aggiunta di un un nuovo formato di playoff espanso. Relazione di Vincent con i proprietari Il suo rapporto con i proprietari fu sempre molto difficile e si dimise nel 1992 dopo il risultato di una votazione, 18 contro 9, senza voto di fiducia. I proprietari erano ancora arrabbiati con Vincent per il suo intervento durante la serrata del 1990. Rimasero delusi anche dalla diminuzione degli ascolti televisivi alla luce di un accordo da 1,2 miliardi in quattro anni con la CBS (che alla fine sarebbe costato alla rete 500 milioni di dollari) a partire dal 1990 (prima stagione completa di Vincent come Commissioner) e gli stipendi aumentati in modo incontrollabile (E' anche importante notare che la CBS stessa contribuì a diminuire gli ascolti, grazie alla citata programmazione casuale della trasmissione Game of the Week durante la stagione regolare al punto che i fans si stancarono di sintonizzarsi sul baseball il sabato d'estate). Lo accusarono anche di aver agito in modo prepotente, soprattutto nella vicenda Howe. I leader del movimento per cacciare Vincent erano membri di quello che The Sporting News più tardi soprannominò "The Great Lakes Gang": - Bud Selig, presidente dei Milwaukee Brewers; Nel suo saluto di addio, Vincent disse: Fu sostituito dal proprietario dei Milwaukee Brewers, Bud Selig, la cui famiglia ha continuato a mantenere la proprietà dei Brewers. Fay Vincent non fu in grado di completare il mandato di cinque anni, che aveva ereditato da Bart Giamatti. Vincent sostenne che la Major League Baseball fece un errore enorme a non nominare il suo vice Steve Greenberg - il figlio dell'Hall of Famer Hank Greenberg - come Commissioner. Bud Selig (1992 - 2015) Bud Selig servì come Executive Council Chairman nel periodo dal 1992 al 1998, in qualità di Commissioner, e poi venne nominato ufficialmente nel 1998. Selig diresse il baseball attraverso lo sciopero del 1994, l'introduzione della wild card, il gioco inter league, e la fusione della National e American League sotto l'Ufficio del Commissioner. Fu determinante nell'organizzazione delle World Baseball Classic nel 2006. Selig ha anche introdotto la compartecipazione alle entrate. E' accreditato del "turnaround" (E' il processo che permette di passare da un periodo di perdite o bassa redditività a un palcoscenico più redditizio) finanziario del baseball durante il suo mandato, con un aumento del 400 per cento delle entrate della MLB e il superamento del record annuale delle presenze di pubblico. Durante il periodo di Selig, l'uso di steroidi e di altri farmaci dopanti è diventato una questione pubblica. Il "Mitchell Report", commissionato da Selig, concluse che i Commissioner MLB, i clubs, la Players Association, e i giocatori avevano tutti contribuito "in una certa misura alla responsabilità per l'era degli steroidi". In seguito alla pubblicazione del Rapporto Mitchell, il membro del Congresso Cliff Stearns chiamò Selig perché si dimettesse da Commissioner, citando la sua "risposta glaciale" al "crescere della macchia sul baseball". Selig si è impegnato in numerose occasioni per liberare il baseball dai farmaci dopanti, supervisionando tanti cambiamenti regolamentari e istituendo a tal fine le sanzioni. Bud Selig ha contribuito a introdurre le seguenti modifiche alla Major League Baseball: - Riallineamento delle squadre in tre division per ogni League, e l'introduzione delle squadre wild card nei playoff: una per ogni League a decorrere dal 1994, e due per League a partire dal 2012 - Partite di inter league ( 1997) - Quattro nuove franchigie: Colorado Rockies e Florida Marlins (nel 1993), seguiti dagli Arizona Diamondbacks e Tampa Bay Rays (nel 1998). - Una formula di calendario sbilanciato che favorisce fortemente il gioco inter divisionale (2001) - Abolizione degli uffici e le presidenze della National e American League, e l'inclusione di tutte le squadre umpiring in un pool comune per le partite dell'AL e della NL, invece di avere pool separati per ogni league - Vantaggio del fattore campo nelle World Series concesso al vincitore dell'All-Star Game nella stessa stagione 2003 (Dal 2017 è stato cambiato e il vincitore dell'All-Star Game non influisce più sul vantaggio in casa nelle World Series). - Trasferimento della franchigia dei Montreal Expos a Washington DC, diventando gli Washington Nationals (2004) - Severe regole per la lotta alla droga nella Major League Baseball - Major League Baseball performance-enhancing drug testing policy (2005) - World Baseball Classic (2006) - Instant replay usato dalle squadre umpiring per rivedere le chiamate degli home run contestati (2008). Esteso a tutte le chiamate (eccetto balls e strikes) a partire dal 2014. Durante gli anni di servizio di Selig, sono stati aperti nuovi stadi ad Atlanta, Cincinnati, Cleveland, Colorado, Detroit, Houston, Miami, Milwaukee, Philadelphia, Phoenix, Pittsburgh, San Diego, San Francisco, Seattle, Arlington, St. Louis, Washington, DC, Queens, The Bronx e Minneapolis. Inoltre, le sedi ora conosciute come Angel Stadium ad Anaheim, Fenway Park a Boston e Kauffman Stadium a Kansas City hanno subito importanti lavori di ristrutturazione e lavori simili sono iniziati al Wrigley Field a Chicago. Selig si è ritirato dalla carica dopo la stagione 2014, cedendo ufficialmente al suo successore il 25 gennaio 2015, e diventando il Commissioner Emeritus of Baseball. Rob Manfred (2015-oggi) Rob Manfred Rob Manfred è stato eletto decimo Commissioner of Baseball il 14 agosto 2014. Manfred, che ha lavorato a tempo pieno per la Major League Baseball dal 1998, è stato eletto al terzo scrutinio dopo aver perso un voto in meno della soglia dei 23 voti (3/4 supermaggioranza) nei primi due scrutini. È stata la prima elezione di un Commissioner del baseball contestata in 46 anni quando il proprietario dei Chicago White Sox Jerry Reinsdorf e il proprietario dei Los Angeles Angels Arte Moreno hanno guidato un gruppo a sostegno del presidente dei Boston Red Sox Tom Werner, che ritenevano avrebbe preso una posizione più dura contro gli attori nelle trattative sindacali. Manfred è subentrato a Bud Selig il 25 gennaio 2015. "Colpo di stato" dei Proprietari Le tensioni tra i Commissioner e i proprietari delle franchigie che li avevano eletti, aggravati da cronici conflitti di lavoro con la Major League Baseball Players Association cominciati nel 1970, vennero al pettine nel 1992, quando i proprietari di baseball votarono la sfiducia al Commissioner Fay Vincent con una votazione di 18 a 9. I proprietari rivendicarono numerose lamentele contro Vincent, in particolare la percezione che fosse stato troppo favorevole ai giocatori durante il lockout del 1990. A differenza del Commissioner attuale, Vincent aveva dichiarato che i proprietari avevano utilizzato la collusion contro i giocatori. Vincent si espresse così: "L'Union fondamentalmente non si fida della proprietà perché la collusion fu un furto di 280 milioni di dollari di Selig e di Jerry Reinsdorf, proprietario dei Chicago White Sox, ai giocatori. Voglio dire, hanno truccato la firma di free agent. Se li sono presi. Hanno pagato 280 milioni di dollari per i giocatori. Ed io credo che ci sia un rapporto di lavoro inquinato nel baseball da quando è successo. Penso che sia la ragione principale per cui il capo del sindacato, Donald Fehr, non ha alcuna fiducia in Selig". Vincent si dimise il 7 settembre del 1992. Selig, proprietario di lunga data dei Milwaukee Brewers, venne nominato presidente del Consiglio Esecutivo del baseball, rendendolo di fatto il Commissioner de facto (tra i potenziali candidati per la posizione di Commissioner permanente discussi dai media c’erano il futuro presidente George W. Bush, che fu socio dei Texas Rangers 1989-1994, e George J. Mitchell, allora leader della maggioranza del Senato degli Stati Uniti). Mentre recitava da Commissioner, Selig diresse la Major League Baseball durante lo sciopero dei giocatori del 1994, che portò alla cancellazione delle World Series. Selig continuò ad agire da Commissioner fino all'8 luglio del 1998, quando i proprietari lo nominarono ufficialmente. Essendo stato un proprietario per 30 anni, Selig ha legami più stretti con i proprietari delle squadra della MLB rispetto ai Commissioner precedenti. L'amministrazione di Selig ha conseguito molti successi, quali l'espansione e il gioco inter league, ma molti ancora vedono la sua mancanza di indipendenza dai proprietari come un problema. Nel maggio del 2008, Bud Selig superò Bowie Kuhn come secondo Commissioner con maggiore anzianità di servizio (incluso il suo tempo come "acting commissioner" dal 1992 a metà del 1998), dietro Kenesaw Mountain Landis, che morì in carica dopo 24 anni di servizio. A partire dal 2006, Selig a volte dichiarò la sua intenzione di ritirarsi alla fine del suo contratto nel 2009. Tuttavia, il 17 gennaio 2008, fu annunciato che Selig aveva accettato una proroga di 3 anni per tutta la stagione 2012. Le sfide attuali Una questione di primo piano attualmente affrontata dalla Major League Baseball riguarda l'utilizzo di farmaci dopanti, tra cui gli steroidi anabolizzanti, dai giocatori di baseball alla fine del 1990 fino al 2009. Affrontando la questione se Selig avesse dovuto prendere azioni alternative, l'ex Commissioner Fay Vincent aveva scritto il 24 Aprile del 2006, pubblicato da Sports Illustrated, che con la maggior parte dei problemi ufficiali di Barry Bonds che erano fuori dal campo, e con la forza della Major League Baseball Players Association, c'era poco che Selig potesse fare al di là di nominare un comitato di studio. Vincent aveva detto che Selig era in gran parte "un osservatore di un forum al di là della sua portata".Un'altra sfida per l'Ufficio del Commissioner è lo squilibrio concorrenziale e la lotta delle presenze di pubblico nei piccoli mercati. Nel 2010, solo 2 squadre (Boston Red Sox e Philadelphia Phillies) esaurirono ogni partita e molte squadre non riuscirono a racimolare 2 milioni di fans. Il "Blue Ribbon Panel" sull'economia del baseball (Blue Ribbon Panel è un termine informale generalmente usato per descrivere un gruppo di persone speciali, incaricato di indagare o studiare o analizzare una determinata questione e formulare conclusioni o raccomandazioni che possono poi essere utilizzati da chi ha il potere decisionale di agire) presso l'Ufficio del Commissioner, ha constatato che la luxury tax (tassa sul lusso) non riusciva a correggere l'equilibrio competitivo della league e sono stati necessari diversi passaggi per correggere l'attuale stato di generazione delle entrate e dividendi. |
![]() Speciali patches (stemmi) e armbands (fasce) sono state da sempre parte della divisa da baseball, ma la pratica è molto più comune di quello che si può pensare. Oggi, quasi tutte le divise della major league presentano una sorta di stemma per commemorare l'anniversario, promuovere un imminente evento, o onorare la memoria dei membri della comunità del baseball o altri che sono morti. Il lutto di Miller Le fasce commemorative e i contrassegni di un tipo o di un altro sono stati una tradizione nel baseball dal 19° secolo. Il primo utilizzo noto di un contrassegno commemorativo su una divisa delle major leagues fu nel 1876, l'anno inaugurale della National League. A fine maggio di quella stagione, Tom Miller, catcher dei St. Louis Brown Stockings, morì per una malattia ai reni. Anche se Miller aveva giocato la stagione precedente con un altro club, i suoi compagni di squadra adottarono la risoluzione dichiarando: "che noi, i suoi recenti colleghi, indosseremo una fascia a lutto per trenta giorni in segno di rispetto per la sua memoria". Nastro nero a Boston Il 28 marzo 1907, Chick Stahl, manager dei Boston Americans (più tardi conosciuti come Red Sox), si suicidò. Tre giorni dopo, in una partita di spring training, sia Boston che i loro avversari, i Cincinnati Reds, indossarono nastri neri di tessuto al braccio in memoria di Stahl, che fu sepolto quel giorno. Anche se tre giocatori chiave dei Boston saltarono la partita, al fine di partecipare al funerale di Stahl, il club sconfisse i Reds 3-0 . Appena un giorno dopo la morte prematura di Stahl, i Boston Doves (più tardi conosciuti come Braves) della National League persero il loro compagno di squadra Cozy Dolan per febbre tifoidea. Nell'opening day del 12 aprile 1907, i giocatori dei Boston indossarono uniformi con la "B", nel carattere old english, sulla parte frontale sinistra della casacca ornata di una striscia nera. La morte di Pulliam Un uso precoce della fascia commemorativa si verificò in seguito alla morte del presidente della National League, Harry Pulliam, il 29 luglio 1909. Pulliam, che aveva combattuto con la malattia mentale ed era stressato dalle sollecitazioni del suo lavoro, si sparò alla testa il 25 luglio, anche se morì quattro giorni dopo. Il 2 agosto, il giorno del funerale di Pulliam, tutte le partite di campionato furono rinviate (per la prima volta nella storia del gioco). In memoria dell'ex presidente della League, ogni club della NL indossò la fascia nera sulla manica sinistra della casacca per il resto della stagione. Il prima base Fred Tenney dei New York Giants nel 1909 Tributo dei Tribe L'unico giocatore di major league a morire per un incidente sul campo fu l'interbase Ray Chapman, stella dei Cleveland Indians. Il 16 agosto 1920, Chapman fu colpito alla testa da un lancio effettuato dal lanciatore dei New York Yankees, Carl Mays. Il colpo fratturò il cranio di Chapman, e il giorno dopo morì. Per il resto della stagione e durante la loro trionfale apparizione nelle World Series, gli Indians indossarono una fascia nera sulla loro manica sinistra in memoria del loro amato compagno di squadra. Il pitcher Stan Coveleski dei Cleveland Indians nel 1920Anche se il lutto al braccio è stato a lungo il metodo più comune per rendere omaggio a una persona recentemente scomparsa, le divise da baseball hanno anche utilizzato altri simboli come segni commemorativi. Il numero dell'uniforme di un giocatore all'interno di uno stemma circolare è stata usato come simbolo per onorarne la memoria in numerose occasioni. Il primo caso di un tale stemma si è verificato nel 1973, quando sulla manica sinistra della casacca dei Pittsburgh Pirates venne applicato il numero "21" in un cerchio bianco con bordo nero. La "patch" fu indossata in memoria dell'esterno destro del club, Roberto Clemente, che era rimasto ucciso in un incidente aereo il 31 dicembre 1972. Il catcher dei Pirates Jerry McNertney nel 1973 Due anni più tardi, gli Houston Astros onorarono la memoria del lanciatore Don Wilson, indossando una patch nera circolare con il # "40" bianco sulla manica sinistra della divisa. Wilson, autore di due no-hit e di una performance con 18 strikeout, si era suicidato il 5 gennaio 1975. Il pitcher degli Astros Dave Roberts nel 1976 Le iniziali di un individuo recentemente deceduto sono spesso usate come simbolo commemorativo per onorare la persona che non ha mai indossato una divisa della major league. Dopo la morte del proprietario dei San Diego Padres, Ray Kroc, prima della stagione 1984 , il club scelse di cucire la scritta "RAK" sulla manica sinistra della divisa. L'interbase dei Padres Mario Ramirez nel 1984 La patch fu indossata per tre stagioni. Quando il broadcaster di lunga data dei St. Louis Cardinals, Jack Buck, morì durante la stagione 2002, il club aggiunse un rettangolo nero con le iniziali bianche "JFB" sulla manica destra delle loro maglie. Altre patch appositamente progettate hanno anche servito come segni commemorativi. Per la stagione 1988, i Milwaukee Brewers onorarono la memoria del loro ex coach e manager Harvey Kuenn indossando una patch commemorativa caratterizzata dalle iniziali "HK" divise dall'immagine di una mazza da baseball. Quando Willie Stargell morì all'inizio della stagione 2001, i Pirates resero omaggio all'amato slugger dei Pittsburgh indossando una patch speciale sul lato sinistro della loro casacca. La patch era caratterizzata dalla lettera "S" all'interno di una stella d'oro, che ricordava le "Stargell Star" distintive al merito donate ai compagni di squadra da Stargell come capitano della squadra verso la fine della sua carriera. Il terza base dei Pirates Aramis Ramirez nel 2001 Di seguito è riportato un elenco parziale dei contrassegni commemorativi indossati dai club di major league per tutta o parte di una stagione (aggiornato a marzo del 2014):
|